Simply Radical: Nicolas Di Felice, il nuovo direttore creativo di Courrèges
Nicolas Di Felice diventa direttore creativo di Courrèges, maison che quest'anno compie 60 anni. Portando in dote una lunga esperienza con Nicolas Ghesquière e l’ispirazione legata alle architetture della sua infanzia.
Text by MARGHERITA MALAGUTI
Photography JULES FAURE
Nicolas Di Felice è l’uomo del momento. Di origini italiane - i nonni erano emigrati nella città di Charleroi, in Belgio, costruita tra miniere e acciaierie - studia moda a la École nationale supérieure des Arts visuels de “La Cambre” prima di trasferirsi a Parigi. E oggi, trentasettenne, è chiamato a rilanciare Courrèges nell’anno del 60mo anniversario della maison francese. E se nei Fifties André Courrèges fu pupillo di Cristóbal Balenciaga, Nicolas Di Felice è stato invece il protégé di Nicolas Ghesquière, direttore creativo di Balenciaga dal 1997 al 2012. Per la precisione ha lavorato con Ghesquière sia da Balenciaga, entrando nel team nel 2008 e rimanendoci per sei anni, e poi da Louis Vuitton, a partire dal 2015. Nel mezzo è stato anche da Dior sotto l'egida di Raf Simons. «Con Nicolas Ghesquière ho imparato la precisione. Anche se ero già una persona molto precisa, avevo un grande rispetto per i materiali, amavo cucire ed ero bravo nella tecnica, anche se da Balenciaga si era a un livello superiore», ha raccontato lo stesso Nicolas Di Felice, aggiungendo: «Prima di creare l’immagine, sono innanzitutto un tecnico. Faccio vestiti e ne sono orgoglioso». Quanto alla maison di Monsieur Dior: «È una scuola di disegno, che non è affatto il mio genere», continuando, «quando ero a “La Cambre?” (la rinomata università di arti visive di Bruxelles, ndr), ci veniva chiesto di disegnare pezzi in modo pragmatico, non artistico. Da Dior, ho passato un anno a disegnare, mentre quello che mi piace è fare vestiti sul corpo: tagliare, appuntare, fare e rifare. Sono più per il 3D che per il disegno».
Mi piace fare vestiti sul corpo: tagliare, appuntare, fare e rifare. Sono più per il 3D che per il disegno.
- Nicolas Di Felice
Senza dubbio, sono i racconti delle esperienze parigine citate a spiegare il nuovo incarico di Di Felice, ma il suo percorso non sarebbe certo lo stesso senza i ricordi di quella cittadina dove il vento soffia sui palazzi polvere di carbone, una terra che prende il nome di Pays Noir. «Ciò che mi ispira è proprio questo contrasto tra Charleroi e Parigi, penso che quando si deconcettualizza qualcosa, spesso la si rende più forte». Il suo interesse per la moda nasce guardando MTV: «Da dove vengo io, non avevamo accesso alle riviste di moda, si parlava molto poco di sfilate, non erano nemmeno in tv. E nelle strade non cerano cartelloni pubblicitari. Le clip su MTV, tra gli Ottanta e il 2000, mi hanno fatto capire che si può creare il proprio personaggio e il proprio universo». È Nicolas Di Felice lo ha fatto, tanto da allontanarsi dal sogno di diventare un cantante, dal solfeggio che ha studiato dall'età di sei anni e dall’avanguardia del New Beat, per tentare un’altra strada, anche questa, «un réve un peu fou», e approdare alla moda. «Per André Courrèges gli abiti erano fatti per essere indossati. Ha veramente portato la sua moda in strada. Ricordo anche la sua ricerca di purezza e semplicità. Quando si rileva una casa, bisogna ovviamente rispettare il suo patrimonio, che da Courrèges è estremamente ricco, complesso e appassionante». Eppure per Nicolas Di Felice esiste un ma potente che sta definendo il suo successo: «c'è anche il momento in cui sei tu, la tua visione che devi portare avanti. Propongo cose semplici, da ricevere e da capire. Non ho pretese intellettuali, anche se penso molto. È importante, in quello che racconto, rimanere semplici».
TALENT Ivana Trivic
STYLIST Kenzia Bengel de Vaulx
HAIR & MAKE UP Caroline Fouet