Weekend a Bolgheri, 5 tappe del gusto nel cuore della Toscana
Un viaggio enogastronomico tra cantine e ristoranti per assaporare l'essenza di un luogo unico, con vigneti a perdita d'occhio sospesi tra le colline e il mare
Sulla strada per Castagneto Carducci, chi passa da Bibbona si imbatte in cartelli che indicano “La California”. Non si tratta di un errore, bensì di una frazione del Comune, un tempo detta “Gabbani”, poi rinominata in onore di un abitante del posto che, in piena corsa all’oro, fu eletto console americano direttamente da Cavour. In realtà, per trovare l’oro, non è necessario acquistare un biglietto e fuggire dall’altra parte del mondo. In questi territori baciati dal sole e dalla brezza del mare, le gemme più preziose sono quelle che si trovano nei vigneti. Varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot a Bolgheri hanno infatti trovato terreno fertile, dando vita a espressioni enoiche che racchiudono le mille sfaccettature aromatiche di questi luoghi. I profumi della macchia mediterranea e la fresca brezza emergono anche a tavola, nei piatti di pesce appena pescato e nei tagli di carne che si accompagnano a goduriosi calici di Bolgheri Rosso DOC. Per chi decide di trascorrere almeno 48 ore nei pressi di questo borgo toscano, ecco le tappe enogastronomiche imperdibili tra cantine, opere d’arte e ristoranti.
L’arte del vino a Le Macchiole
Sulla via Bolgherese che unisce il celebre borgo dei cipressi a Castagneto Carducci, si trovano le principali aziende vinicole del territorio. Una su tutte colpisce lo sguardo, grazie a un’opera di street art che, attraverso 29 simboli raffigurati in scala di grigio (e una coccinella rossa), racconta la storia de Le Macchiole e della famiglia che la guida con passione ed estrema dedizione. Sulla grande parete esterna è ritratto il racconto professionale e di vita di Cinzia Merli che insieme al marito Eugenio Campolmi negli anni ’80 decide di rilevare un pezzo di terra dove si coltivava la frutta, iniziando a produrre il proprio vino. In una zona dove i pochi vigneti innestati erano in mano alle famiglie nobili e dove l’influenza del mare non era considerata una caratteristica di pregio per il nettare d’uva, l’intuizione della coppia si rivela vincente e nel 1989 nasce Paleo Rosso, la prima edizione di un vino bolgherese firmato Le Macchiole. Grazie a una scelta coraggiosa, la decisione dell’azienda è di puntare tutto sul monovitigno, per esprimere la potenzialità del territorio di Bolgheri con uno stile nuovo, diverso, originale.
Nel 1994 debuttano Messorio (100% Merlot) e Scrio (100% Syrah), mentre nel 2001 Paleo Rosso si trasforma in 100% Cabernet Franc. La strada de Le Macchiole è tracciata e, nonostante la scomparsa di Eugenio, Cinzia tiene salde le redini dell’azienda e la traghetta in una nuova era che parla il verbo del biologico, esalta il territorio e si apre alle contaminazioni del mondo artistico. Dopo la realizzazione del primo Murale firmato Ozmo, un progetto territoriale legato al Messorio (che ha messo all’asta 48 mathusalem dell’annata 2044 con un’etichetta ricavata dall’opera dell’artista Stefano Tonelli), ha donato al Comune di Castagneto Carducci cinque cornici in corten, posizionate in luoghi simbolici dove osservare magnifici scorci. Ultimo arrivato è il murale di Tellas, artista sardo che ha dedicato un’opera ai colori e alle forme sinuose di Bolgheri, terra dove l’orizzontalità degli appezzamenti di terra è interrotta dalla ritmica verticalità dei cipressi. Una visita in cantina permette di ammirare le opere e lasciarsi guidare in degustazioni di Paleo Bianco, Bolgheri Rosso, Paleo Rosso, Scrio o Messorio.
