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Living Art Room - Catania

Nato dall’incontro tra l’ingegnere Andrea Guardo e Andrea La Rocca, disegnatore e acquerellista raffinato, Living Art Room intende dare spazio e priorità ai progetti e alle visioni degli Artisti in erba, trasformando le idee in opere concrete aperte a qualsiasi interpretazione.
art art gallery wall

Hans-Ulrich Obrist riusciva a far fiorire mostre impossibili nella cucina di casa sua o nella suite di un albergo partendo da ciò che gli Artisti avevano di inattuato nella loro vita.

Il progetto Living Art Room (LAR) ricalca il metodo del primo Obrist per approdare ad approcci nuovi con il reale: dal dialogo con le giovani promesse - forse già mantenute - dell’Arte contemporanea, lo studio di Architettura catanese IVISTUDIO, da tempo impegnato nella promozione del lavoro attraverso l’Arte, trae ispirazione per ospitare nella sua sede un progetto sperimentale e indipendente.

Nato dall’incontro tra l’ingegnere Andrea Guardo e Andrea La Rocca, disegnatore e acquerellista raffinato, Living Art Room intende dare spazio e priorità ai progetti e alle visioni degli Artisti in erba, trasformando le idee in opere concrete aperte a qualsiasi interpretazione.

La storia è, tutto sommato, semplice e affonda le sue radici nell’esperienza dell’Apt Art (Apartment Art) che si è sviluppata in Russia al sorgere degli anni Ottanta, quando lo sforzo postmodernista di creare delle esposizioni dentro e fuori alcune dimore moscovite (tra tutte, la più famosa è senz’altro Apt Art beyond the Fence, che prese luogo nel settembre del 1983) divenne un vero e proprio movimento artistico.
Non era la prima volta che alcune dimore private divenivano sede privilegiata di importanti mostre, ma con il sorgere di questo Movimento le abitazioni storiche della Russia sovietica, condivise da più nuclei familiari (i cosiddetti kommunalka) riacquistarono vita, come palcoscenico in cui si innestava un’indagine artistica del tutto nuova. Nucleo di ribellione contro l’intellettualismo sovrastrutturato dell’epoca, attraverso il mantra del «nonidentity within identity», l’Arte d’Appartamento si configurava come un ironico atteggiamento di ricerca in un luogo che alla ricerca deputato non è: la dimora privata, infatti, nel suo struggente individualismo, sostituisce il ruolo principe della Galleria, la cui caratura istituzionale poco si confaceva all’Arte buffa, spontanea e concettualista che permeava tutto il Movimento.

E cosa accomuna il Movimento dell’Apt Art dei primi anni Ottanta e le esperienze di alcuni giovani Artisti italiani riuniti sotto l’egida di uno studio di architettura di spicco nel panorama culturale siciliano?

Living Art Room si pone come un punto di partenza "sperimentale" che intende proseguire e plasmare il modello antecedente dell'Apt Art, senza alcuna pretesa. 
L'essenza del progetto è il luogo stesso, che diventa il punto d'incontro e di dialogo tra spazio fisico, opera e fruitore. L'idea di far incontrare gli Artisti fuori dal contesto istituzionale, mi ha sempre affascinato, ma non vuole sostituirsi alla figura del gallerista o del curatore. Quello che immaginiamo non è tanto vendere un'opera, ma invitare il pubblico ad una lettura più intima e approfondita dell'opera stessa.
 

È il catanese Andrea La Rocca a parlare, il favolista cinico trapiantato nelle terre del Montefeltro, a cui è stato affidato il compito di orchestrare e dar forma al progetto LAR mettendo insieme le riflessioni di tre giovani emergenti.

Antonio Rastelli (Bologna, 1978), che, nei suoi lavori, presenta superfici violate dai segni di uno sparo, fatti di cronaca nera, riconducibili agli Anni di piombo. In contrapposizione alla tragicità degli eventi, un’ironia spiazzante pervade, attraverso gesti scaramantici, l’ipotesi progettuale di un oggetto che vuole allontanarsi dalla tipicità della tradizione.
Gianluca Panareo (Pesaro, 1988), che indaga il concetto di Dinamica come contemplazione del reale, provocazione del paradosso e analisi della reazione. Nelle sue opere, il linguaggio del teatro si dilata, divenendo il pretesto per una drammaturgia dinamica in cui gli equilibri architettonici e compositivi tornano ad essere elementi spaziali e luoghi da esplorare.
Gabriele Minelli (Taranto, 1986), che, dopo aver lavorato per 7 anni al fianco di Dirk Bikkembergs nella creazione di collezioni Sport Couture, dirige un gruppo di giovani creativi ispirato dalla pratica dadaista, che dà vita a nuovi ready made. Per la prima volta il gruppo Ready made Project presenta al pubblico un modus operandi che fonde arti visive e fashion, mirando alla creazione di pezzi unici e non riproducibili. Dall’assemblaggio di preziosi pellami e tessuti di alta qualità, nasce un accessorio di tendenza: lo zaino, compagno di viaggio per un target giovane, consapevole e metropolitano.

Non è sterile mecenatismo quello di Andrea Guardo e dei soci di IVISTUDIO. Così come non è curatela quella di Andrea La Rocca, né una mostra fine a sé stessa ciò a cui mira il progetto LAR.

L’incontro delle intelligenze in fiore del panorama artistico contemporaneo - prese per mano da chi nell’Arte vede una fonte di ispirazione e contaminazione di spazio e tempo - è un invito a vedere dall’interno e nell’interno le opere, le vite, i processi e le paure che animano la generazione che si accinge a calcare lo sterrato impervio della vocazione artistica.

Fino al 2 giugno, presso IVISTUDIO, P.zza Vittorio Emanuele III, 24, Catania.

Info at

IVISTUDIO and Andrea La Rocca

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Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Gianluca Panareo
Andrea La Rocca - Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Antonio Rastelli - Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Gabriele Minelli - Ph. Andrea Campo and Walter Lupo
Ph. Andrea Campo and Walter Lupo

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