Interviste

Benedetta Porcaroli: «voglio essere l'eroina di una spy story»

A Venezia con Pietro Castellitto, presto su Sky con “Il Vangelo secondo Maria”, e appena terminate le riprese della serie Netflix “Il Gattopardo”, Benedetta Porcaroli è in attesa di una spy story.

Benedetta Porcaroli in GUCCI e POMELLATO sulla cover de L'Officiel Italia Fall 2023 - N°51 Settembre
Benedetta Porcaroli sulla cover de L'Officiel Italia Fall 2023 - N°51 Settembre in GUCCI e POMELLATO

Text by FABIA DI DRUSCO
Photography ALESSANDRO TREVES
Styling SARAH GRITTINI e SIMONE FANTUZZI

All'inizio di agosto Benedetta Porcaroli è esausta: è impegnata sul set della serie tv Netflix "Il Gattopardo" «stiamo girando in Sicilia e a Roma, in questo tornado di caldo, sempre in interni, sempre con le finestre chiuse, sempre con le candele e il camino acceso, in 300 persone». Oltretutto indossando abiti di lana, e il corsetto che già aveva fatto tanto soffrire Claudia Cardinale durante le riprese del film, al punto che Visconti glielo regalò a fine riprese... «Però è un lavoro fortunato, sono tutti carini, siamo molto affiatati, non c'è mai un momento di tensione. E Deva Cassel (che interpreta Angelica, nda) è dolcissima, ci vogliamo molto bene. Vive in una specie di mondo a parte, è molto intelligente, parla poco e ascolta tanto, mentre io parlo tanto e ascolto... meno».

L'OFFICIEL ITALIA: Che effetto fa indossare la crinolina?
BENEDETTA PORCAROLI: All'inizio abituarsi è stato difficilissimo: il corsetto ti dà un senso di oppressione al petto, e devi fare i conti con l'ingombro di gonne e sottogonne... Sono così dimagrita che a un certo punto il corsetto ha cominciato a scivolarmi addosso come fosse una T-shirt. Però è affascinantissimo: mi sono immediatamente resa conto che se provavo le mie battute già vestita le pronunciavo in un altro modo rispetto a quando provavo senza costume. L'abito in questo caso diventa davvero un personaggio.

LOI: Cosa puoi raccontare de "Il Gattopardo"?
BP: Il riferimento, più del film di Luchino Visconti, è il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, naturalmente con quella pluralità di plot tipica delle serie. Io sono Concetta, la figlia del Principe di Salina (Kim Rossi Stuart), Saul Nanni è Tancredi. Nella serie, che è un melò familiare, il mio è un ruolo di primo piano, dove il rapporto padre figlia è fondamentale. Un padre faticoso per tutti i figli, e in particolare per il mio personaggio, che più di tutti vuole avere il controllo della sua vita, essere libera nelle sue decisioni. Concetta lo osserva, all'inizio con amore, poi con la freddezza della frattura, poi ancora con amore quando ne coglie la fragilità dell'invecchiamento... La serie dovrebbe uscire nell'autunno del 2024 ed è una macchina enorme, in cui avverti la tensione per i riferimenti importanti con cui verrà inevitabilmente paragonato il nostro lavoro. Ci sono tre registi, Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti: da un lato è faticoso, perché quando hai raggiunto quella sintonia per cui ci si capisce senza neanche più parlare si deve ricominciare daccapo e questo comporta dei rallentamenti. Dall'altro avere più punti di vista sul tuo personaggio è stimolante.

LOl: Tra il libro e il film tu ami di più.
BP: Il romanzo è un racconto sulla sicilianità costruito in modo estremamente organico e naturale, e poi nel libro l'immaginazione prende sempre il sopravvento. Il film è fondamentalmente la rappresentazione della crisi di un uomo che invecchia, e in questo è toccante.

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Abito bustier di seta con gonna a palloncino, collant e slingback, GUCCI

LOI: Sarai a Venezia con "Enea" di Pietro Castellitto...
BP: Premetto che non ho ancora visto il film. È una visione distopica della realtà ambientato nella Roma bene, dove tutto apparentemente funziona, ma dove circola una specie di malattia sotterranea per cui basta una miccia per far crollare con l'effetto domino tutto il sistema, dove tutti i personaggi parlano tanto solo per esorcizzare l'horror vacui. Il film è una critica alla velocità accelerata della vita, a partire da una sceneggiatura bellissima. Io interpreto la fidanzata di Pietro.

LOI: E poi ti vedremo su Sky ne "Il Vangelo secondo Maria", tratto dal libro di Barbara Alberti, dove la Madonna è, secondo l'autrice, «una ragazzina che vuole opporre il suo piccolissimo disegno a quello immenso di Dio».
BP: Un copione bellissimo tratto da un libro bellissimo degli anni '70 dove la Madonna è una ragazza di 13 anni che vuole essere l'artefice del proprio destino, ipotesi che sovverte l'immagine tradizionale di creatura immobile, eterea. Ne sono felicissima, perchè dopo aver fatto la Madonna non lo so che altro mi aspetto? Il film l'ho visto e credo che sia un'opera cinematografica in tutti i sensi, Paolo Zucca è un regista formidabile che mi ha guidato in questa sfida difficilissima.

