Gli orologi che celebrano i Giochi Olimpici 2020
Ormai l’orologeria più raffinata si forgia anche nell’azione, nella competizione. Richard Mille con l’RM 61-01 Yohan Blake Ultimate Edition porta a compimento l’orologio da velocista definitivo. Il fuoriclasse giamaicano Yohan Blake corre e vince già dalle Olimpiadi di Londra del 2012 con il proprio Richard Mille al polso, ma nell’edizione 2020 tutto è perfezionato per nuovi record. La cassa, sinuosamente modellata per aderire al polso con il minor attrito aerodinamico possibile, è oggi foggiata in Carbon TPT e Quartz TPT a strati alternati. Il movimento a carica manuale calibro RMUL2 è in titanio grado 5, scheletrato e rivestito in PVD. Già pronta per le Olimpiadi anche Omega, che sarà official timekeeper dei Giochi e per l’occasione ha presentato la collezione Tokyo 2020. Il modello forse più impattante è quello su base Planet Ocean nella misura di 39.5mm, qui in configurazione con cassa in acciaio e quadrante in ceramica bianca. La punta della sfera dei secondi centrali ha un pallino rosso su sfondo bianco, per ricordare la bandiera del Giappone. La lunetta graduata in ceramica ha il 20 denso di Liquidmetal rosso. Logo di Tokyo 2020 anche sul retro, dove dal fondello si ammira il calibro Omega Master Chronometer 8800. Edizione limitata a 2020 esemplari. Straordinariamente performante come aiuto diretto alla gara è il nuovo Hublot Big Bang Unico Golf Green Carbon, che permette al golfista di controllare lo score sul quadrante, che segnala i colpi giocati al 3 e la buca al 9, mentre al 6 si sommano i colpi totali. Il tutto meccanicamente, grazie al calibro automatico Hub1580 Unico. Notevole studio sui materiali per la massima leggerezza e resistenza anche per il Panerai Luminor Marina Carbotech 44, che mentre naviga immerge il quadrante sandwich spumeggiante d’azzurro in una struttura composita a strati di fibra di car- bonio che modellano la cassa. Vento in poppa ai soli 96 grammi di peso lo assicura il calibro automatico P. 9010. Per la prima volta in abito sportivo anche l’alto artigianato sassone di A. Lange & Shöne, che con l’Odysseus presenta un day-date animato dall’inedito calibro L155.1 Datomatic. Cassa, quadrante e movimento hanno pochi eguali per cura manifatturiera, ma il piglio è disinvolto e understated. Dove non arriva la meccanica, arriva la connettività, che serve le discipline con elettronica efficienza, ma che con il nuovo Tag Heuer Connected Watch preserva il sapore dell’orologeria autentica. La cassa e i quadranti digitali richiamano infatti il meglio della cronografia del marchio. Equipaggiato con Wear OS di Google, grazie alla nuova app Sports offre il top come supporto alla corsa, al ciclismo, al golf, alla camminata veloce, alla ginnastica. Mentre ci si allena è possibile monitorare i parametri fondamentali di ogni disciplina, misurare le proprie prestazioni e sincronizzare i dati con Apple Health o Strava. Il display touch Oled permette un’interazione intuitiva.