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Marion Cotillard alla Berlinale con "La Tour de Glace". L'abito dall’ultima Couture Chanel

Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino'attrice francese per presentare La Tour de Glace di Lucile Hadžihalilović, ha scelto di indossare sul red-carpet una creazione Haute Couture Primavera-Estate 2025 di Chanel. Maison con cui ha un legame indissolubile.

Marion Cotillard al Festival di Berlino in Chanel (Courtesy of Press Office)
Marion Cotillard in Chanel al Festival di Berlino 2025 (Courtesy of Press Office)

Marion Cotillard, classe 1975, parigina. Cresciuta tra teatro e set cinematografici inizia presto a farsi notare. Gli anni ‘90 sono il trampolino di lancio, ma è il 2007 a segnare il punto di svolta della sua carriera. Con "La Vie en Rose", la sua straordinaria interpretazione di Édith Piaf le fa ottenere l’Oscar come Miglior Attrice. Lo sguardo magnetico dell'attrice francese si impone nel panorama cinematrografico internazionale. Hollywood chiama, e lei risponde. Christopher Nolan, Woody Allen, Ridley Scott. Ricordiamo tutti le sue interepretazioni in film come "Inception", "Il cavaliere oscuro - Il ritorno", "Midnight in Paris", "Un sapore di ruggine e ossa". Ambasciatrice di Chanel dal 2020, nell'ottobre dello stesso anno è il volto della campagna Chanel N°5. La direzione è affidata a Johan Renck, la colonna sonora è firmata da Lorde. Marion Cotillard danza sulla luna con il ballerino Jérémie Bélingard. Sul red carpet della Berlinale 2025,  dove ha presentato il film "La Tour de Glace" di Lucile Hadžihalilović, che alla manifestazione tedesca ha vinto l'Orso d'argento per il miglior contributo artistico, ha indossato una creazione dalla collezione Haute Couture primavera estate 2025

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L'OFFICIEL ITALIA: Alla Berlinale hai presentato La Tour de Glace di Lucile Hadžihalilović. Che ruolo interpreti in questa pellicola?
MARION COTILLARD: Si tratta di un doppio ruolo: interpreto Cristina, un’attrice che a sua volta recita in un adattamento de La Regina delle Nevi. Siamo negli anni ‘70 e lei sta attraversando un momento particolarmente difficile della sua vita, proprio come la Regina delle Nevi, che a sua volta non se la passa bene. Due personaggi profondamente tormentati, insomma.

LOI: Lo scorso 28 gennaio hai assistito alla sfilata Haute Couture primavera estate 2025 di Chanel. Cosa ti ha colpito dello show?
MC: Ho ammirato abiti che mi hanno incantata, compreso quello che ho indossato alla Berlinale. C’era un’evoluzione evidente: se inizialmente tutto appariva molto etereo, poi la collezione si è trasformata in qualcosa di più urban e strutturato. Questo contrasto mi ha colpita, mi ha raccontato delle storie. Ho apprezzato molto la dinamica degli abiti e i movimenti che creavano in passerella.

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Per la premier del film "The Ice Tower" al Festival di Berlino Marion Cotillard ha indossato un lungo abito bustier in crêpe avorio e velluto nero. Il modello, look 51 della collezione Haute Couture primavera estate 2025, era impreziosito da un drappeggio morbido sulla schiena e da maniche arricchite da fiocchi in taffetà avorio. A completare il look, scarpe Chanel e gioielli: l’anello Coco Crush in oro giallo 18K con diamanti e l’anello Dazzling in oro giallo 18K, berillo e diamanti, pezzo esclusivo della collezione Chanel High Jewelry. Il tutto sublimato da un make-up impeccabile firmato Chanel (Courtesy of Press Office)

LOI: Come ha scelto questo look? E che sensazioni le trasmette?
MC: Era il mio preferito della collezione. Per me è sempre fondamentale sentirmi me stessa quando indosso un abito di Haute Couture, e con questo è stato immediato. Appena l’ho messo, mi sono sentita bene. Lo trovo davvero bellissimo e, di conseguenza, mi fa sentire altrettanto bene.

LOI: Sei un'ambasciatrice di Chanel, cosa significa per te essere accompagnata dalla maison in eventi come la Berlinale?
MC: Significa avere fiducia, perché collaboro con Chanel da molto tempo e adoro le persone che vi lavorano. Mi sento sempre molto nervosa in queste occasioni, e credo che sarà così per sempre, visto che, nonostante gli anni di esperienza, l’emozione non è mai venuta meno. Per questo è importante per me sentirmi sicura, oltre che indossare creazioni straordinarie, scelte con cura e in cui mi sento a mio agio. Essere circondata da persone con cui posso ballare, ridere, cantare e creare un’energia positiva mi aiuta a superare quei momenti di ansia che inevitabilmente provo.

Marion Cotillard ha scelto un abito in tweed nero dal taglio essenziale per il photocall del film "The Ice Tower" al Festival di Berlino, look numero 9 della collezione Métiers d’Art 2024-25. A completare il suo ensemble, raffinati accessori e scarpe firmati Chanel, mentre al polso brillava l’orologio Première Edition Originale. Il tocco prezioso era dato dagli anelli Coco Crush, uno in oro giallo 18K con diamanti e l’altro in un sofisticato mix di oro bianco e giallo 18K, entrambi parte della collezione Chanel Fine Jewelry. Il tutto esaltato da un make-up impeccabile, firmato Chanel (Courtesy of Press Office)
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Marion Cotillard ha scelto un abito in tweed nero dal taglio essenziale per il photocall del film "The Ice Tower" al Festival di Berlino, look numero 9 della collezione Métiers d’Art 2024-25. A completare il suo ensemble, raffinati accessori e scarpe firmati Chanel, mentre al polso brillava l’orologio Première Edition Originale. Il tocco prezioso era dato dagli anelli Coco Crush, uno in oro giallo 18K con diamanti e l’altro in un sofisticato mix di oro bianco e giallo 18K, entrambi parte della collezione Chanel Fine Jewelry. Il tutto esaltato da un make-up impeccabile, firmato Chanel (Courtesy of Press Office)

LOI: Chanel non ti ha accompagnato solo sui red-carpet, ma anche all'interno dei film che interpreti, come nel caso del film Little Girl Blue di Mona Achache. In che modo il supporto della maison al cinema – e a chi ne è parte integrante – è essenziale? Cosa rappresenta per te questo sostegno?
MC: Quando mi sono rivolta a Chanel per chiedere supporto a progetti cinematografici che ne avevano bisogno, loro c’erano. E questo per me è inestimabile, in particolare con Little Girl Blue. Senza Chanel, il film sarebbe stato realizzato comunque, ma in un modo completamente diverso. Il fatto che abbiano creduto nel progetto senza nemmeno vedere un’immagine in anteprima mi ha profondamente colpita, perché si tratta di uno dei film più importanti della mia carriera. Quello che trovo straordinario in Chanel è proprio questo spirito, che affonda le radici nell’eredità di Gabrielle Chanel: essere un mecenate per artisti che hanno bisogno di fiducia e sostegno, non solo in termini di riconoscimento del talento, ma anche concretamente, attraverso un investimento finanziario nei progetti che lo necessitano. La maison fa scelte audaci, senza mai prendere la strada più semplice. Little Girl Blue ne è un perfetto esempio, così come Annette di Leos Carax. Credo di poter dire che siamo tutti felici di aver collaborato su progetti così straordinari, di cui ho avuto la fortuna di far parte.

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