LOI: Due anni fa mi parlavi del tuo desiderio di recitare in una commedia, adesso che l'hai esaudito con "Amanda" cosa vorresti fare?
BP: "Amanda" è scritto come una commedia, con Carolina (Cavalli, la regista, nda) ci siamo fatte tantissime risate. È un umorismo freddo, tagliente, che fa ridere quando i personaggi stanno male. Amanda vive fuori dalle righe, ma con una sua logica, su un piano di realtà tutto suo. Adesso guardo soprattutto ai nuovi talenti, a nuovi sguardi, sono fiduciosa in questa nuova generazione di registi più riflessiva delle precedenti. Cerco sempre di fare film di cui mi innamoro, che posso vivere con passione intensa, facendomi assorbire dal lavoro, anche se poi ho bisogno di un tempo tecnico di recupero, per vivere un po', fare esperienze nuove. Per questo preferisco i film alle serie: nelle serie svilupperai anche meglio il tuo personaggio, ma stai sotto sequestro per mesi... Al momento non ho progetti, spero che arrivino, ma mi auguro non proprio a inizio settembre, prima ho troppo bisogno di una vacanza visto che lavorerò tutto agosto.

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Abito bustier di seta drappeggiata e orecchini, SCHIAPARELLI; anelli "Iconica" in oro rosa, POMELLATO

LOI: Non sei tentata dall'estero?
BP: Non sono ossessionata dall'idea di fare film fuori dall'Italia, ma ho un'agenzia negli USA e una nel Regno Unito. Mi piacerebbe un action movie, essere l'eroina di una spy story.

LOl: Hai visto "Barbie"? Consideri una vittoria per tutte le donne che lavorano nel cinema il successo di Greta Gerwig, la prima regista a superare il miliardo di incassi al box office? E in appena tre settimane di proiezione...
BP: Ho trovato il film un'operazione interessante e Margot Robbie e Ryan Gosling bravissimi. E una fotografia di quello che viviamo. Mi è mancato un punto di vista nuovo, una proposta, io al cinema vado per sognare. Tanto più che adoro la Gerwig e ho amato tantissimo "Lady Bird". Mi rendo conto che le registe donne non hanno ancora la visibilità e i budget che meritano, è una situazione oggettiva, ma personalmente non sono competitiva, non nutro sentimenti di rivalsa. Mi auguro che il talento venga riconosciuto in generale. C'è invece un problema sociale e culturale serio di violenza sulle donne che dovrebbero essere tutelate dalla legge. Non si possono fare tutte le battaglie, la battaglia femminista quotidiana non mi appartiene, mi viene naturale cercare di instaurare rapporti di empatia con tutti.

LOI: Ormai non sei più la rivelazione di "Baby". Dopo "La scuola cattolica", "L'ombra del giorno", "Il colibri" a che punto ti senti nella tua evoluzione di attrice?
BP: Sempre in crisi... ma anche no. Mi sento cresciuta anche se diventare adulta ti fa sentire come se ti mancasse la terra sotto i piedi. Lavoro da tanti anni, ci sono tanti pezzi di me in evoluzione che metto al servizio dei film. E mi sento fortunata di aver interpretato tanti ruoli belli.

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Chemisier con strascico e logo in metallo, PRADA; orecchini e anelli "Iconica" in oro rosa, POMELLATO

LOI: Il tuo rapporto con la moda?
BP: La moda mi piace molto, ci rappresenta, è satellitare al nostro lavoro, ci accompagna nella carriera, ci protegge, ci sostiene in un momento così ansiogeno come il red carpet. Io sono un'esteta, non ne sono ossessionata ma ho le mie fissazioni, a volte sono attentissima, a volte non ci penso proprio e mi vesto sempre nello stesso modo, tanto che mia madre dice che mi vesto come una stracciona anche se ho l'armadio che esplode. Ho avuto la fortuna di lavorare con Gucci, ma mi piace anche il vintage, scoprire nei mercatini cose da due euro. E poi vado pazza per i prodotti per la pelle: potrei passare in farmacia giornate intere.

LOl: Perché ansiogeno il red carpet?
BP: Sono emotiva ma razionale, di testa so che è tutto ok, ma anche se non la percepisco nel cervello, l'ansia la vivo sul corpo, dopo la proiezione sono sempre disidratata, mi sento svenire. Anche se a noi attori piace essere guardati, meglio, facciamo gli attori per questo.

LOl: La critica peggiore che hai ricevuto?
BP: Leggo quello che mi mandano, quindi le belle recensioni. E non essendo una control freak non vado a cercarne altre, mi proteggo. Mi fido di più dell'energia che avverto intorno. L'unica cosa che mi dispiace è che a volte ho la sensazione che le regole spietate del mercato rendano meno fruibili certi film.

LOl: Ultima domanda: tu e Scamarcio...
BP: Ci vogliamo molto bene, ci siamo amati molto, lui è un talento vero, e un'ispirazione... però adesso devo capire pure io.

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Fascia di velluto jeans stampati, ROBERTO CAVALLI; orecchini e anelli "Iconica" in oro rosa, POMELLATO
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Top con cut out di lamé, BLUMARINE, occhiali a mascherina, MOSCHINO; orecchini "conica" in oro rosa, POMELLATO
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Blazer e gonna di fresco di lana gessato, top a pois, occhiali da sole, pochette di seta, cintura, collant, cavigliera e slingback, SAINT LAURENT BY ANTHONY VACCARELLO

HAIR Domenica Ricciardi @ COTRILSPA
MAKE UP Nicoletta Pinna @ SIMONE BELLI AGENCY
PRODUCTION Kind of Mgmt
ON SET PRODUCER Gilda Aloisi
PHOTO ASSISTANT Jacopo Gentilini
HAIR ASSISTANT Flavia Nicastro
SPECIAL THANKS TO Soho House Roma, www.sohohouse.com

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