La moda si schiera contro l'abolizione negli Usa del diritto all'aborto
Venerdì 24 giugno 2022 è stata abolita dopo quasi 50 anni la sentenza Roe vs Wade che garantiva alle donne americane il diritto all'aborto. Una data epocale e un terribile passo indietro per la nostra società, di fronte a cui la moda non resta silenziosa. Da Gucci a Valentino, da Bella Hadid a Kaia Gerber, tutte le azioni e reazioni di brand, aziende, top model e celebrities.
La Corte Suprema Americana, con una maggioranza di sei giudici su tre, ha abolito la sentenza Roe vs Wade che dal 1973 garantiva alle donne americane il diritto all'aborto. Ora non rientra più tra i diritti costituzionali, ma diventa appannaggio dei singoli stati, che potranno vietarlo o meno e decidere autonomamente entro quali perimetri sia lecito ricorrerne. È bene in tal senso ricordare come in America la spaccatura tra stati conservatori e stati democratici sia molto profonda. E come gli obiettori di coscienza e il conservatorsimo la facciano da padroni proprio nei territori del sud. Il dato aghiacciante è che 26 governi americani si siano già dichiarati apertamente contrari all'aborto ricorrendo a leggi e sentenze che regolamentino la pratica. La moda, come spesso accade, si indigna e non resta a guardare. Diverse le prese di posizione e le manifestazioni di sostegno da parte dei brand fashion e beauty e le azioni concrete da parte delle aziende, come quella di pagare le spese di vitto, alloggio, trasporto e assistenza sanitaria alle dipendenti che volessero ricorrere alla pratica abortiva non disponibile nel proprio stato.
Scorri verso il basso per scoprire tutte le reazioni del fashion system alla cancellazione della sentenza Roe v. Wade.
LA MODA CONTRO L'ABOLIZIONE DEL DIRITTO ALL'ABORTO
Dopo la notizia dell'eliminazione della sentenza che ha scosso l'opinione pubblica, si sta facendo molto riferimento al fatto che i diritti una volta conquistati non hanno la garanzia di poter durare per sempre. Bensì vanno coltivati, nutriti, sempre protetti. Se ci indigniamo per ciò che è successo in USA, non possiamo dimenticare quanto il diritto che ora ci sembra inscalfibile, sia così precario anche in Italia. Poichè la moda è politica e ha il dovere di non girarsi dall'altra parte, ecco una serie di aziende, tra cui Patagonia, Gucci, Levi's e Estée Lauder, che non solo hanno apertamente condannato la sentenza, ma hanno promesso azioni concrete. Di seguito alcuni esempi, come l'assistenza al personale americano qualora volesse ricorrere all'aborto, rimborso delle spese di viaggio o pagamento della cauzione per i dipendenti che potrebbero essere arrestati durante eventuali proteste contro la decisione della Corte Suprema.
Scorri verso il basso per scoprire tutte le reazioni del fashion system alla cancellazione della sentenza Roe vs Wade.
GUCCI
KERING
Una delle principali preoccupazioni è che l'aborto si trasformi nuovamente in una pratica clandestina pericolosissima per la salute. Problema che ha sollevato il direttore creativo di Bottega Veneta Matthieu Blazy, così come il designer Jonathan Anderson sulle storie di Instagram. Varie le ricondivisioni di articoli sul tema da parte dei designers, it girl e celebrities, come Pierpaolo Piccioli, Bella Hadid e Kaia Gerber.
MATTHIEU BLAZY
PATAGONIA
ETRO
KAIA GERBER E BELLA HADID