The Now Hustlers: Lil Dre
Esploratore urbano notato da Virgi Abloh, Lil Dre inluencer modello e artista, racconta il suo background, il suo rapporto con la moda e la musica.
Lo incontriamo via Zoom nel suo appartamento a North Hollywood, appena rientrato dalla sessione di skateboarding quotidiana. DeAndre Thebpanya aka Lil Dre, 250mila follower su Instagram, 20 anni appena compiuti, è di San Francisco, «Bay Area, dal ghetto di Oakland», ci tiene a sottolineare. Lil Dre è un’altro dei nuovi volti di artisti influencer contesi dalle maison per le sfilate delle ultime collezioni.
L’OFFICIEL HOMMES ITALIA: Chi è Lil Dre?
LIL DRE: Sono un hustler a tempo pieno, disposto a tutto pur di riuscire nell’intento, che per ora è quello di scappare dal ghetto, farmi notare, imparare a scrivere testi, comporre musica e divertirmi con skateboard e moda. Tutti vogliono fare $$ ma il segreto sta nel volerlo veramente, nel soffrire facendolo, io lo voglio fare come street hustler, quello che sono e da dove vengo.
LOHI: Partiamo da San Francisco, dal ghetto.
LD: Tutti vedono solo le cose positive di San Francisco, chiudono gli occhi su street & gangs. Fortunatamente nel mio quartiere tutti mi hanno sempre rispettato per quello che ero, un ragazzo che niente aveva che fare con le affiliazioni criminali e che non appena poteva uscire di casa andava a fare skateboarding con i propri amici, a tempo pieno. La prima tavola me la regalò mio padre quando avevo nove anni, da allora abbiamo fatto solo quello, strade, scalini e ringhiere, panchine, tricks after tricks per la città, finché ho cominciato a postare video di skate sui social, con sottofondo hip hop... e qualcuno mi ha fatto capire che potevo fare qualcos’altro.
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"Tutto merito di Virgil Abloh e della sua sfilata Louis Vuitton, per cui mi ha voluto a tutti i costi. Mi spiace tantissimo che non sia più fra noi" Lil Dre
LOHI: E sei diventato modello...
LD: Tutto è nato grazie ad Elon (Watson), amico e fotografo, che ci scattava un sacco di foto, più scattava e più mi abituavo alla macchina, alle pose, al concetto di modeling. Le abbiamo postate sui social e una ditta di abbigliamento mi ha chiesto se volevo indossare i loro capi mentre facevo skateboarding, marchi come Vlone and Heron, ma intanto mi pagavano e mandavano abiti da usare. Pian piano anche brand più famosi hanno cominciato a conoscermi, pagandomi e facendomi fare il modello alle sfilate.
LOHI: Ho visto tue foto in giro per Parigi.
LD: È stato bellissimo. Anche perché non ero mai stato quasi da nessuna parte, e Parigi è... edifici secolari, fontane, la Senna... tutte cose che non sapevo esistessero. Tutto merito di Virgil Abloh e della sua sfilata Louis Vuitton, mi ha voluto a tutti i costi. Mi spiace tantissimo che non sia più fra noi.
LOHI: Cos’è moda per te?
LD: Moda è indossare abiti che ti fanno stare bene, che ti danno vibes positive e che rappresentano chi sei in quel momento, è importante anche come li indossi, che siano di designer oppure di un negozio di seconda mano.
LOHI: Adesso fai anche musica?
LD: Era parecchio che volevo fare musica, visto che tutti i miei amici skaters o rappers la facevano da tempo. Appena ho fatto due soldi li ho investiti in computer, soundcloud, microfono, cuffie e monitors, e mi sono messo a studiare e imparare come mettere su nastro i suoni che ho in testa quando faccio skate. Adesso mi piace anche registrare la mia voce in studio, prima ne ero spaventato.
LOHI: Cosa ascolti?
LD: Playboi Carti, Young Thug, Lil Uzi. Mi piace anche Tupac, e Lil Wayne.
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Hair Assistant AXEL ROJAS
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Styling Assistant ELLIOTT SORIANO