Skate Mania: il libro “1000 Skateboards” che ripercorre la storia degli skater
Una raccolta (definitiva) dei disegni degli skate esce nel volume scritto da Mackenzie Eisenhour per Rizzoli, mentre la storia di questo sport, dal 2021 anche Olimpico, sarà in mostra ad ottobre al Museo del Design di Londra.
La storia degli skateboard ha un’alta componente estetica. Dimentichiamo, per un un attimo, le prime tavole artigianali, quelle fatte in California tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso con assi di legno e ruote rubate ai pattini per simulare, a terra, lo sport che in estate cercava di domare le onde dell’oceano. Già alle soglie dei Sixties, quando la Surfguide di Larry Stevenson inizia a promuovere questo sport - e lui tramite la compagnia Maraka a realizzare i primi skate professionali - avviene una vera e propria rivoluzione visuale.
Lo si scopre scorrendo le pagine coloratissime nel nuovo “1000 Skateboards” di Mackenzie Eisenhour (aka @deadhippie), che ha realizzato il volume edito da Rizzoli raccogliendo, attraverso i decenni, le tavole con i disegni più belli, nonché portandoci attraverso la loro storia, e evoluzione ingegneristica: dalle pericolose ruote in argilla si passa a quelle più sicure in poliuretano, ideate da Frank Nasworthy. E infine alla collezionabilità di oggetti che sono icone della cultura sportiva pop. Un’intera gamma di tavole: old-school, shortboard, longboard, cruiser, street, freestyle, slalom, park, vert, pool, off-road e altro ancora su cui compaiono disegni di mostri, scheletri e teschi, supereroi, ma anche croci, santi e pop stars, come David Bowie.
Dipinti spesso da entrambi i lati, perché, soprattutto negli anni Settanta, con l’inizio del freestyle, quando iniziano a essere classificati i tricks (le acrobazie), spopola l’Ollie, il salto con la tavola che rimane attaccata ai piedi (ideato da Alan Gelfand), che permette di vedere interamente la tavola dal basso. Ed è una storia, quindi, di estetica, ma anche di audacia e disobbedienza - con gli skateboard che conquistano marciapiedi, piscine, skate park -, quella riportata dal Museo del Design di Londra, ad ottobre, con la mostra curata e progettata dal designer industriale e skater Jonathan Olivares, che traccia l’evoluzione delle tavole e delle loro componenti innovative dagli anni Cinquanta ad oggi. E racconta come gli skateboard si adattano ai diversi ambienti urbani (panchine, corrimano, idranti) tutti elementi che i visitatori potranno a questo punto vedere con occhi diversi. Ma lo sport, che dal 2021 è diventato anche olimpico, e i suoi eroi sono descritti anche con foto, video, colonne sonore di film dove gli skater utilizzano il paesaggio stradale alla ricerca di stile e di trucchi “NBD” (Never Been Done); designmuseum.org.