Mademoiselle Coco: l'intervista a Coco Rebecca
Bolognese d’adozione, Coco Rebecca Edogamhe è diventata l’idolo (e la paladina) della GenZ dopo essere stata la protagonista di “Summertime”. Oggi guarda al futuro e –in attesa di nuovi impegni –torna alle sue passioni di sempre, come la danza Hip Hop
Text by MARGHERITA MEDA
Photography ALESSANDRO LO FARO
Styling GIULIO MARTINELLI
Coco Rebecca Edogamhe, classe 2000, bolognese d’adozione, diventa l’idolo della Gen Z nei panni di Summer, la carismatica ribelle protagonista della serie Netflix “Summertime”. Ancora minorenne, si era presentata ad alcuni castings anonimi nella sua città senza grandi aspettative e senza preparazione alle spalle, carica solo della consapevolezza di voler lavorare in ambito artistico: «Da piccola dipingevo, ballavo, creavo collezioni di moda immaginarie e, soprattutto, mi piaceva fingere di recitare in un video musicale ogni volta che camminavo per strada». A riprova che dalla vita davvero ci si può aspettare di tutto, nel giro di pochi mesi si trasferisce a Marina di Ravenna per l’estate, gira uno dei telefilm made in Italy più apprezzati degli ultimi anni e diventa una celebrità.
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L'OFFICIEL ITALIA:La tua storia ha dell’incredibile...
COCO REBECCA EDOGAMHE: Feci i primi provini all’oscuro di tutto quello che comportava il mondo della recitazione, questo fattore però mi ha anche aiutata, perché non ho mai avuto l’impressione di essere in procinto di stravolgermi la vita, all’inizio non sapevo neanche che fosse un provino per una serie Netflix! Ricordo ancora quando chiamarono mia mamma per avvisarla che avevano scelto me. Dissi ai miei compagni che mi sarei trasferita qualche mese a Marina di Ravenna, insieme a mia sorella Alicia (anche lei nella serie), per aiutare un fantomatico zio a gestire il suo stabilimento balneare.
LOI: La tua inesperienza iniziale ti ha fatto sentire in difetto?
LOI: Cosa ti ha affascinato del ruolo di Summer?
CRE: Mi piace moltissimo il suo rapporto con sua sorella Blue, interpretata da mia sorella Alicia; anch’io sono sempre stata molto protettiva e materna verso di lei. Ma soprattutto, ammiro che Summer, anche nei momenti in cui non sa cosa fare, decide sempre di testa sua, nel bene e nel male. È la rappresentazione corretta di una ragazza di 20 anni alla ricerca della sua strada; intraprendente ma senza tutte le risposte. Mi piace molto questo suo lato e sicuramente interpretarla mi ha dato sicurezza, mi ha insegnato ad affrontare le situazioni con più carattere e forza, senza lasciarmi abbattere.
LOI: Molti attori rimangono cristallizzati nel ruolo per cui sono diventati famosi, temi accada anche a te?
CRE: Summer sarà un personaggio a cui vorrò sempre bene. Allo stesso tempo però, riconosco che ogni cosa bella deve giungere al termine e dopo la terza stagione mi sembra sia arrivato il momento di lasciarla andare. Non vedo l’ora di nuove avventure, di scoprire cosa ha in serbo per me il futuro e in chi altro mi trasformerò. Non ritengo infondato il timore di rimanere per sempre vincolati a un ruolo, proprio per questo ora cerco qualcosa di diverso che mi metta davvero alla prova.
LOI: Un’ultima domanda su Summertime... cosa pensi del finale?
CRE: Decisamente agrodolce! In molti mi hanno scritto lamentandosi della mancanza di un lieto fine per la storia d’amore, ma io ho preferito così, mi è sembrata una rappresentazione più veritiera dei grandi amori estivi (anche se, qualche lacrima è scesa anche a me). Il finale preconfezionato a cui è più facile volere bene è anche scontato. La nostra vita non va mai secondo i piani e molte storie finiscono nonostante la passione. Summer e Alex sono persone molto diverse fra loro, con obiettivi distanti e inconciliabili, sarebbe stato difficile un futuro per loro. La verità è che trovo sia una conclusione tutt’altro che triste: Summer riscatta il suo essere libera e indipendente, riallaccia il rapporto con gli amici di una vita e decide di seguire il suo sogno. Me la immagino girare il mondo con Sofia a fotografare le sue bellezze... una fine molto femminista a mio parere, forse è per questo che mi è piaciauto fin da subito.
