Fashion

Ready to Wear (Again): la moda Y2K ritorna ed è qui per restare

La moda della primavera guarda ai ’90 e ai primi anni del 2000, con la voglia di un’epoca più felice ed edonistica. Di sicuro meno inquieta.

clothing apparel person human evening dress fashion gown robe

Come in un sogno ricorrente, le tendenze che hanno definito gli anni ’90 e i primi 2000 hanno fatto un evidente ritorno sulle passerelle delle ultime stagioni, questa volta reimmaginati al passo con lo zeitgest culturale dominato dalla Gen Z. Celebrities come Bella Hadid, Dua Lipa e Alexa Demie hanno generato un effetto a cascata sullo stile dei giovani tastemakers di oggi, grazie ai guardaroba made in Depop. Mentre star della musica come Olivia Rodrigo e Willow Smith abbracciano le angosce pop-punk che negli anni 2000 hanno fatto la fortuna di band come i Paramore e My Chemical Romance. Scene da film e serie Tv di culto come “Ragazze a Beverly Hills” e “The Simple Life” riempiono i feed di Instagram accompagnate da didascalie virali e nuovi show come “Euphoria” alimentano la moda del momento Y2K, la sigla con cui gli inglesi indicano gli anni 2000. In tutta questa nostalgia, non stupisce che quell’immaginario sia emerso come un punto apparentemente fermo nel ciclo dei trend.

dance pose leisure activities clothing apparel person human
person human magazine clothing apparel
L'OFFICIEL dicembre 2002; L'OFFICIEL giugno 1999

Una pandemia, la crescente pervasività dei social media nelle nostre vite e l’impellente disastro legata al clima hanno tutti favorito il sorgere di un’ansia simile a quella che si respirava alla fine del XX secolo. Non stupisce quindi il nostro rivolgerci a un’irriverente, provocante versione delle mode anni ’90 e 2000 che reclamiamo e reinterpretiamo come nostre. Mentre sono tornati alla ribalta i marchi che hanno caratterizzato quegli anni, nuovi designer e creatori nelle diverse discipline stanno contribuendo a ridefinire il trend attraverso le loro prospettive. Con un’impronta appassionante ed efficace per i ’20. Al centro del fashion system degli anni di fine millennio c’era una dicotomia simile tra ostentazione e originalità, sebbene senza le complessità create dalla conta dei followers e dall’estetica dei feed. Mentre continuiamo ad adattarci a un mondo incerto, resta una persistente certezza del significato e della sostanza di quell’era rivoluzionaria nella moda e nella cultura.

Questo ritorno degli stili popolari nei Y2K è diventato un diffuso argomento di studio per gli odierni studenti di moda. Al FIT, Fashion Institute of Technology di New York, la curatrice Colleen Hill ha allestito la mostra “Reinvention and Restlessness: Fashion in the Nineties” (Reinvenzione e irrequietezza: la moda negli anni ’90), che esamina come quella decade rappresenti una collisione tra minimalismo e fantasia. E come questa sovrapposizione sia il punto cruciale del rinnovato fascino di questi stili e tendenze.

2008.65.7 azzedine alaia france the museum at fit 1991 gift of veronica webb sleeve clothing apparel long sleeve dress
96.66.1 jean paul gaultier 1996 france museum purchase the museum at fit
2019.64.1 vivienne westwood corset bodice fall 1990 england the museum at fit clothing apparel
miyake 97.44.1 mfit clothing apparel sleeve
IN SENSO ORARIO DA SINISTRA: look Azzedine Alaïa Primavera/Estate 1991; Tuta Jean Paul Gaultier Autunno/Inverno 1995; Abito Issey Miyake Pleats Please Autunno/Inverno 1996; Corsetto Vivienne Westwood Autunno/Inverno 1990. Per gentile concessione di The Museum at FIT.

