#TalkingWith Roberto Coin
Se incontri Roberto Coin di certo te ne ricorderai: è sorridente, innamorato della vita ma anche preciso ed esigente. È uno di quegli uomini che di certo non lasciano indifferenti neanche come stile: look da uomo d'affari con un twist dandy, capelli spettinati e fare carismatico.
Non si è mai laureato e lo dice senza timore, l'università è stata la sua vita che l'ha portato da un lavoro umile nell'hôtellerie a imprenditore del settore: a 30 anni compra un vecchio hotel, a Guernsey, una delle isole del Canale, e lo trasforma in una meta ambita dal jet set internazionale, dove ospita i reali inglesi. Ma la vita per Roberto Coin deve essere una sfida e uno stimolo continuo, così decise di lanciarsi in un'avventura nuova: la gioielleria. Riprende a "studiare" dagli orafi veneti, sua terra d'origine, e inizia a creare gioielli conto terzi, fino a quando fonda la Roberto Coin nel 1996.
Non tarda ad arrivare l'attenzione dei media e dei divi, quelli di Hollywood, la collezione di gioielli Passionata diventa iconica, la si vede sui red carpet e nelle pagine patinate dei fashion magazine. Il successo però, come alle volte accade, arriva prima negli Stati Uniti e in Medio Oriente, e poi lentamente in Italia, dove oggi può contare su 3 flagship e decine di punti vendita.
Il designer e business man oggi è pronto ad affrontare nuove sfide nel campo della gioielleria con il cuore e l'impegno che lo contraddistingue.
Il brand Roberto Coin dove sta andando, quali sono gli obbiettivi?
Oggi è molto difficile definire obiettivi, il mondo è in costante cambiamento e ad una velocità difficile da raccontare. Per rimanere realistici e fare il bene dell’azienda, gli obiettivi cambiano con il panorama che li dovrà accogliere. Oggi più che mai direi che la sfida è essere in grado di fare una corretta analisi della situazione dei diversi mercati e modificare, adattare di conseguenza e costantemente gli obiettivi da conseguire. Mantenere la giusta dose di concretezza e creatività è il modo migliore per trovare soluzioni utili e innovative.
Creativamente lei ama sperimentare, quale gioiello vorrebbe creare e per chi?
Io trovo che le diversità siano una ricchezza, per questo dico sempre che non punto a creare linee di gioielli riconoscibili, ma linee di gioielli piuttosto irriconoscibili, sorprendenti nel design, qualcosa che non c’era. Mi piace esaltare l’ unicità di ogni donna, al di la del prezzo del gioiello come al di la che si tratti di una donna famosa. A me piace l’idea di crearne uno diverso per ognuna!
Come vede il mondo dell'artigianato in Italia?
Per colpa un pò nostra come italiani e un po della politica internazionale, che non ha salvaguardato l’artigianato italiano… è andato perso quel valore profondo che ci caratterizzava.
Detto questo io vedo un grande ritorno di valori autentici, che ritrovano spunto anche nelle tradizioni snobbate fino a poco fa e credo che con questo cambiamento anche l’artigianato potrebbe trovare nuova vita. Credo molto nel sud Italia, che ha un saper fare ancora vivo e inespresso e che potrebbe essere di grande aiuto.
Lei nella sua vita ha fatto di tutto e vissuto mille vite, che cosa sogna oggi?
Ahh come tu ben sai, io sogno sempre! Negli anni ho ipotizzato innumerevoli futuri e innumerevoli scenari. Ma se posso concentrarmi a dire cosa sogno oggi, nel senso di cosa mi piacerebbe fare oggi, mi piacerebbe avere tempo da dedicare ad altri. Io mi nutro di storie, le racconto poi attraverso i miei gioielli.. nelle difficoltà e nella velocità a cui vivo oggi, fatico a trovare il tempo di osservare il mondo e raccontarlo, di stare con gli altri ed esserci per loro quanto vorrei.
Ha appena riaperto il suo store di Venezia, lei è di queste parti, cosa dovremmo vedere per forza in Laguna?
Non ci crederai ma non ho così tanti luoghi preferiti e quelli che ho mi piace tenermeli stretti e segreti, appunto. Piuttosto che ristoranti preferisco bacari e poi i musei mi piacciono tutti. Io dico sempre che Venezia è essa stessa un museo a cielo aperto. Ho una immensa gratitudine per tutta la bellezza che mi regala Venezia. Fino a Novembre c’è la biennale aperta, senza dubbio oggi consiglierei una visita all’esposizione all’arsenale, mi è piaciuta moltissimo!