Le Macchiole - Strada Provinciale Bolgherese, 189/A, Bolgheri (LI)
Il nuovo volto della carne del Ristorante Il Macello
"Fratello" di Osteria Magona, indirizzo per degustare la tipica bistecca toscana, Ristorante il Macello ridefinisce i confini della tradizionale cucina di carne del bolgherese, proponendo ricette dal piglio contemporaneo che non rinunciano al gusto. Un crocevia che porta a tavola l’essenza di Panzano in Chianti, terra di Chianina e regno di Dario Cecchini, il savoir faire di Omar Barsacchi e il tocco dello chef Marco Parillo. Gli ospiti possono scegliere un menu degustazione a base di crostini al burro del Chianti, carpaccio di manzo e aglio bianco con noci caramellate, giardiniera, peposo e altri antipasti tipici, seguiti dalla Lasagna del Macello e secondi come la tagliata di bavetta e la punta di petto ripiena con salsiccia e bietola. L’abbinamento ideale? Un calice di Bolgheri Rosso.
Il Macello di Bolgheri – Strada Provinciale Bolgherese, Località Vallone dei Messi, 14, Bolgheri (LI)
Cena vista mare al Bucaniere
A osservarlo da lontano potrebbe sembrare un punto di osservazione per i pescatori della zona. Ma Il Bucaniere, con la sua terrazza protesa verso il mare e grandi vetrate da cui penetra la calda luce del tramonto, è un ristorante di pesce disegnato dall’architetto Massimiliano Fuksas. Nell’indirizzo capitanato da Fulvietto Pierangelini, si trova il meglio che le acque del Tirreno possono offrire. Passatina di ceci e mazzancolle, tartare di tonno con ginger, plancton e salsa di senape oppure linguine cacio e pepe con gamberi rossi, sono i cavalli di battaglia della cucina. I più temerari potranno cogliere i suggerimenti dello chef e assaggiare dei fuori menu come la testa di cernia, servita con verdure di stagione e accompagnata da un vino inconfondibile come Paleo Rosso.
Il Bucaniere – Viale G. Marconi, 22, San Vincenzo (LI)
Pieds dans l'eau a La Tana del Pirata
Per chi non resiste al fascino della spiaggia, la terrazza dello stabilimento balneare La Tana del Pirata a Marina di Castagneto Carducci è una tappa obbligata. Qui la famiglia Olmi propone il meglio della tradizione toscana della tavola, accompagnato da una carta vini di eccellenza del territorio. Crudités, grigliate di pescato del giorno e fritto di paranza sono solo alcuni dei piatti in menu. Per non parlare dei primi come i celebri “Spaghetti esagerati” e i paccheri con scorfano e gallinella. Ideale a pranzo oppure per una cena a lume di candela.
La Tana del Pirata – Via Milano, 17, Castagneto Carducci (LI)
Brindisi con vista a Tenuta Argentiera
A 200 metri sul livello del mare sulle colline di Donoratico sorge Tenuta Argentiera, la più “alta” di tutto il territorio bolgherese. Il progetto enologico, condiviso dal Marchese Piero Antinori, dall’agronomo Federico Zileri Dal Verme e dall’enologo Stephane Derenoncourt, specializzato in vini dal taglio bordolese, esalta le potenzialità dei terreni dal ’99 e si apre a una nuova proprietà austriaca nel 2016. La cantina, disegnata da Bernardo Tori, domina la collina e si ispira alle fortezze toscane granducali. Dalla sua terrazza si osservano romantici tramonti e, nelle giornate più limpide, si scorge addirittura la Corsica all’orizzonte. Gli ampi spazi al piano terra ospitano degustazioni ed eventi da riservare su prenotazione e sono stati teatro dei festeggiamenti dei settant’anni di IVV, vetreria artigianale della Valdarno che per l’occasione ha presentato i bicchieri rieditati Noè, nati per favorire un’intensa analisi sensoriale di vini dal profilo aromatico importante, come i più celebri rossi di Bolgheri.
Tenuta Argentiera - Via Aurelia, 412/A, Località Pianali, Castagneto Carducci (LI)