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Due destinazioni per la mostra "What I've Seen So Far"

Una collettiva fotografica apre l'anno espositivo della Dorothy Circus Gallery
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La Dorothy Circus Gallery presenta What I’ve Seen So Far, collettiva fotografica che inaugura la programmazione 2020 intitolata Mirrored Souls: The Year Of Love.

La mostra, nata da un’idea di Alexandra Mazzanti, fondatrice della DCG Rome & London, e di Valentina Ilardi, Editor in Chief di Grey Magazine, rappresenta il primo capitolo del progetto culturale Grey Circus, rassegna annuale nata con l’obiettivo di esporre e confrontare le opere di fotografi che spiccano per talento e immaginario fuori dal comune nel panorama artistico contemporaneo.

Nel duplice allestimento, nelle sedi di Roma e Londra, ci saranno sia i lavori di fotografi già affermati come Laurent Chehere, Arash Radpour, Billy Kidd e Caitlin Cronenberg, sia quelle di giovani e brillanti emergenti, quali Iness Rychlik, Anka Zhuravleva, Karel Chladek e Jesse Herzog, non senza uno sguardo alla ricerca italiana attraverso gli scatti di Mirko Viglino, Peppe Tortora, Claudia Pasanisi, e Giuseppe Gradella.

Questa scelta è stata dettata dal legame instauratosi tra le nuove tendenze della fotografia contemporanea e l’anima visionaria e avanguardista che ha sempre caratterizzato tutte le attività della Dorothy Circus Gallery. Una sperimentazione curatoriale in termini di medium, senza dimenticare le tematiche che hanno caratterizzato la discussione artistica della galleria negli ultimi dodici anni d’attività, rintracciabili nelle fotografie esposte. Attraverso il realismo di queste opere, infatti, è possibile evincere il permeare di un momento eterno, legato ad un immaginario filosofico e spirituale che unisce tematiche introspettive e profonde con l’intento di raccontare l’umanità e di persistere, appunto, nel tempo.

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Arash Radpour, Viviana
Laurent Chehere, The Moon
Anka Zhuravleva, Color Tales
Caitlin Cronenberg
Mirko Viglino, The Windowless House
Claudia Pasanisi, Endless Dance

“Il vero viaggio della scoperta consiste non nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi” scriveva Marcel Proust.

È proprio al precetto dell’osservare attraverso l’altrui prospettiva visiva che si allaccia l’obiettivo espositivo di What I’ve Seen So Far, in grado di discostarsi dalle precedenti esposizione pittoriche, in quanto alimentata non dalla fantasia degli artisti quanto dai loro stessi occhi, che ci vengono momentaneamente prestati in modo da permettere al fruitore di accedere ad un mondo che non è il suo. Lo spettatore viene così trasportato all’interno di un immaginario legato al viaggio interiore ed esteriore, che parte dal Sé per poi tramutarsi e sfociare in qualcosa di più grande e che comprende l’osservarsi e l’osservare, in un intreccio di storie diverse ma tutte ugualmente in grado di condurlo in luoghi che daranno completa libertà alla sua immaginazione. Gli scenari figurativi proposti, d’altro canto, saranno alle volte caratterizzati dalle sembianze di un corpo umano, con i suoi segni che lo rendono unico e irriproducibile, talaltre saranno un fiore o un bacio o una casa infestata a concederci la libertà di immaginare dimensioni che non credevamo esistenti.

La Dorothy Circus Gallery è dunque lieta di celebrare con questa mostra quelle forme più diverse e recondite dell’animo umano che spesso non hanno materia. Dodici i fotografi selezionati, per raccontare e proporre un frammento irripetibile di realtà a noi lontana, ma parallela alla nostra emozione. La mostra inaugura il 13 febbraio a Londra, al 35, di Connaught street e il 15 febbraio a Roma, in via dei Pettinari 76.

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Iness Rychlik, Modesty
Billy Kidd, Painted Flowers #2
Karel Chladek, Akin to You
Jesse Herzog, Stockings
Peppe Tortora, Les Noctambules
Giuseppe Gradella, Wet Colors #1

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