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Il teorema “green” della moda secondo Burberry

Ventisei capi della collezione Burberry Primavera/Estate 2020 sono stati concepiti per avere un impatto positivo sul pianeta e realizzati con materiali eco-sostenibili.
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Burberry rappresenta uno di quei casi di identificazione assoluta di un marchio con un prodotto, l’iconico trench-coat, capo dall’allure British diventato intramontabile must-have per il fashion globale. Oltre 130 anni di storia per un classico che ha saputo rinnovarsi garantendo stabilità all’appeal mitico di un’intera maison. La forza del brand ha potuto mantenersi inalterata nel tempo anche grazie a scelte di carattere strategico che l’hanno collocato tra i più all’avanguardia della moda. Scelte tra le quali annoveriamo il cambio di rotta a favore di una produzione più attenta alla sostenibilità ambientale, ad esempio attraverso collaborazioni e partnership con selezionate organizzazioni. Una delle più recenti è quella con la Make Fashion Circular Initiative della Ellen MacArthur Foundation, partnership che punta a eliminare gradualmente gli impatti negativi dell’industria della moda e del tessile. Nel 2018 Burberry e il Royal College Of Art (RCA) hanno annunciato inoltre l’istituzione del Burberry Material Futures Research Group, con l’obiettivo di adottare un approccio radicale per inventare nuovi materiali sostenibili, trasformare l’esperienza di acquisto del cliente e proporre innovazioni a vantaggio del settore e di tutta la comunità. La svolta ambientalista dell’azienda ha coinciso con la nomina a direttore creativo di Riccardo Tisci, artefice di una rivoluzione definita anche #newera. Diversità, eclettismo, inclusività e bellezza sono i valori su cui poggiano le basi di questa nuova era targata Tisci, votata al superamento di barriere quali età, contesto sociale, razza e genere, ma anche all’impegno nei confronti della salute del Pianeta. Dopo aver eliminato la plastica dai sacchetti per la vendita al dettaglio e dai sacchetti in polietilene per coprire i capi d’abbigliamento, il marchio di lusso ha dichiarato che entro il 2025 tutti gli imballaggi di plastica saranno riutilizzabili, riciclabili o compostabili. Burberry al contempo sta esplorando una serie di alternative basate sulla biologia per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità che ha posto al centro della propria missione. Il marchio continua infatti a investire sul tema svelando la capsule “ReBurberry Edit”. Una selezione di capi della collezione P/E 2020 pensati cioè per avere un impatto positivo sul pianeta, realizzati con materiali circolari e tessuti sostenibili. Giacche, soprabiti leggeri, borse e articoli in filato di nylon riciclato Econyl® mixano eleganza e modernità a basso impatto ambientale poiché regalano una seconda vita a reti da pesca rigenerate, scampoli di tessuto e plastica industriale.
 

«Siamo fermamente convinti che favorire un cambiamento positivo attraverso tutti i nostri prodotti in ogni fase della catena del valore sia fondamentale per costruire un futuro più sostenibile per l’intero settore», ha spiegato il vicepresidente della responsabilità aziendale di Burberry, Pam Batty.
 

In tutto ci sono 26 pezzi tra cui spaziare, sia per lui che per lei. Ci piace molto il marsupio, un classico dello streetwear Anni ‘90 rivisitato adesso in Econyl®. L’accessorio presenta una tasca con cerniera per gli accessori essenziali e finiture in pelle liscia. E poi lui, l’immancabile trench che ritorna con vistosi bottoni a pressione e una fodera parziale con motivo Vintage check, realizzata con un filato di poliestere riciclato. Il teorema della moda “green” secondo Burberry è così dimostrato: l’impiego di moderne risorte etiche e sostenibili non può inficiare l’heritage di una griffe iconica.    

 

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