Aesthetics Sync: Pucci x Koché
Determinata e sicura di sé, Christelle Kocher, creativa di Koché, vincitrice dell’ANDAM Grand Prize del 2019, è la guest designer di Emilio Pucci per la stagione F/W 20. Un incarico che ai suoi occhi risulta estremamente naturale: «è stata una grande scuola lavorare per firme come Dries Van Noten, Chloé e Bottega Veneta, mentre oggi continuo come direttore artistico di Maison Lemarié, tra i Métiers dʼArt di Chanel. Qui si lavora con i migliori. Ho avuto lʼimmenso privilegio di collaborare per quasi dieci anni con Karl Lagerfeld ed è stata unʼesperienza straordinaria e stimolante. Karl mi ha insegnato che è importante conoscere anche gli aspetti più tecnici della moda. Poi il team di LVMH mi ha contattato per propormi come guest designer da Emilio Pucci. Ho accettato subito». Come si è svolta la collaborazione? «Quando sono arrivata in Italia mi sono immersa a fondo nellʼarchivio. Nella fase di ricerca per la collezione Pucci x Koché ho lavorato insieme a Laudomia Pucci (figlia del fondatore Emilio, nda), è stato emozionante scoprire i tanti tesori nascosti. Dagli archivi ho estratto il meglio per mescolarlo al mio mondo di Koché. Penso che ci siano tante storie che si possono raccontare con quello che già esiste». Ad esempio vengono dagli archivi le fantasie Lupa e Selva della collezione Palio, create dal fondatore nel 1957. Una liaison quella tra Christelle e Pucci che inizia dal logo che vede l’unione delle due firme in un unico monogramma, perché «ci sono molti punti in comune con il fondatore: l’atteggiamento festoso, l’amore per il colore, l’eleganza senza sforzo e la storia dello sport che ha influenzato il mio linguaggio creativo». Christelle come Emilio Pucci crede fortemente nelle donne, e per la collezione pone l’attenzione su una femminilità potente e fuori dagli schemi, con l’obiettivo di farle sentire a proprio agio. La giovane designer sottolinea anche la sua passione per il menswear: «Amo disegnare l’abbigliamento maschile. Partendo da una base glamour e sofisticata, la versione del mio uomo Pucci è sexy con un tocco gangster-italiano, senza dimenticare l’anima couture di tutta la collezione». Una moda ricca di riferimenti culturali, che risulta essere un crossover tra streetstyle e couture; tra i suoi principali riferimenti ci sono tanti artisti contemporanei: «Recentemente ho collaborato con Laure Prouvost per raccogliere fondi per le associazioni che aiutano le donne vittime di violenza domestica in Francia e Italia». Intanto la griffe toscana sta già pensando al prossimo step, chiamando il designer giapponese Tomo Koizumi a collaborare per la S/S 21, nei negozi a dicembre. E trasformando la collezione di ready to wear in una Factory di creatività internazionale.