Gli chef cambiano “casa”. Le nuove dimore dei talenti della cucina italiana
C’è chi riscopre gli ingredienti delle proprie radici, chi gode di una vista privilegiata sulle acque lacustri e chi si trasferisce in mezzo ai vigneti. Ecco le novità per la stagione 2022 dell’alta cucina italiana.
Una passeggiata tra i giardini di limoni della Costiera Amalfitana che tra poche settimane fioriranno impregnando l’aria con un profumo simile a quello del glicine, è l’introduzione sensoriale che anticipa la nuova anima della cucina del Belmond Caruso. A Ravello, dove la vista di ogni piccola terrazza si apre a perdifiato sull’infinità dell’orizzonte, catturata dai profili delle scogliere ricchi di vegetazione mediterranea e dai pois gialli degli Sfusati che proliferano sui terrazzamenti a pergola, le novità per la stagione 2022 parlano il verbo dell’alta cucina. A guidare la proposta gastronomica del luxury hotel, sotto la supervisione del General Manager Alfonso Pacifico, è arrivato Cristoforo Trapani, classe ’88, che dallo stellato La Magnolia dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi si avvicina alla terra natale di Sorrento, ritrovando i profumi e i sapori delle sue radici.
Diversi momenti culinari attendono gli ospiti, a partire da quello più informale a bordo piscina con il Caruso Pool Grill dove degustare la focaccia con alici di Cetara, pomodoro e scorza di limone grattugiata, differenti declinazioni di pizza, spaghettoni alla colatura e golose delizie al limone. A partire dal mese di maggio, si aggiungeranno le proposte di alta cucina servite a cena nel Ristorante Belvedere completamente rinnovato nello stile, con candidi tovagliati di lino e posate d’argento firmate Christofle. Qui, a condire la vista dalla terrazza sospesa sulla Costiera Amalfitana, ci saranno tre menu degustazione (di cui uno plant-based), modellati sulla cucina autentica e dai sapori sinceri di Cristoforo Trapani. La carta si comporrà dei suoi piatti signature come lo Spaghettone di Gragnano ai pomodorini gialli del Piennolo, gamberi rossi di Praiano e cotenna di maiale soffiata e il Rombo chiodato alla Mugnaia legato al maestro Yannick Alléno. Inoltre, si affiancheranno nuove proposte come il capitone laccato servito con rabarbaro, schiuma di birra e un gelato alla barbabietola dai profumi orientali, oppure le Eliche con totani rossi alla Luciana, rucola e limone Costa d’Amalfi IGP. Un viaggio tra consistenze e profumi che scuotono il palato come le repentine curve della Costiera, in un crescendo di gusto fino al dessert con un’ode allo Sfusato, simbolo più rappresentativo di questo territorio.
Aria di novità anche a Gardone Riviera, al 5 stelle lusso Grand Hotel Fasano & Villa Principe dove la cucina si anima con due new entry. Da una parte Maurizio Bufi a guidare il Ristorante Il Fagiano e l’offerta delle colazioni, dall’altra Pasquale Tozzi, promosso Executive Chef al Ristorante Il Magnolia e al Ristorante Il Pescatore. Un’accoppiata che dimostra la volontà di investire in una ristorazione di qualità da parte della proprietà, conscia del crescente interesse dei turisti gastronomici verso la zona del Garda, costellata di nuovi indirizzi e insegne consolidate nel panorama del fine dining italiano. A Il Fagiano saranno tre i menu degustazione per la cena: Forme e Radici da sei portate e Gola con sette piatti. Ispirazioni dall’arte, piatti vegetariani e risveglio dei sensi saranno i rispettivi fili conduttori, mentre alla carta si troveranno primi piatti differenti ogni settimana, realizzati secondo i dettami della cucina circolare, evitando gli sprechi e lavorando materie prime di stagione e del territorio. Il Magnolia, bistrot contemporaneo, aprirà solo all’ora di pranzo, mentre Il Pescatore, dedicato unicamente al servizio della cena, offrirà due percorsi degustazione con ricette di carne e pesce e un’opzione vegetariana.
Ai Balzi Rossi, storico indirizzo della ristorazione ligure a Ventimiglia, il 2022 segna il ritorno dello chef Enrico Marmo che dal 2016 al 2019 qui ha ricoperto il ruolo di sous-chef prima di spostarsi all’Osteria Arborina a La Morra, provincia di Cuneo. Con lui anche Mckay Wilday, con esperienza al tre stelle Michelin Geranium di Copenhagen e Giuseppina Beglia, colei che ha inaugurato la prima stagione dei Balzi Rossi nel 1982. Ad attendere gli ospiti saranno due percorsi degustazione: uno che racconta la cucina di pesce e uno dedicato alle ricette dell’entroterra ligure. Chi ama lasciarsi guidare, invece, potrà optare per un menu a mano libera influenzato dall’estro dello chef e dai prodotti del mercato.
A dare il cambio a Marmo all’Osteria Arborina di La Morra all’interno del boutique hotel Arborina Relais, è infine il giovane Giuseppe Lo Presti. Classe ’91, nato a Messina e cresciuto nel Chianti, fa delle emozioni e del ricordo i pilastri fondamentali delle proprie ricette. Piatti legati al territorio si intrecciano con suggestioni toscane e siciliane, raccontando le peculiarità di queste regioni con ricette come “Il plin a modo mio” dove la tipica pasta piemontese viene farcita con carne di coniglio cucinato lentamente nel “tegame” e arricchito dalla nota dolce del Marsala. Una vera e propria Barolo Experience che vive di contaminazioni gastronomiche d’eccellenza.