Il revamping di 10 Corso Como, tra heritage, innovazione e lusso
L'iconico concept store di Milano svela il suo spazio rinnovato che fonde arte, moda e design, mentre lancia in esclusiva per l’Italia la prima selezione in-store di Phoebe Philo.
10 Corso Como, uno dei primi concept store al mondo, ha completato i lavori di ristrutturazione interna, firmati dall’agenzia interdisciplinare 2050+. Tiziana Fausti, che nel 2020 ha acquisito lo spazio, mira a preservare l'eredità di 10 Corso Como con un focus sulla fusione di elementi commerciali e culturali. Così l’eredità culturale del concept store fondato da Carla Sozzani nel 1990 abbraccia un taglio iper contemporaneo anche per il piano superiore, dedicato a mostre e spazi polifunzionali. Mentre crescono le collaborazioni e i progetti speciali, come il debutto in eclusiva in Italia della collezione di Phobe Philo.
Il revamping dello store segue di qualche mese quello che aveva riguardato la Gallery e la Project Room al primo piano, entrambe riaperte al pubblico durante la Milano Fashion Week dello scorso febbraio. Lo spazio commerciale al piano terra è stato ripensato in collaborazione con un team di designer internazionali, privilegiando un mix di stili grezzi e minimali intrecciati con una serie di supporti tecnologici all’avanguardia. I componenti naturali si fondono con materiali come l'acciaio, mentre la natura dinamica dello spazio è enfatizzata da appendiabiti sospesi, collegati al soffitto con un sistema di carrucole e cavi che, se necessario, possono essere sollevati per liberarlo completamente e offrie svariate possibilità di allestimento e utilizzi.
Significativa è poi la presenza di una nuova scala in acciaio per collegare direttamente la boutique alla Project Room e alla Gallery, che si ripropongono come punto di riferimento della scena culturale milanese. Altra novità dell’area shopping è la presenza in esclusiva in Italia di Edit 3 di Phoebe Philo, per la prima volta disponibile per l’acquisto in negozio. La partnership con la designer inglese è un ulteriore passo verso una politica di collaborazione con i brand portata avanti dai vertici dello store che puntano a creare sinergie anche al di là della moda. Dallo scorso 10 settembre è infatti possibile acquistare una selezione di capi e accessori della stilista che
per la collezione eponima ha scelto un approccio distributito al di fuori degli schemi tipici del settore.
Inoltre, fino al 17 novembre è visitabile la mostra “Gut” della fotografa statunitense Talia Chetrit. A cura di Alessandro Rabottini e Anna Castelli il percorso espositivo si snoda tra una serie di auto-ritratti e scatti che riprendono scene della sua famiglia, in un susseguirsi di self-expression e sessualità che provocano deliberatamente il visitatore sfidando i concetti pre-esistenti di identità.