Il punto di vista del menswear e il recap post fashion week
Con le sfilate maschili, anche la mascolinità viene messa in discussione. Dalla sfilata di Prada e Valentino fino ad arrivare alle collezioni uomo primavera estate 2024 di Dries Van Noten e Loewe, un breve recap delle settimane della moda uomo.
Abbiamo veramente bisogno di classificare ancora le tipologie di mascolinità? I codici dell’abbigliamento contemporaneo sono realmente cambiati oppure siamo solamente accecati dalle strategie di comunicazione del fashion system? Le settimane della moda uomo hanno dato prova che l'attenzione si sta spostando sempre di più sul menswear. Se a Londra e New York le settimane della moda rimangono silenti, Milano e Parigi confermano invece l'attenzione riducendo però i calendari della fashion week rispettivamente a 4 e 6 giorni.
La moda è uno spazio di ridefinizione e va trattato come tale. A questo proposito la Maison Valentino ridirige una riflessione su una nuova idea di mascolinità: meno dura e virile, che valorizza invece la forza della fragilità, della resilienza e della dolcezza maschile; abbandonando in maniera decisiva tutti connotati appartenenti alla mascolinità tossica. Pierpaolo Piccioli ispirato dai protagonisti del libro "Una vita come tante" (invito alla sfilata che si è tenuto all'Università Statale di Milano) celebra il potere della libertà maschile, che non è solo fatto di forza e di potere ma di una sensibilità che va oltre agli stereotipi di genere. Massimo Giorgetti immagina invece un uomo che sconfina dall’adolescenza, una soglia tra l’età giovanile e quella matura con una visione meno young dello stesso marchio che spesso trova etichette e classificazioni in compartimenti stagni.
Il setting studiato da OMA/AMO e realizzato con colate di slime di materiale fluido e organico provenienti dal soffitto metallico, ha amplificato il concetto proposto da Miuccia Prada e Raf Simons. Intitolata "Fluid form" la collezione uomo primavera estate 2024 analizza la struttura architettonica del vestito che avvolge il corpo. Perciò tutto viene tradotto con un abbandono della formalità, o meglio della forma tradizionale, e il rigore che distingue Prada compare con una versione svuotata. Giacche e cappotti realizzate con tessuti di camicie e trench di popeline comunicano sicurezza ma con una cozyness assoluta, gilet utilitaristici definiscono la uniform contemporanea mentre la vita si alza per slanciare la silhouette maschile. Il lavoro sulla silhouette slanciata viene portato avanti anche da Jonathan Anderson da Loewe che solleva la vita dei pantaloni, slanciando la figura maschile con capi maschili ordinari che diventano sempre più straordinari con elementi e connotazioni femminili come gli swarovski scintillanti che ricoprivano i primi look e le nuove proporzioni accorciate per il busto maschile. Tra le rappresentazioni del menswear più rilassato si posizionano Magliano, Zegna, Federico Cina, Kenzo e Paul Smith con un'idea di tailoring che abbraccia il daywear e il comfort.
L'attesissima sfilata di Louis Vuitton - con il debutto di Pharrell Williams alla direzione creativa della divisione menswear - ha rinconfermato le aspettative di tutti. Il risultato è uno show, che di fatto è uno spettacolo di ritrovo per stars (nonché fedeli amici del direttore creativo) che hanno assistito e realizzato performance spettacolari per una serata in cui il Pont Neuf è diventato simbolo della città (e metaforico per la collezione) per una sera. Dior Men sposta l'attenzione dal New Look alla New Wave con l'anniversario di Kim Jones che festeggia i 5 anni nella Maison francese. «Questa analisi sulle silhouette una cultura che abbiamo ereditato dal passato della moda femminile che abbiamo applicato al presente della moda maschile» spiega Jones «E per la prima volta nelle nostre collezioni, si tratta di un collage di influenze provenienti da diversi predecessori ed epoche della Maison Dior che volevamo rendere omaggio, allo stesso tempo, alle nostre influenze».
Poi ci sono celebrazioni punkish come quella di Jordanluca - che presenta alla Milano Fashion Week anche la collezione femminile - politiche e sovversive, come quella di Charles Jeffrey LOVERBOY, e interpretazioni più sfacciate come la sfilata di Dsquared2 che ha coinvolto anche il re del cinema a luci rosse Rocco Siffredi. E poi c'è invece Dries Van Noten con una visione basata sul buon gusto e una mascolinità differente, non urlata, non virile, non troppo femminile, che si distingue per la sua eleganza e lascia il segno con la sua discrezione. Il risultato è una collezione primavera estate 2024 di spiccata grazia con una sensualità sofisticata che non scade nel banalità.
Appena concluse le settimane della moda uomo, l'hype si sposta su Jacquemus che presenta la collezione autunno inverno 2023-24 intitolata "Le Chouchou" nei giardini della Reggia di Versailles. Simon-Porte Jacquemus riconferma il suo intento di creare fashion moments destinati ad essere ricordati, tra star internazionali e passerelle unconventional in location strepitose. La collezione che sfila presenta un menswear dalle forme audaci, rigonfie con silhouette decostruite, sottili trasparenze, dettagli di tulle e completi tailored. Il punto di vista del menswear è un processo aperto in continuo cambiamento, ma siamo davvero sicuri che tutto questo nuovo linguaggio sia realmente slacciato dai dettami della moda oppure siamo schiavi di un sistema vecchio che cerca di stare al passo con il tempo? La riflessione interrogativa è aperta.