Il Next Chapter di Dolce & Gabbana
Semplicemente Next Chapter. Perché Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono pronti a raccontare il prossimo capitolo della loro Dolce & Gabbana. Un capitolo, targato Autunno Inverno 2021, svelato sulla passerella del Teatro Metropol in una parata di 140 look, con alcuni flash homme e alcune guest star speciali. In pedana anche i robot umanoidi studiati dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia: un iCub e alcuni R1, frutto della ricerca altamente specializzata dell’IIT nel campo della robotica di servizio e dell’Intelligenza artificiale. La mission!? Dipingere un futuro in cui sposare tradizione e innovazione, e non soltanto a livello concettuale. “Questa stagione il nostro viaggio è stato un dialogo continuo tra tradizione e innovazione. E la collaborazione con IIT è andata propio in questa direzione”, ha spiegato il duo. “Siamo davvero felici che IIT abbia accettato questa sfida: è incredibile pensare come l’ingegno dell’uomo e la sua determinazione possano dar vita ad altre forme di intelligenza, che apprendono dall’esperienza per essere impiegate in campo medico, ambientale e sociale. La moda è da sempre contaminazione di mondi anche molto lontani tra loro: se la tecnologia è davvero a servizio dell’uomo, dei suoi bisogni e delle sue passioni, allora artigiano e robot potranno coesistere”. In quest’ultimo assunto è nascosto il cuore dell’avventura creativa targata Dolce & Gabbana: un vortice creativo che cita i 90s in un crescendo di massimalismo sfacciatamente sensuale, scelto per vestire una nuova generazione che poco conosce gli esordi della fashion house milanese. “Il nostro guardare avanti di questa stagione è stato, in realtà, un po’ tornare alle origini. Quando abbiamo lanciato il progetto Dolce & Gabbana la nostra idea era proprio questa: unire la tradizione all’innovazione, sperimentare e osare, rompere gli schemi e scrivere un futuro che ancora non esisteva. Senza regole e con grande libertà. In questa collezione c’è tutto questo spirito, che è lo spirito chi ci ha sempre guidato nel nostro percorso creativo”. Un percorso estetico che ha scelto di guardare con lampante lucidità al presente, al contesto attuale e alla realtà.
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“Il dialogo con le nuove generazioni ci ha fatto riflettere molto”, hanno aggiunto Domani Dolce e Stefano Gabbana. “Abbiamo capito che la tradizione non può vivere senza innovazione ma anche che l’innovazione senza tradizione è nulla. Le nuove generazioni no conoscono il passato della moda, il nostro passato. Hanno immagini scovate nell’universo digitale, frammenti di realtà. Ci chiedono di scoprire il nostro ieri, la nostra storia. Ci chiedono gli anni '90. E noi abbiamo deciso di esplorare il nostro universo di quel decennio”. Un decennio d’oro per la griffe. Fatto di supermodel e di barocchismi street, di eccentricità e grande libertà, di ostentazione e di seduzione. Elementi traslati e riletti con il vocabolari dell’oggi. “Per esempio abbiamo lavorato sull’idea del sexy alla maniera dei ragazzi di oggi. Che vedono la sensualità come un’accezione completamente differente rispetto ai nostri occhi. Il sexy degli anni '90 era indirizzato verso il sesso, per le nuove generazioni essere sexy è un’altra cosa… Non ha nulla a che fare con sessualità ma è più un racconto di edonismo personale, di narcisismo, di piacere voyeuristico. Senza nessuna finalità seduttiva per l’altro”. La parola che riecheggia sulla pedana, mentre il soundtrack grida a gran voce Save Your Tears (for another day) di The Weeknd, è una sola: libertà. “I giovani hanno approccio libero e naïf agli abiti e la parola libertà per Dolce & Gabbana, per Domenico e Stefano è sempre stata fondamentale”, hanno poi detto i due designer. “Il nostro lavoro è stato un’esplorazione dell’oggi per creare un nuovo costume. Bisogna saper ascoltare e mettersi in dubbio, perché è il dubbio che porta alla ricerca del nuovo. I 140 look dello show dicono proprio questo: sono un manifesto di rispetto di tutti, di diverse culture e di diverse creatività. Noi vogliamo parlare al mondo e il mondo è grande, scandito da tante culture e tradizioni che devono essere rispettate. Con questo show abbiamo voluto eliminare il concetto piccolo borghese, quello che va bene per me va bene anche per te: il giudizio è la cosa più stupida e anacronistica che ci possa essere. Oggi bisogna rispettare la diversità”. Una diversità calata nell’oggi, una diversità che ha ispirato il processo creativo al pari del contesto sociale in cui i due designer hanno lavorato. “Inevitabilmente quest idea di protezione imposta dalla pandemia in corso ci ha guidati”, hanno aggiunto, “e l’uso della plastica per proteggere il corpo, le sneakers o il volto nasce da questo concetto. Quello che siamo lo mettiamo sugli abiti, ma è sempre stato così in tutta la nostra carriera. Questa collezione racconta il bisogno e la voglia di protezione insieme al divertimento”. La collezione è un trionfo pop & funny. Con un retrogusto hi-tech. “Creare la collezione Autunno Inverno 2021 è stato come tornare agli inizi della nostra carriera quando univamo la lana con spugna o con la gommapiuma. E l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale ci ha aiutato a riscoprire questo lato di noi che avevamo un po’ dimenticato”. E proprio grazie alla collaborazione con l’IIT è nato il tema materico della collezione e non solo. “Abbiamo sperimentato su tessuti, forme, materiali e silhouette: la lana è intessuta con il cellophane, le fibre luminescenti trasformano i tessuti classici, il raso è spalmato con vernici normalmente utilizzate per le automobili, la tessitura ha sperimentato film plastici biodegradabili. Il robot in pedana racconta quello: un fatto mano tecnologico”. E apre la strada all’esplorazione di un universo digital-space. “In parte ci siamo ispirati a questo universo robotico, a certi colori, a certe atmosfere. Siamo stati affacciati da questo futuro e abbiamo cercato di immaginare un viaggio nella mente di un robot. Cercando di scrivere un dialogo armonioso tra l’oggi e un mondo tutto nuovo”, hanno concluso Domenico Dolce e Stefano Gabbana.