Fashion

S|Style Sustainable Style al Pitti Uomo 101: la moda maschile green

A Pitti Uomo 101 torna l’appuntamento consolidato con il menswear dall'anima eco-responsabile: protagonista la creatività etica e inclusiva di 10 brand internazionali. E in collaborazione con Rinascente, uno speciale showcase presso lo store di Firenze

Photographed by Mattia Guolo & Styling Giorgia Cantarini.  Abdoulae Mbengue in Figure Decorative
Photographed by Mattia Guolo & Styling Giorgia Cantarini. Abdoulae Mbengue in Figure Decorative

Torna il progetto S|Style sustainable style a Pitti Uomo 101, una nuova edizione espositiva che sin dal suo esordio ha chiamato a sé l'attenzione internazionale, soprattutto grazie la suo approccio sostenibile. Quest'anno, la fiera tenutasi a Firenze - Fortezza da Basso - dall'11 al 13 gennaio, ha installato un'area speciale al Piano Terra del Padiglione Centrale, un'opportunità unica per questi designer da tutto il mondo che hanno potuto raccontarsi attraverso il loro percorso etico e sostenibile.

Per l'occasione una partnership d'eccezione con la Rinascente di Firenze presenta al suo secondo piano un pop-up store in cui è possibile acquistare le creazioni dei designer. Un'allestimento unico che ha dato spazio allo showcase presentato all'interno: 9 scatti 'green' realizzati da Mattia Guolo, con lo styling della curatrice Giorgia Cantarini, che racconta perfettamente l'anima del progetto. La collaborazione viene estesa anche al Polimoda di Firenze, un'opportunità unica per gli studenti che per un 'one day shot' sono potuti diventare i soggetti ritratti: il compito importante di riuscire a rappresentare una nuova generazione di moda sostenibile.

"A questa edizione la selezione si è concentrata sul processo creativo che guida i designer nell'approccio responsabile" – spiega la fashion journalist Giorgia Cantarini, presentando la nuova selezione dei 10 brand, frutto di uno scouting tra le realtà giovani e i designer più cutting-edge che creano e producono seguendo criteri di responsabilitàUno scouting dalla forte impronta internazionale e inclusiva, con una presenza significativa di designer donne alla guida di label maschili, che virano anche sul genderless. Un approccio moderno, che segue le linee guida attuali del fashion system, facilmente riassumibili nelle 3 R: "riciclare, riutilizzare, reinventare. Riciclare ciò che si ha, Riutilizzarlo nelle collezioni, Reinventare i capi o gli accessori creativamente. Partire da quello che esiste, gli invenduti, le passate collezioni, gli scarti tessili e i materiali pronti a essere smaltiti. Il design del futuro è anche questo: non solo creare, ma reimmaginare."

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Alessio Bargiacchi in Junk eyewear
Yara Bazzari & Cote Charles in Ksenia Schnaider
Li Chen in N Palmer
Eugeniu Pascaneanu in Waste Yarn Project e sneakers Umoja

I nomi dei 10 brand protagonisti al Padiglione Medici in Fortezza sono:
Curious Grid - brand di upcycling specializzato in rework di tessuti, che mixa radici indiane e stile europeo.

Figure Decorative - porta gli zoccoli artigianali toscani fatti di pelle e materiali deadstock agli hypebeast appassionati di street.

Junk - realizza occhiali in Econyl con plastiche raccolte negli oceani.

Ksenia Schnaider - smonta e rimonta patchwork di felpe, cardigan e denim per il look est-europeo tanto amato dalle sorelle Hadid.

Maxime - reinventa il completo classico in mille modi con tessuti di fine serie.

N Palmer - pezzi rigenerati e tessuti vintage per un’esplosione di stampe e colori verso i confini del genderless, con impronta tailoring, creati da un designer che si è formato da Ralph Lauren e Coach.

Philip Huang - preserva le tradizioni thailandesi del Tye and dye tingendo i suoi capi urban con tinture naturali e non chimiche.

Provincia - la designer Serena Novello punta sull’agender con completi tra formale e workwear, con costruzioni couture affinate da esperienze negli atelier di Schiaparelli e Margiela.Umoja - sneakers minimal e materiali certificati organici, per vibe dalle radici africane e destinazione contemporanea.

Waste Yarn Project - il patchwork della maglia realizzato con filati e maglie di recupero, frutto di anni di esperienza in Maison come Burberry e Pringle of Scotland.

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Li Chen & Chiara Pacini in Provincia
Alessio Bargiacchi in Curious Grid e sneakers Umoja
Yara Bazzari & Alessio Bargiacchi in Philip Huang
Hijazi Noor in Waste Yarn Project

CREDITI:

Photographed by Mattia Guolo @mattia_guolo
Styling Giorgia Cantarini @giorgiacantarini
Make-Up & Hair Chiara Fedi @chiarafedimakeup
Make-Up & Hair assistant Andrea Russo @im_sourandy
Photo Assistant Matteo Delia @98matteodelia
Styling Assistant Laura Lombardo @lanabanana4998

Special Thanks to Polimoda Firenze @polimodafirenze and @castingfirenze

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