Nel fantastico mondo di Antonio Marras
La collezione autunno inverno 2023 è dedicato alle donne forti. Musa di stagione è la poetessa Grazia Deledda, anche lei sarda, che incarna il potere della determinazione femminile. Così come lo è la top model Benedetta Barzini una delle protagoniste della nuova campagna pubblicitaria del brand
Una foresta incantata, vibe anni '30 e ricami floreali. La sfilata Antonio Marras autunno inverno 2023-24 è una mescolanza di tecniche tradizionali, lavorazioni e tessuti preziosi. Come gli abiti in broccato, giacche impreziosite dai disegni artistici caratteristici di Marras, abiti in velluto devoré sotto mantelli di pelliccia ecologica, maglie patchwork, abiti realizzati con un'antica tecnica sarda utilizzata per creare tappeti artigianali, con tocchi di dorato e rossi, a una tavolozza di colori prevalentemente terrosi e neri, come in numerosi kilt a scacchi. I fiori, un fil rouge all'interno delle collezioni del designer, non possono mancare, anche questa stagione infatti gli abiti sono ricchi di motivi floreali, sbocciati su abiti di seta o ricamati e abbinati al tulle sulle giacche.
E poi un'atmosfera intrisa di poesia, e nello specifico un omaggio a una musa e poetessa l'italiana Grazia Deledda.
«Grazia Deledda è un personaggio che non avevo mai avuto il coraggio di sfiorare, che ho sempre ammirato da lontano per pudore ma questo mi sembrava il momento giusto per raccontare la storia di come una donna determinata può raggiungere i suoi obiettivi» spiega Antonio Marras. La storia della scrittrice, scomparsa nel 1935, è infatti affascinante. Grazia nasce a Nuoro nel 1871, non ha mai completato gli studi, ha solo la quarta elementare, ma sa che scrivere è la sua passione. Nel 1926 fu la seconda donna a ricevere il premio più importante per la scrittura, il premio Nobel per la letteratura, dopo la svedese Selma Lagerlöf. La sua prolifica produzione letteraria è stata tema di studio nelle scuole, come strumento per affrontare le tematiche della diversità, della crescita e del territorio. La sua opera più celebre è certamente "Canne al vento", uscita nel 1913, un racconto che esplora i temi della fragilità umana e del dolore esistenziale.
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Lo show Antonio Marras autunno inverno 2023-24 è stato anche un momento di performance. In passerella la top model Karmen Kass sfila con un completo nero composto da una giacca nera ricoperta di pizzo ton sur ton e una lunga gonna a sirena abbinata ad allacciate maschili. Al collo ciondola una collana con maxi pendente a forma di “su coro”, che nel dialetto sardo è il cuore. All'improvviso compare un modello che l'attende in ginocchio per poi prendere tra le mani il simbolo dell'amore. Questa scena rimanda a un racconto che viene distribuito a tutti i partecipanti dallo stilista sardo: «C’era una volta una ragazza di nome Grazia che di sé diceva “…sono una signorina sarda, ma non rassomiglio alle mie conterranee. Sono pallida, bruna, un po’ spagnola, un po’ araba, un po’ latina. Sono piccina con dei grandi occhi intensi velati sempre di una leggera tinta di naturale tristezza e dalle lunghe ciglia nere, labbra carnose rosse e ardenti e lunghi capelli oscuri folti e crespi. Non sono bella, di grazia ho solo il nome, ma sono coraggiosa e determinata».
LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA con BENEDETTA BARZINI
Top model negli anni '60, amica dello stilista e musa ispiratrice Benedetta Barzini è anche la protagonista degli scatti della nuova campagna pubblicitaria autunno inverno 2023-24 di Antonio Marras. Catturate da Andreas Ortner, le immagini trasportano in un luogo che sposa la storia con il presente: la Sardegna. In alternanza tra ville padronali e giardini dalle piante secolari, Benedetta Barzini, insieme alle modelle Ivana Trivić, Talia Ferralis e Morgan Taylor Lugo indossano capi ispirati a Grazia Deledda, con capigliature intrecciate, che parlano della tradizione sarda, infusa di sobria eleganza. Compaiono anche i look della collezione maschile, completi tailored con dettagli di ricami preziosi. Proprio come la scrittura di Deledda abbraccia il vero spirito della cultura sarda, così fa la collezione.
Nel 2015 il designer le aveva dedicato un'intera collezione «Cara Benedetta — scriveva Marras in una nota a lei dedicata che veniva data agli invitati dello show — è tanto che volevo scriverti, è tanto che volevo dedicarti una collezione, la cosa più preziosa che ho. Ho pensato a te nel scegliere tessuti e materiali, forme e volumi, ricami e intagli. È per te che ho scelto i colori». Si tratta di colori indefiniti e profondi, come rosa pallido, azzurro e amaranto; i colori dei quadri di pittori francesi dei primi del Settecento come Boucher e Watteau. «Ho pensato a te — continua Marras nella lettera alla Barzini — perché mi ricordi la Marchesa de Merteuil (la protagonista de Le relazioni pericolos di Laclos, ndr ), libera dai cliche’ moralistici di una società che vive di apparenza. Perché sei unica e rigorosa, e quindi puoi permetterti di essere cinica e sincera. È perché al contrario della Marchesa, hai vinto».
LA COLLEZIONE PEZZI UNICI
I one-of-a-kind dello stile Marras sono capi speciali e unici. Nessuno è uguale all'altro e tutti con una storia da raccontare, una lavorazione ad hoc, non hanno taglia, sono pensati per lei e per lui. Diverse associazioni di tessuto, mischie, inserti, opposizioni, accostamenti, intersezioni, confronti, richiami, assonanze, collaborazioni di tessuti insieme tutti in capo ma anche variazioni di volume e ancora decori, pizzi, intarsi, paillettes, broccati, broches, glitter, jaise ricami. Da una parte sono espressione artistica dell'estro dello stilista, dall'altra sono anche esercizio creativo dall'animo circolare e rappresentano la lotta di Antonio Marras contro il tempo che passa, contro la velocità della moda, contro l’uniformità e la poca originalità imperante.
«Gran parte della mia attività si svolge ad Alghero, nella mia casa-laboratorio in collina, tra ulivi e mare, la mia isola personale. Fino a poco tempo fa i confini tra spazio privato e lavorativo erano molto sfumati, se non inesistenti, nel senso che abitazione e luogo di lavoro erano comunicanti e formavano quasi un tutt’uno. Ora studio e laboratorio sono separati, ma solo da poche centinaia di metri. Davanti, attraverso grandi vetrate continuo a vedere il sole che tramonta infuocato dietro Capo Caccia, il gigante che difende e protegge la distesa marina. E alle spalle, il galoppo dei cavalli del vicino maneggio» spiega lo stilista.
«Qui si progettano e realizzano i Pezzi Unici realizzati completamente a mano in Sardegna, uno per volta, quasi a difesa dell’unicità dalla concorrenza della produzione seriale Questa attività, in un certo senso, racchiude e riassume il mio pensiero: il lavoro sul vintage, la destrutturazione e il ri-assemblaggio, la sperimentazione sui tessuti, la ricerca di uno stretto rapporto con una tradizione di immenso valore, da conservare e, nel contempo, ricreare. Insomma, ad Alghero ha inizio tutta la fase ideativa e creativa, l’iter progettuale, la ricerca e la sperimentazione. Lo studio-laboratorio algherese è la vera base dell’intera attività, il centro pensante, il motore da cui partono tutte le storie.»