Interviste

Glenn Martens: "Go for It". Il suo messaggio al Festival di Hyères 2022

Alla 73esima edizione del Festival di Hyères, abbiamo incontrato Glenn Martens, direttore creativo di Diesel, fondatore di Y/Project. nonché Presidente Presidente della Giuria Moda della kermesse della moda.

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Alla 73esima edizione del Festival di Hyères 2022, hanno trionfato il designer tedesco Valentin Lessner e le finlandesi Jenny Hytönen e Sini Saavala. Nella storica dimora della Villa Noailles la giuria (composta anche da per direttore creativo Matthieu Blazy di Bottega Veneta, e Pieter Mulier di Alaïa) si è riunita per giudicare i talenti provenienti da tutto il mondo. Durante il lunch nell’incantevole giardino di Villa Magdala abbiamo avuto il piacere di intervistare il Presidente della Giuria Moda Glenn Martens, fondatore di Y/Project e direttore creativo di Diesel.

L’OFFICIEL ITALIA: Che cosa ti ha colpito di più delle collezioni che hanno presentato i talenti a questa edizione del Festival di Hyères?
GLENN MARTENS: È davvero stupefacente che a prescidere dall’ispirazione e dall’arte che sta dietro ad ogni collezione, ogni talento è estremamente differente dall’altro. Ogni designer ha presentato il suo brand con una visione peculiare e lo ha fatto prestando attenzione all’ambiente e alla sostenibilità in tutto quello che hanno fatto. È pazzesco che stanno parlando tutti quanti con un atteggiamento etico che ha a che fare con il rispetto reciproco per migliorare il futuro, di inclusività e certamente si sono anche dati una risposta a quegli argomenti che coinvolgono il mondo e l’ambiente. Perchè penso sia molto coraggioso e bello vedere come pensano le nuove generazioni. 

LOI: Il Festival di Hyères ha una vibe piuttosto rilassata. Secondo te è un punto di forza?
GM: Si, è sicuramente un punto di forza perché c’è una sensazione non pretenziosa e di familiarità, un contesto all'interno del quale tutti sono rilassati. Lo dico sempre. È come se fosse una piccola fashion week concentrata in un weekend. Certo c'è la moda, ma non c'è quella frenesia legata al  fashion system e al business. Questo festival è dedicato al dare; dare voci al futuro e ai giovani e percepire vibrazioni positive.

LOI: Basandosi sulle tue esperienze con Y/Project, Diesel e la collaborazione con Jean-Paul Gaultier, che consiglio daresti ai ragazzi? 
GM: Solo “Go for it” perchè nel momento in cui cominci a chiedere opinioni e punti di vista differenti alle persone, oppure a porti troppe domande, è il momento in cui blocchi te stesso.  Bisogna sempre credere in se stessi.

LOI: Sei parte della giuria ma in qualche modo sei anche un mentore per i concorrenti in gara. Tu hai avuto qualche mentore che ha avuto un’importanza speciale per il tuo lavoro?  
GM: Non sono sicuro di essere addirittura un mentore, ma come tanti altri direttori creativi e designer ho avuto anch'io dei mentori. Mi viene in mente il designer belga Bruno Pieters che ha lavorato anche come direttore creativo di Hugo Boss e poi è diventato il fondatore di Honest ed è stato uno dei primi ad aver portato un processo circolare in termini di sostenibilità nel sistema del luxury. Ha sempre utilizzato anche materie certificate che mettono in evidenza la trasparenza e la qualità dei materiali e questo chiaramente ti fa capire l’elevato costo dei capi. Parliamo di 12 anni fa, forse era troppo presto e a nessuno non fregava niente di questo processo, ma grazie a lui ho imparato tutto questo e l’ho portato nel mio lavoro. Ma in qualche modo io ho continuato il suo lavoro con Diesel cambiando la catena della filiera, utilizzando cotoni organici e creando la denim library che costituisce una parte fondamentale ed ecologica per il brand. 

LOI: Alla Villa Noailles abbiamo visto le tue collezioni di Y/Project, Diesel e qualche capo realizzato in collaborazione con Jean-Paul Gaultier dialogare insieme. Com’è stato per te? 
GM: Fantastico e sono super felice perchè penso anche che racchiudono in qualche modo gli aspetti della mia creatività, l’artigianalità dei capi delle mie collezioni esattamente come se fosse una mostra speciale. È stato bellissimo trovarle riunite per questa occasione.

LOI: Che cosa cambieresti del fashion system?
GM: Vorrei che le persone vivano di più con i propri capi, ad esempio la camicia che indosso oggi l’ho comprata negli Stati Uniti quando avevo sedici anni e si vede che non è nuova e credo che sia importante acquistare capi in maniera consapevole. Magari non consumando i capi fino ad arrivare a questo punto... 

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