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Acne Studio PE17

L’obiettivo primario, perché è di obiettivi che si parla nel momento in cui si costruisce qualcosa, è quello di capire perché nell’era digitale molti paesi siano intenzionati a chiudere le frontiere.
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L’obiettivo primario, perché è di obiettivi che si parla nel momento in cui si costruisce qualcosa, è quello di capire perché nell’era digitale molti paesi siano intenzionati a chiudere le frontiere.

“Preferisco concentrarmi sull’apertura e affacciarmi al mondo”, afferma Jonny Johansson direttore creativo di Acne Studios e artefice della collezione Primavera Estate 2017. L’apertura che ha intenzione di veicolare il designer si coglie nell’immediato, visivamente e tattilmente. Le combinazioni sono ampie, fluide e femminili di stampe e disegni. I tagli appaiono bidimensionali e creano capi dai volumi, appunto, liberi e animati al contatto con il corpo (e con la mente).

L’impegno è, poi, ciò che ripaga maggiormente. Una semplice giacca in denim con mezza cintura è il risultato di un complicato processo: lavaggio stonewash, sovratintura e ricamo. Bordini di maglieria ornano i capi, mentre maglie in jacquard oversize presentato disegni idiosincratici dagli orli non finiti. La salopette in denim riporta nell’universo articolato del lavoro. Le stampe vengono, invece, usate in varie scale e combinazioni.

I piedi esibiscono ciabattine bizantine a punta e scarpe con stampa legno e suola curva. I mocassini sono arricchiti da gioielli, e i modelli con tacco sfoggiano cinturini intrecciati.

La palette cromatica oscilla tra nuance tenui e grigie ai colori primari, per poi abbracciare toni più scuri quali indaco, giallo senape e rosso.

“Preferisco concentrarmi sull’apertura e affacciarmi al mondo” e l’apertura, la libertà divengono ineffabili ideali portatori di volontà.

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