Interviste

Stephanie Glitter canta “Dirty Blonde”: il nuovo singolo di un'eroina 2.0

Ieri sera - al Collini Rooms Hotel di MilanoStephanie Glitter ha presentato un nuovo singolo dal titolo Dirty Blonde. Il racconto di una nuova libertà di espressione e di valori positivi, che incontrano gli stessi di Actitude - il nuovo brand di Twinset.

clothing apparel home decor person human sleeve evening dress fashion gown robe
Stephanie Glitter indossa Actitude, il nuovo brand di Twinset

Photography Shalla Hope

Eclettica, irriverente, glamour ed assolutamente blonde: in sintesi Stephanie Glitter. La drag model e influencer italiana che dopo aver collaborato con artisti come M¥SS KETA, Elodie e Achille Lauro, oggi presenta il suo nuovo singolo musicale dal titolo Dirty Blonde. Il lancio di questo nuovo progetto è stato interamente sposato da Actitude, la nuova linea di casa Twinset, e la cornice scelta per questa nuova experience di Stephanie il Collini Rooms Hotel di Milano. Una location perfetta in cui è andato in scena l’evento iper glitter dal titolo Dirty Blonde Dinner. La mission di Actitude è esprimere una realtà creativa, libera ed in continua evoluzione. Il racconto di una nuova bellezza, raccontata attraverso la dissacrante diversità nei confronti di un retaggio culturale obsoleto.

Scorri verso il basso per scoprire l’intervista esclusiva a Stephanie Glitter che ha lanciato il nuovo singolo dal titolo “Dirty Blonde”. Tutte le foto ed i partecipanti all’omonino evento.

Stephanie Glitter indossa un abito custom made di Actitude
Stephanie Glitter in Actitude

L’OFFICIEL ITALIA: Quando nasce Stephanie Glitter, e soprattutto quale storia senti di poter associare alla scelta di questo nome?

STEPHANIE GLITTER: Stephanie per me è la mia super eroina, quella che potrebbe fare tutto e soprattutto lo fa: da portare un lampadario di cristallo da 10kg nel cestino posteriore di una bicicletta legato in vita da una sciarpa di cachemire, all'andare alla prima della Scala con le ciglia finte che sfiorano il cielo. Per me lei (io, noi) rappresenta il più grosso “vaffanculo” all’ipocrisia che ci hanno da sempre inculcato. 

LOI: La tua aura è dominata da classy vibes. A cosa riconduci questa scelta? Da quali mondi ed icone del passato ha origine la tua allure rétro? 

SG: Un bel giorno di quindici anni fa ho avuto la febbre, rientrai a casa da scuola e vidi alla tv “Colazione da Tiffany” tutta malaticcia - inesorabilmente fui catturato da quello sfiziosissimo chignon di Audrey Hepburn mentre sgranocchiava, con le perle al collo, una briochina per asciugarsi la sbornia della sera precedente. Dissi «che mio genere», e così fu! Il parallelo lo trovo molto divertente: una volta capitò anche a me di rientrare a casa alle 7 del mattino, non indossavo Givenchy ma una tunica lamè oro trovata al mercatino delle pulci e sbranando una salamella con peperoni, sbirciavo dentro alle vetrine dei negozietti di bijoux pachistani di Via Settembrini. Il cerchio si chiuse. 

LOI: Il make-up ha un ruolo significativo nella tua vita. Quale valore ha per te e quale fantasy senti di vivere quando ti trucchi? 

SG: Il trucco e l’inganno sono complici sinonimi. Tutti indossiamo la nostra migliore maschera per rapportarci al prossimo, diceva Schopenhauer. Il problema della maschera è  nel rapporto tra essere e apparire: mi sono nascosta per anni nell’illusione di essere un qualcosa di lontano da tutto ciò per cui ero stata additata consolandomi in quella che credevo essere la forma più bella di me. Il vero twist è stato proprio attraverso il make up, quando ho potuto decidere io le regole e scegliere il modo in cui gli altri si potessero approcciare a me. Ad oggi il make up rimane la mia passione più grande e concedermi quel paio d’ore per pasticciare con i colori mi riporta bambino. La fantasy senza dubbio è femminile! Oggi però ho capito che il trucco è un bellissimo accessorio e non determina la persona che sei ma quella che vuoi fare credere agli altri.

LOI: Svelaci il momento preferito della tua make-up routine... 

SG: Ovviamente struccarmi! Questo è senza dubbio il momento che mi da più piacere: riconoscermi sempre dietro al mio personaggio mantiene in equilibrio il filo tra Francesco e Stephanie. La skincare è molto importante, me lo diceva sempre mia madre.

Stephanie Glitter indossa un abito custom made di Actitude

LOI: L’appellativo di drag model, tra i tanti, sembra rappresentarti al meglio. Quanto ami comunicare attraverso la moda? 

