New Frontiers: l'intervista a Florentin Glémarec e Kevin Nompeix di EGONLAB
L'intervista a Florentin Glémarec e Kevin Nompeix, fondatori di EGONLAB, in cui raccontano il loro punto di vista sul tailoring, i loro riferimenti culturali e la loro idea di mascolinità.
Il concetto di tailoring di EGONLAB vuole scardinare le regole della sartoria tradizionale con l'approccio personale di Florentin Glémarec e Kévin Nompeix. Tra le numerose ispirazioni per le collezioni ci sono i testi dello scrittore Pajtim Statovci, le opere di Francis Bacon e David Bowie. La vittoria del Premio Pierre Bergé agli Andam Fashion Awards ha aperto al marchio parigino il riconoscimento mediatico. Ad indossare le loro creazioni è anche Harry Styles che ha catturato l’attenzione di tutti con la jumpsuit in mesh in collaborazione con Swarovski per i Grammy Awards 2023, un look che scardina le canoniche idee di mascolinità.
L’OFFICIEL ITALIA: Quando avete capito di essere interessati al fashion system?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Ci siamo immersi in questo mondo grazie ai nostri nonni che erano sarti. Siamo autodidatti, abbiamo intrapreso il nostro viaggio in umili laboratori di cucito, stando a contatto con gli artigiani, dove abbiamo scoperto la nostra devozione per questo mestiere. Questo legame intergenerazionale costituisce il cuore dell'identità del nostro marchio che celebra il patrimonio familiare e l'evoluzione della moda.
LOI: Qual è stato il vostro background?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Entrambi proveniamo da contesti molto diversi dal mondo della moda. Siamo autodidatti, abbiamo intrapreso il nostro viaggio in umili laboratori di cucito, vicino agli artigiani, dove abbiamo scoperto la nostra profonda passione per questo mestiere. Questo percorso non convenzionale ci ha permesso di avvicinarci alla moda da una prospettiva unica, fondendo la nostra abilità artigianale da autodidatti con un profondo apprezzamento per gli aspetti artigianali del settore.
LOI: Quanto è importante per voi la comunicazione del marchio?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: La comunicazione del marchio ha un significato profondo per noi. Aspiriamo a far sì che EGONLAB superi lo status di semplice marchio di abbigliamento per diventare uno stile di vita. Per perseguire questa visione, manteniamo uno stretto legame con la nostra comunità, senza la quale questo viaggio sarebbe inconcepibile. Attraverso una comunicazione d'impatto, il nostro obiettivo è diffondere i nostri messaggi e impregnare il nostro DNA con la nostra ideologia inclusiva. Siamo sempre desiderosi di esprimerci attraverso mezzi diversi, di offrire collaborazioni non convenzionali e di sfidare i tabù della società.
LOI: Avete avuto dei mentori?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Abbiamo avuto il privilegio di incontrare persone appassionate e stimolanti, la cui benevolenza e i cui consigli ci hanno permesso di superare momenti difficili e di evolvere come designer. Teniamo in grande considerazione persone come Nadège Vanhee-Cybulski (nda ex direttrice artistica di Hermés), Lionel Vermeil (nda luxury prospective director di Kering), Julien Dufour (nda il fondatore di The Independent Group), Pascal Morand (nda presidente esecutivo della Fédération française de la couture), Liana Soulie e molti altri. Percepiamo la EGONLAB FAMILY come un mentore a sé stante, un vero e proprio collettivo creativo che ci spinge a superare i nostri confini.
LOI: Chi sono i vostri stilisti di riferimento?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Le figure leggendarie di Alexander McQueen, Vivienne Westwood e Claude Montana sono esemplari nel campo della moda. I loro approcci iconoclasti sono per noi una fonte di ispirazione costante. Al centro della nostra filosofia c'è l'imperativo che le nostre collezioni devono trasmettere un messaggio sociale profondo. Passando dalla critica alla sublimazione, ogni singolo pezzo deve evocare emozioni profonde e indurre alla contemplazione.
