Louis Vuitton AI 2017
Il tentativo di sfumare i vincolanti confini spaziali e concettuali ha ispirato Nicolas Ghesquière per la realizzazione della collezione autunno-inverno 2017 di Louis Vuitton, che ha sfilato nella sala Cour Marly del museo Louvre, quasi a voler ribadire questo impegno ad annullare le distinzioni, nella fattispecie tra arte e moda. Siamo costantemente oppressi da delimitazioni e frontiere di ogni tipo, a tal punto da ritenere necessario individuare una via di fuga, non per forza materiale, quanto piuttosto mentale. La soluzione è la contaminazione tra concetti opposti, che permette di delineare una vita futura all'insegna di una libertà nomade, che prescinde da ogni imposizione. Nicolas Ghesquière quindi opacizza le categorie e ci presenta la sua idea futuribile di donna.
La pelle diventa protagonista su lineari cappotti e biker jacket usurate ed impreziosite da borchie impunturate. Le pellicce sono over e vaporose grazie alle numerose combinazioni di cui sono composte e contrastano con i pantaloni, decisamente maschili. Sono però anche abbinate a delicati abiti in seta tagliati a sbieco e decorati da sottili volant finali, che ne accentuano la leggera asimmetria. Nuovamente maschile il finto denim per una giacca in shearling e pantaloni in panno di lana, proposti a contrasto rispetto al tweed vichy. Il check è ottenuto con effetto mosaico, grazie a mini tasselli lucidi, su abiti a canottiera e monospalla e sulle giacche da uomo, rese femminili con cinture strette in vita. La femminilità sboccia inoltre con gli abiti finali, sempre secondo l'ottica futurista di Ghesquière, che li pensa in PVC fiorato e ricoperto da volant neri o effetto patchwork, attraverso l'uso del pizzo che fa da legante a jacquard e sete floreali.