SG: La moda è un elemento fondamentale per esprimere me stessa, anzi è un vero e proprio strumento che permette di dare inizio alla trasformazione. Abiti e accessori sono fondamentali nello studio e nel rendere reale il mio carattere. Adoro che i miei look si dividano i quelli realizzati con 1 metro di tessuto, finché sono giovane desidero che il mio corpo si sfoghi, o quelli che per essere confezionati hanno bisogno di una intera bobina di seta: arrivare con lo strascico è tutto! Sarai sicuramente la più fastidiosa della serata, adoro far inciampare gli invitati ai cocktail.

LOI: Quali designer del passato rispecchiano il tuo modo di essere e pensare? 

SG: Mariella Milani un giorno davanti ad un caffè di pasticceria da Giacomo mi confessò “Armani vestiva le mogli, Versace le amanti” e io mi sento proprio li, nel mezzo tra re Giorgio e papà Gianni. Mi piace molto lo stile elegante rotto da un inesorabile dettaglio estremo. Actitude è il perfetto connubio tra le due, una collezione che rappresenta la forza e il coraggio di farti sentire sempre all’altezza di ogni situazione. Si può dire una figa-smart in questa intervista?

LOI: Senza alcun dubbio, si può! Tornando ai tuoi progetti, “Dirty Blonde” è il nome del tuo nuovo singolo. Non è la prima volta in cui sperimenti con la musica, che rapporto hai con questo settore?

SG: Mi ha sempre affascinato il mondo della musica, in particolare il potere di essa. Trovo che sia un mezzo molto potente per ricreare una fotografia esatta del vaneggio del periodo. Mi spiego meglio, sono una persona estremamente riflessiva che mette in prospettiva il quotidiano. Attraverso il suono riesco ad entrare perfettamente nell’immaginario in cui vivo queste sensazioni interrogative, il risultato? Un acido delirio di macro-concetti shakerati tra loro che mi fanno venir voglia di ballare e regalarmi una parentesi di spensieratezza. Il ruolo di cantante lo vedo distante da me, mi piace descrivere le mie tracce come una sorta di prosa onirica che faccia divertire le persone. 

LOI: Il tuo nuovo singolo è un manifesto in cui non passa inosservata la frase “I’m a dirty girl, living in a dirty world, dirty martini, for my dirty world”. È un omaggio o una catfight con Barbie e la sua perfect life? 

SG: È un ritornello dissacrante nei confronti del mio retaggio culturale cattolico, dove la figura della donna viene stereotipata con frivolezza. Il mio mondo drag viene estremizzato nella femminilità più ridondante che io conosca, quella di Barbie appunto. Un bambola biondo cenere, il tratto che ho conservato per molti anni, nonostante le centinaia di parrucca indossate, mantiene il fil rouge della mia persona al mio personaggio. Il mio disappunto sta in questo costrutto sociale in cui gli uomini non sono abbastanza maschi e le donne non sono mai sufficientemente femmine. Grazie a Stephanie riesco a darmi la speranza che non esistano cose da donna e cose da uomo: lavori, rapporti, famiglie, amici, qualsiasi ruolo voglio considerarlo un’esperienza umana assoluta indipendentemente da tutto.

Stephanie Glitter in Actitude

LOI: Con estrema naturalezza diffondi profonda libertà d’espressione. Di recente hai incontrato Alessandro Zan, cosa ne pensi dello scenario italiano relativo ai diritti della comunità LGBTQI+

SG: Sinceramente un applauso vorrei farlo io alla comunità per tutta la nostra pazienza nel continuare a sopportare queste continue pagliacciate in Senato. Io rimango sempre più sbigottita dalla propaganda politica mirata a sminuire i diritti fondamentali delle persone. È un dato di fatto che l’omofobia, la transfobia,  la misoginia e l'abilismo sono un male impetuoso della nostra società, non vedo il motivo di non riconoscerli e tutelare tutti con una legge. Se io non vado bene per loro, perché i miei soldi per le tasse si? 

LOI: Un’altra domanda per il sociale. Qual è il segreto delle tue iconiche e vaporose acconciature raccolte?

SG: Io indosso solo Marco’s Wigs.

ALCUNI INVITATI ALL'EVENTO DIRTY BLONDE DINNER, E IL VIDEO UFFICIALE DELLA SERATA

Photography Michael Tacchinardi

1 / 10
Mariella Milani e Stephanie Glitter
Alcuni momenti dell'evento "Dirty Blonde Dinner"
La cena dell'evento "Dirty Blonde Dinner"
Alcuni momenti della serata "Dirty Blonde Dinner"
Alessandra Grillo
Alessandro Varisco
Amanda Lewinsky e Sonia Shu
Elena Sanfilippo
Eugenio Silvestri e Laura Marzadori
Manuel Mameli
1 / 5
Paolo Stella e Candela Pelizza
Nima Benati
Mattia Stanga
Tommaso Stanzani
Tommaso Zorzi e Aurora Ramazzotti

Parafrasando Stephanie, la ringraziamo per questa intervista mandandole un kiss, rigorosamente da donna! 

Video Player is loading.
Current Time 0:00
Duration 0:00
Loaded: 0%
Stream Type LIVE
Remaining Time 0:00
 
1x
Advertisement

Tags

Articoli consigliati