LOI: Come funziona il vostro processo creativo?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Inizia con la determinazione delle questioni sociali che vogliamo affrontare. In seguito, attraverso una meticolosa esplorazione semantica, scopriamo gli elementi che ci aiutano a manifestare queste idee. Con l'aiuto del nostro studio interno, realizziamo i nostri progetti in modo collaborativo. Modelliamo tutti i nostri capi e coltiviamo le nostre stampe all'interno dello studio stesso. A complemento di questi sforzi, collaboriamo con la EGONLAB FAMILY per la realizzazione di immagini e musica. Tutti questi componenti si fondono per creare il nostro universo multisensoriale.
LOI: C'è stato un momento in cui siete cresciuti in modo esponenziale?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: La vittoria del Premio Pierre Bergé agli Andam Fashion Awards ci ha permesso di crescere su più fronti: artisticamente, economicamente e in termini di riconoscimento mediatico. È una vera e propria pietra miliare per un marchio giovane come il nostro. Tuttavia, lo slancio duraturo sarà per sempre racchiuso nella foto virale del nonno e della nonna che indossano con orgoglio il nostro total look dopo aver assistito a una sfilata al Palais de Tokyo. Questa immagine iconica testimonia il fascino transgenerazionale, dove la generazione più anziana, rappresentata da Marie-Louise e René, ha svolto un ruolo essenziale nel dare il via a questa avventura. È un esempio toccante di come la moda possa creare un ponte tra le generazioni, favorendo un senso di connessione e di inclusione che va oltre la mera estetica.
LOI: Nella vostra ultima collezione c'era una citazione di Pajtim Statovci. Come ha tradotto il riferimento nella collezione?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: La situazione di Pajtim Statovci funge da punto di snodo nella decostruzione del genere. Rappresenta una visione in cui il mondo trascende le ideologie binarie. Stilisticamente, questa circostanza si manifesta attraverso lo smantellamento dei codici di abbigliamento dettati da miti arcaici, aprendo la possibilità di una libera espressione attraverso capi no gender. È un diritto ad esprimersi liberamente, un diritto alla libertà e alla realizzazione personale. Le nostre collezioni aspirano a essere strumenti di sperimentazione senza limiti, privi di vincoli.
LOI: Parlando di mascolinità, qual è la vostra visione dell'uomo?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Riteniamo che non sia possibile né vantaggioso definire rigidamente il concetto di "mascolinità", perché un tale sforzo limiterebbe inevitabilmente la sua natura multiforme. Proprio come un cubo di Rubik, la mascolinità presenta una moltitudine di sfaccettature e combinazioni potenziali. È una composizione complessa che rende ognuno di noi un essere unico. In questo senso, potremmo trarre ispirazione dalla filosofia esistenzialista, in particolare dalla nozione di Jean-Paul Sartre di esistenza umana definita dalla libertà e dalla scelta. Così come Sartre sottolineava la libertà dell'individuo di creare la propria essenza, noi affermiamo che la mascolinità, come ogni aspetto dell'identità umana, dovrebbe poter esistere nelle sue varie forme senza confini rigidi o limiti predefiniti. Così facendo, onoriamo l'unicità del percorso di ogni persona e promuoviamo una società più inclusiva e tollerante.
L'OFFICIEL ITALIA: Qual è il vostro approccio alla sartoria?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Nel nostro processo creativo ci concentriamo sulla sartoria e puntiamo a integrarla nella società contemporanea. Siamo specializzati nella creazione di capi "tailored-urban punk", che rappresentano una fusione tra l'artigianato antico e un tocco moderno e ribelle. Il nostro impegno per la qualità e l'innovazione è evidente in ogni dettaglio dei nostri capi, che sfidano le nozioni convenzionali della sartoria. Attraverso il nostro lavoro, cerchiamo di celebrare l'arte sartoriale e il suo posto nel panorama della moda di oggi, in continua evoluzione.
LOI: Quali sono le soddisfazioni più grandi del vostro lavoro?
FLORENTIN GLÉMAREC E KEVIN NOMPEIX: Consideriamo ogni individuo come una tela bianca e le nostre creazioni come i pennelli che permettono di dipingere la propria storia. Per questo la più grande soddisfazione deriva dal vedere la nostra comunità esprimersi liberamente e senza paura.