Weekend tra arte e relax a Venezia
Scoprite dove Federica Pellegrini ha fatto la festa di nozze al JW Marriott Venice. Tentati di andare a Venezia per vedere la Biennale e le tante mostre concomitanti, ma spaventati all’idea di una città sovraffollata e caldissima? La soluzione è un resort su un’isola giardino.
I mesi della Biennale Arte sono sempre un momento straordinario per vivere Venezia e la sua stratificazione culturale. Tanto più quest'anno, con un'edizione segnata dal forte punto di vista della curatrice Cecilia Alemani. E Giardini, Arsenale e padiglioni nazionali sono solo il punto di partenza. Ha riaperto il primo piano del Fortuny, Hanish Kapoor espone all'Accademia e a Palazzo Manfrin, le Procuratie Vecchie riaccendono l'attenzione su Louise Nevelson, Palazzo Grassi celebra Marlene Dumas, a Palazzo Cavanis c'è Claire Tabouret, alla Peggy Guggenheim Collection "Surrealismo e magia. La modernità incantata" è l'occasione per scoprire altre opere di Leonor Fini, Remedios Varo, Leonora Carrington e Dorothea Tanning, le artiste surrealiste protagoniste della capsula del tempo "The Witch's Cradle" all'Arsenale.
Il rischio? Trasformare il proprio soggiorno in un tour de force, interrotto solo dall'occasionale spritz e da qualche cicchetto nei bacari. La soluzione? Un resort-giardino, rilassante e vacanziero, in cui ritirarsi durante le ore più calde, o quando comunque si ha bisogno di una pausa, come il JW Marriott Venice, sull'Isola delle Rose. Senza timore di sentirsi isolati perchè un servizio di shuttle boat ogni mezz’ora assicura un costante collegamento con piazza San Marco. La prima cosa da fare è salire sulla terrazza rooftop, con la sua piscina a sfioro adults only, la vista a 360 gradi sulla laguna, con le chiese più importanti e il campanile di San Marco perfettamente riconoscibili, e ordinare uno spritz, meglio se Select, meno dolce, e con appena qualche grado alcolico in più del classico Aperol. Drink da ripetere al tramonto, quando il cielo assume tutte le sfumature del giallo e del rosa, l’acqua della laguna passa dal verde giada all’azzurro cupo e il profumo dei gelsomini si fa particolarmente intenso. Sempre rooftop, il ristorante Sagra, informale e vacanziero, propone classici del comfort food, insalate e i tipici piatti a base di pesce veneziani, dall’insalata di piovra e patate ai gamberoni alla griglia, fino a un impeccabile tiramisù.
Originariamente sede di un ospedale per malati ai polmoni l’isola è grande e verde, con alberi d’ulivo e da frutto, prossimamente un vigneto, e un orto utilizzato dalla cucina del ristorante fine dining, Fiola al Dopolavoro. Guidato dallo chef Fabio Trabocchi, il ristorante è molto frequentato anche dai veneziani, per la cucina ricercata e innovativa a partire dalla tradizione locale.
Lo stile delle stanze e delle aree comuni, opera di Matteo Thun, è arioso, luminoso, giocato su una palette di colori chiari, bianco, grigio perla, ecru, con tocchi pastello, lontanissimo dallo stile overcharged e barocco ancora dominante negli hotel veneziani. Il resort è perfetto per le famiglie, con la grande family pool, e tante attività dedicate ai bambini, come le cooking classes di biscotti al cioccolato, prossimamente un cinema all’aperto con proiezione (anche) di cartoni animati e costruzioni indipendenti dal corpo principale che danno l’idea di vivere in una casa di vacanza. Novità dell’estate il pop up della pizzeria gourmet dello chef veronese Renato Bosco, e una Voga Academy con corsi di 2 ore al giorno, per vivere la laguna, le sue isole e Venezia come la vivono i locali. La spa, ora aperta fino alle 23, e’ appena diventata una spa Bakel, la linea clean e orientata al risultato, super packed di principi attivi, e con indicazione della data di scadenza per evitare di caricare la formula di conservanti e stabilizzanti, fondata da Raffaella Gregoris.