Eli Brown's momentum: l'intervista all'attore del reebot di Gossip Girl
Nella nuova serie tv “Gossip Girl” Eli Brown interpreta Otto, un ragazzo privilegiato con animo da attivista. In attesa dell'uscita del serie tv HBO abbiamo intervistato il giovane attore americano.
Text by GIULIA GILEBBI
Photography BEN COPE
Perfidia, drammi familiari, scandali ma anche: glamour, lezioni di stile e memorabili momenti fashion. Sono gli elementi che hanno accompagnato le sei stagioni di “Gossip Girl”. A otto anni di distanza dal finale, nell’Upper East Side di New York, una nuova generazione di teenager varcherà la soglia delle “Costance Billiard” e “St Jude”, le scuole dove è stato ambientato, raccontando la “Gen Z”. Tra questi anche l'attore americano Eli Brown, che interpreterà Otto “Obie” Bergmann IV. Il giovane attore, euforico, racconta com’è stato far parte del cast della nuova serie tv HBO “Gossip Girl” e di quanti cambiamenti abbia comportato nella sua vita.
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L'OFFICIEL HOMMES ITALIA: Hai iniziato a recitare molto presto.
ELI BROWN: Fare l’attore è ciò che ho sempre desiderato, non ho mai preso in considerazione nessuna alternativa. Ho iniziato a recitare durante il mio ultimo anno di liceo, a 17 anni.
LOHI: Possiamo dire che stai vivendo il tuo sogno?
EB: In questo momento non lo sembra affatto! Sono rinchiuso in casa senza poter uscire e divertirmi. Ma in teoria sì, vivere a New York, da solo, a ventuno anni, e recitare in uno show come “Gossip Girl”, dovrebbe esserlo.
LOHI: Un teen drama diventato vero e proprio cult nel suo genere. Ti sei sentito sotto pressione nell’approcciarti al ruolo?
EB: Non proprio, mi sento anzi quasi sollevato, perché le persone conoscono e amano già lo show. Sicuramente faranno dei confronti e a volte mi domando se sarò all’altezza, ma non permetto mai a questi pensieri di tormentarmi più del dovuto.
LOHI: Cosa puoi raccontarci del tuo personaggio?
EB: Otto è uno dei ragazzi più ricchi di New York ed è tedesco. In lui c’é una dicotomia: è un privilegiato, ma allo stesso tempo è un attivista sensibile ai problemi della società. Lo vedrete distribuire ciambelle e caffè in giro per le strade. Lo definirei “umano”.
LOHI: Hai mai pensato alla possibilità di diventare un “Teen idol”?
EB: Ci penso spesso, anche se credo di non essere ancora arrivato a quel momento. È eccitante sotto alcuni punti di vista, terrificante e spiazzante da altri. Ogni tanto mi chiedo: “Perché a me?”.
LOHI: Eri fan dello show originale?
EB: Non mi considero un fan, ma era la serie tv preferita di mia sorella minore. Lo avrà visto mille volte e in casa c’era sempre una puntata in sottofondo. Ora che ne faccio parte, è molto curiosa ed emozionata, anche se è molto brava a nasconderlo!
LOHI: Guardi mai i film e le serie tv di cui sei protagonista?
EB: Solo se sono costretto per una première. Non mi piace vedermi sullo schermo! La mia famiglia invece cerca di convincermi tutte le volte di farlo insieme a loro. Sono i miei più grandi fan.
LOHI: I social media sono al centro della serie, come l'hanno cambiata?
EB: L’influenza dei social media va ben oltre. Tutto è documentato, fotografato, registrato e non esiste più privacy. Ormai siamo tutti in Gossip Girl!
LOHI: Nel tuo Instagram ci sono solo sei foto, è una scelta insolita...
EB: I social mi fanno diventare matto! Non mi piace mettere la mia vita sotto una lente di ingrandimento e non riesco ancora a capire perché le persone siano così interessate al mio quotidiano. Mi mette un po’ a disagio, ma so che fa parte del lavoro.
LOHI: Lo showrunner ha definito la nuova serie più “queer” e inclusiva. Pensi che rispetti il cambiamento sociale della “Generation Z”?
EB: Assolutamente si. Il reboot da voce a coloro che non l’hanno avuta nella serie originale e questo è uno degli aspetti che preferisco. Penso anche che questo sia il momento giusto per affrontate certe tematiche sociali che ci riguardano, e che sembrano disinteressare gli adulti, perché abbiamo la forza e i mezzi per farlo.
LOHI: Il Fashion System è un elemento portante dell’universo di “Gossip Girl”? Che rapporto hai con la moda?
EB: Sono cresciuto a Eugene, una piccola città dell’Oregon. Lo scorso anno ero lì, avevo bisogno di un vestito elegante per un evento importante a Los Angeles... l’unica opzione era un grosso centro commerciale. Ero nel panico! Quando mi sono trasferito a New York è stato bello vedere come la moda sia parte della cultura della città. Spesso mi sento inadeguato con i miei jeans e la mia T-shirt bianca. Devo decisamente darmi da fare!
LOHI: È stato difficile adattarsi ai ritmi di NY?
EB: Mi sono trasferito lo scorso inverno per girare lo show, con la città serrata per la pandemia, era inverno e faceva molto freddo. Questi due fattori hanno reso difficile l’integrazione; ed anche ora sono davvero rare le volte che lascio il mio appartamento.
LOHI: Cosa ti manca di più dell’Oregon?
EB: La mia famiglia, i mei amici, la calma e la pace di quei posti. Mi piace tornare a casa e liberare la mente: fermarmi a guardare gli alberi, sentire l’aria sulla pelle, chiudere gli occhi e fare un respiro profondo... Ma la magia di Eugene svanisce presto e sento il richiamo della frenesia e dei ritmi della grande città.
LOHI: C’è un regista con cui vorresti collaborare in futuro?
EB: Mi piacciono Alfonso Cuarón, Alejandro González Iñárritu e Tarantino. Sono banale, ma spero un giorno di lavorarci davvero.