La retrospettiva, aperta al pubblico fino al 17 aprile, raccoglie 85 pezzi selezionati dalla collezione permanente del FIT, attraverso cui Hill crea delle connessioni tra indumenti iconici e trend dell’epoca, mescolandoli con momenti culturali significativi e mood di quella decade. La mostra non poteva tenersi in un momento migliore: nel bene o nel male le celebrities e i brand hanno riportato in auge gonne e pantaloni a vita bassa e massicce scarpe con la zeppa, una reminiscenza dei cataloghi per lo shopping anni Novanta viste sulle passerelle di Versace, Vivienne Westwood e Moschino, mentre Prada creava un caso con le sue appuntite kitten heel, tra le preferite delle it-girls degli anni 2000. “Reinvention and Restlessness” suggerisce che quegli stili fossero nati dal desiderio di rivitalizzare noi stessi e il nostro mondo, in particolare quando i relativamente privi di drammi anni ’90 hanno fatto spazio a un nuovo millennio in apparenza minaccioso, generando un’ansietà diffusa.

Nel 2022 stiamo sperimentando un momento simile, fluttuanti come siamo tra una pandemia e un mondo digitale sempre più complesso. Se gli anni Novanta e i primi 2000 cercavano di reinventare interamente lo stile, oggi vogliamo qualcosa che percepiamo come un tempo molto più semplice, reinterpretando le estetiche di quell’epoca attraverso una lente moderna. La moda McBling di Paris Hilton e Nicole Richie nei primi anni 2000 era stata originariamente considerata con disprezzo dai marchi couture, eppure oggi l’era Free-Britney reinquadra quell’indulgente sfarzo adolescenziale come una celebrazione di iper-femminilità e il rifiuto delle narrative patriarcali, al tempo utilizzate per rimproverare chi si vestiva così. Il crop-top a farfalla tempestato di cristalli di Mariah Carey e l’elettrico abito di Versace indossato da Jennifer Garner in “30 anni in 1 secondo” hanno ampliamente alimentato Instagram, dando vita a ri-edizioni e ri-creazioni da parte dei brand. Versace, con Dua Lipa come testimonial, ha rivisitato con successo la serie dei suoi mini abiti in metal mesh
in passato imprescindibili per le super modelle e Chanel ha drappeggiato le sue nostalgiche cinture a catena con logo sui look della S/S 2022, abbracciando ancora una volta la figura della donna ultra sexy anni ’90.

person human clothing apparel suit overcoat coat
person human clothing apparel stomach

Mentre su TikTok riscuote un grande successo la moda Y2K, i riflettori si accendono nuovamente su Blumarine, restato per un po’ nell’ombra e ora pronto a incapsulare nelle sue collezioni la coolness esagerata e la sensualità casual delle ragazze degli anni Zero. L’estetica tutta bubblegum e farfalle di Blumarine è di una freschezza spensierata, un invito a riportare la gioia nel mondo della moda in un periodo cupo. Anche Roberto Cavalli è stato oggetto di una recente rinascita e, a sua volta, la couture peso massimo di Vivienne Westwood di quella decade ha ricatturato l’attenzione del settore, con celebrities e influencer intenti a riproporre la quintessenza dell’immagine punk con mini kilt provocanti, corsetti e choker di perle. Prada ha invece rieditato le sue borse di nylon, mentre da Miu Miu la minigonna è tornata in grande stile per la Primavera Estate 2022, questa volta più corta di quanto ci si potesse ricordare.

handbag accessories bag accessory person human purse
clothing apparel person human lingerie underwear
Backstage di Blumarine Primavera/Estate 2022

La stagione è insomma piena dell’energetico edonismo di fine millennio, pervaso di colori confetto, silhouette che esaltano il corpo e stampe e texture girlish. Una delizia di viaggio nostalgico tra femminilità, sexyness e aspetti deliberatamente tacky della moda Y2K che trasmette la dose di dopamina necessaria per contrastare la cupezza che finora ci hanno portato gli anni Venti del XXImo secolo.

Tags

Articoli consigliati