Sculptural Knitwear: Beam Ratchapol Ngaongam racconta Bulan
Il fondatore di Bulan racconta il suo approccio sperimentalle alla maglieria, come ha mosso i primi passi nel fashion system e il suo debutto alla New York Fashion Week.
Di origini tailandesi, Beam Ratchapol Ngaongam il fondatore di Bulan si è trasferito negli Stati Uniti 10 anni fa. Si è laureato nel 2019 all’Academy of Art di San Francisco, «dove ho iniziato a esplorare e ad impazzire per quello che può essere la maglieria», per poi andare a New York per uno stage da Proenza Schouler. Poi ha lavorato da Dion Lee e Phillip Lim, la cui sofisticazione, semplicità, playfulness e innovazione hanno contribuito a formare il suo DNA. «Con ogni lavoro e stage, ho avuto la fortuna di essere guidato da grandi insegnanti e designer che mi hanno dato la libertà d’imparare, esplorare, creare». Non riuscendo a mantenersi nella costosissima New York con un lavoro part time durante il lockdown, ha cominciato a vendere esemplari unici di maglioni attraverso i social media. Un tale successo che nel settembre 2021 ha aperto un pop-up. Grazie al passaparola ha catturato l’attenzione di un coordinatore della settimana della moda che lo ha invitato a partecipare alla successiva New York Fashion Week, la F/W 2023, dove ha definitivamente catturato l’attenzione degli addetti ai lavori con la sua prima collezione di abbigliamento maschile, una serie di sculture astratte lavorate a maglia caratterizzate da un forte senso del colore, che trascendono le tendenze della moda ed enfatizzano la craftmanship. Nel frattempo ha collaborato con designer, stilisti e artisti, celebrità come Lil Nas X e atleti come Tom Daley: «Creativamente puoi fare così tanto da solo, e collaborando acquisisci una prospettiva completamente nuova a cui non avresti mai pensato». La sua seconda collezione, la F/W 2024 sarà un inno a sua madre...