Interviste

L'intervista a Piero Piazzi e la capsule collection con Oratio

Talent scout, ex modello e filantropo, Piero Piazzi è uno tra i nomi più pop nel panorama della moda italiana. Nella nostra intervista, si racconta attraverso la sua straordinaria carriera, fino alla sua collab con il marchio italiano Oratio nella creazione di un'inedita capsule collection.

Scopri la capsule collection di Piero Piazzi per Oratio

Immerso nel fascino intramontabile della moda, Piero Piazzi, classe 1963, è un ex modello, talent scout, filantropo e manager di successo. Potremmo definirlo il "padre delle top model" perché ha plasmato le carriere di icone del fashion system come Mariacarla Boscono, Monica Bellucci, Naomi Campbell, Carla Bruni e Lea T, tra le tante. In questa esclusiva intervista, ci svela i segreti dietro la una straordinaria capsule collection realizzata in collab con il rinomato brand italiano Oratio. Ispirata alla Maremma toscana, questa collezione estiva racconta l'eleganza senza tempo con proposte estremamente raffinate.

Non solo un tributo alla moda, ma anche un gesto di generosità: Piazzi ha contribuito alla realizzazione di questa collezione a titolo gratuito, devolvendo l'intero ricavato a To.Get.There, una onlus fondata insieme a Massimo Leonardelli.

L’OFFICIEL ITALIA: Guardando al mondo della moda oggi, come lo valuti? E cosa sogni per il suo futuro? Inoltre, quale prezioso consiglio vorresti dare ai giovani designer che stanno facendo i primi passi nel settore?

PIERO PIAZZI: Il mio consiglio per i giovani è quello di non concentrarsi solo sul futuro, ma di attingere anche dal passato. Sono in molti a pensare che Givenchy sia nato con Riccardo Tisci, o che non conoscono figure come Gianfranco Ferré. Esplorare gli archivi e studiare la storia della moda può offrire una prospettiva così preziosa. Per quanto riguarda il futuro della moda, personalmente credo che i dettagli siano fondamentali. Non sono un sostenitore dell'eccentricità fine a sé stessa; è importante evolversi con il proprio prodotto, ma senza abbracciare eccessi che non portano un valore reale al design. La vera innovazione risiede nella capacità di creare qualcosa di autentico e raffinato, senza cadere nella trappola della stravaganza gratuita.

LOI: Poi è arrivata la tua capsule collection per Oratio…

PP: Tutto è cominciato grazie a degli amici in comune che mi hanno fatto scoprire Oratio, una nuova realtà nata da poco e interamente Made in Italy. Da qui, è nata subito l'idea di creare un mondo fatto di materiali straordinari, che trasmettesse un'eleganza autentica. Per me, l'attenzione ai dettagli e la qualità dei tessuti sono fondamentali. A volte, mi piace osare con outfit che pochi altri indosserebbero.

LOI: Raccontaci di To.Get.There ...


PP: Ho deciso fin dall'inizio di collaborare a questo progetto a titolo gratuito e di destinare l'intero ricavato a To.Get.There, l'associazione benefica che ho co-fondato con Massimo Leonardelli, di cui sono anche ambassador. La nostra mission è fornire sostegno alimentare, educazione, assistenza medica e supporto economico ai bambini affetti da AIDS, principalmente in Uganda. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore Suor Giovanna Calabria, una figura straordinaria che ha dato tanto ai nostri progetti con il suo impegno e la sua dedizione.

La capsule collection di Piero Piazzi con Oratio

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Piero Piazzi x Oratio
Piero Piazzi x Oratio
Piero Piazzi x Oratio

LOI: Cosa rappresenta per te questa collezione?

PP: Questo progetto rappresenta un'opportunità continua di apprendimento e scoperta. Grazie alla mia lunga esperienza nel settore, conosco ogni piega e cucitura, e so riconoscere anche il più piccolo difetto. Sono sempre alla ricerca dei dettagli più raffinati e della perfezione artigianale. Quando ho iniziato a lavorare su questa collezione, mi sono ispirato all'archivio di tessuti di Luchino Gastel, un caro amico e fratello di uno dei miei migliori amici, Giovanni. Ho scelto il lino come materiale principale e ho adorato l'idea di inserire il piping nei pantaloni, un tocco di classe che li rende unici. Non amo definire genderless i pigiami che ho creato, ma sono capi per le persone. Per me, le persone vengono prima del genere, proprio come quando lavoro con le modelle: per me sono persone prima di essere belle. Perché la bellezza, per me, non è solo quella tradizionale e oggettiva, ma è un mix di dettagli raffinati e unici che raccontano una storia.

LOI: Diciamo che Maria Carla Boscono incarna alla perfezione questa tua descrizione…

PP: Esattamente. Poi adoro lavorare con Naomi, lavoriamo insieme da sempre. È proprio così, non vivo particolarmente per la bellezza esteriore quanto per la bellezza della persona. Preferisco ascoltare piuttosto che guardare.

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Piero Piazzi x Oratio
Piero Piazzi x Oratio

LOI: Parlando di estetica, di immaginari, quale designer ti ha ispirato maggiormente?

PP: Senza alcun dubbio Gianfranco Ferré.

LOI: Cosa ti hanno insegnato le modelle?

PP: Stamattina Lea T è venuta a trovarmi. Ricordo ancora quando, anni fa, nessuno credeva nella mia decisione di rappresentare una donna transessuale, eppure fui il primo a farlo. I momenti più preziosi della mia vita li trascorro accanto alle persone da cui ho imparato qualcosa, e in questo caso, le modelle hanno giocato un ruolo importante nel mio percorso di vita. Amo Lea perché mi ha insegnato una storia incredibile, e ho un legame speciale con lei. Poi c'è Mariacarla, che considero come una figlia. Poi, ricordo ancora il mio primo incontro in agenzia con Monica Bellucci. Aveva solo 15 anni ed era una persona completamente diversa. La prima cosa che le dissi fu: 'Ma tu devi fare l'attrice'. Ho avuto l'opportunità di vedere molte di loro prima che diventassero famose, e credo che questo abbia un significato e un valore molto importante.

«Ricordo molto bene il trattamento riservato alle modelle qualche decennio fa; ho lottato per l'introduzione della maggiore età in passerella e per il rispetto, combattendo contro l'anoressia. Il nostro capitale più importante è quello umano, cerchiamo di non perderlo».

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