LOI: A tal proposito ed entrando nel tema dell’inclusività, sei molto disponibile ad impegnarti a favore di questioni ritenute “spinose”.
CRE: Ho sempre parlato di inclusività, anche prima di diventare famosa. Sono temi che mi interessano molto e che sento molto vicini a me. Non bisogna dimenticarsi però che per parlare di certi argomenti bisogna informarsi e soprattutto studiare, cercando di arrivare a capire il cuore del problema. Il mio obiettivo è quello di diventare un’attivista e combattere in prima linea per il mondo dell’inclusività e dell’uguaglianza, ma prima di fare tutto ciò, ho davanti a me anni di studio e ricerca. Voglio che le mie idee e le mie convinzioni siano fondate e inattaccabili e per fare questo necessito di una maggiore consapevolezza e competenza in materia. Soprattutto da quando sono diventata una figura pubblica e le mie parole o azioni potrebbero essere interpretate diversamente da come io le intendevo. Se prima pubblicavo, commentavo e dicevo la mia senza pensarci due volte, oggi sono più riflessiva e evito di espormi oltremodo.
Mi piacerebbe poter trovareun progetto davvero inaspettato, qualcosa chemi aiutassea usciredalla mia comfort zone
LOI: Ti hanno eretta a “paladina dei ragazzi di terza generazione”, senti il peso di questa carica?
CRE: Ne sono sicuramente onorata, anche perchè il mio obiettivo da sempre è stato quello di abolire gli stereotipi e creare un mondo più sano e libero. Allo stesso tempo però, non posso affermare che sia un compito facile e che non ne senta il peso: sono comunque solo una ragazza di 20 anni che vive ancora con la mamma e la sorella in una città in provincia di Bologna. In questo senso anche il mio rapporto con i social è cambiato: a volte vorrei condividere qualche notizia e urlare il mio dolore al mondo, ma mi rendo conto che le mie parole verrebbero usate da molti creando opinioni contrastanti. Se invece non mi espongo, vengo criticata e giudicata un’ipocrita.
LOI: Ti affascina la moda?
CRE: È un mondo che trovo terribilmente emozionante, da sempre. Da piccola con Alicia giocavamo a “fare le sfilate”: ricreavamo una giuria immaginaria come in “America’s Next Top Model” e sfilavamo dandoci dei voti. Quello che preferisco è il lato sperimentale che la moda offre: un giorno puoi essere estremamente ’70 con pantaloni a zampa e zeppe, il giorno dopo puoi trasformarti in una icona sporty, con tuta da ginnastica e treccine (musa ispiratrice: la mia attrice preferita, Zendaya). Insomma, è un continuo clash di look e personalmente mi piace provarli tutti, ecco perchè non penso di avere ancora uno stile ancora ben classificabile.
LOI: I tuoi film preferiti?
CRE: “Avatar” con il suo il mondo creato da James Cameron e “The Help”, perché affronta delle tematiche a me molto care. Mi sono innamorata della serie “Sex Education”, è così geniale e liberatoria! Evviva il sesso, evviva parlarne, evviva imparare a conoscerlo a fondo! È un falso mito che sia un argomento da relegare esclusivamente al mondo degli adulti, anzi, al contrario credo che più lo si conosce e più le persone anche in questo campo possono acquistare sicurezza e sentirsi meno sole Perché trasformare un’esperienza così bella e piacevole in un tabù imbarazzante? È fondamentale averne una chiara consapevolezza per evitare spiacevoli episodi e incomprensioni in futuro
LOI: Con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?
LOI: Cosa ti auguri per questo 2022?
CRE: Voglio tornare a ballare e dipingere, passioni che coltivo da anni e che ho dovuto accantonare. L’hip hop in particolare è una delle mie vie di sfogo preferite. Penso che la danza sia nel mio DNA; sognavo di diventare una coreografa, forse inizierò a farlo davvero. Soprattutto vorrei trovare un progetto inaspettato, qualcosa che mi faccia uscire dalla mia comfort zone
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