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5 novità food a Milano

Nuovi locali tra atmosfere milanesi e tocchi pop, menu inediti e restyling: ecco tutto quello che non potete perdervi a gennaio a Milano
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Il nuovo decennio si apre con tante novità nel panorama della ristorazione milanese. Se da una parte la tendenza del food pairing definisce il layout e il menù di locali come Camparino in Galleria e Killer in viale Umbria, la voglia di recuperare l’essenza della cucina tradizionale italiana dà vita a progetti come quello di Røst in via Melzo. Tra un aperitivo con crudités all'inedito bancone del Ristorante Da Giacomo e una degustazione di Lamian da Bon Wei, siamo sicuri anche quest’anno nessun palato resterà deluso. Ecco qui cinque novità milanesi da non perdere:

Røst

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Sentendo il suo nome si potrebbe pensare a un ristorante dalle atmosfere nordiche. Invece, in via Melzo 3, è la cucina italiana più vera e autentica ad aver trovato il suo spazio. Røst è il nome di quell’isola dove, seicento anni fa, il veneziano Pietro Querini apprese le tecniche di essiccazione e conservazione del merluzzo per poi tornare in Italia e importare l’idea del baccalà. Questa è solo una delle tante storie legate al nuovo angolo gastronomico di 65 metri quadri in zona Porta Venezia, dove la ricerca delle migliori materie prime stagionali e dei piccoli produttori locali crea la carta — essenziale — che cambia quasi una volta a settimana, poichè legata alle disponibilità del mercato. Nel progetto di Interior Design a cura di Vudafieri-Saverino Partners, un wall of fame accoglie 16 piatti in ceramica, ognuno raffigurante un fornitore del ristorante, mentre la cucina si affaccia su una sala più raccolta. Grande attenzione anche alla carta dei vini e dei vignaioli a cura di Enrico Murru, selezionati per accompagnare la cucina sostenibile fondata sulla tradizione italiana di Lucia Gaspari, che abbandona il superfluo e gli intellettualismi privilegiando tagli poveri e vegetali di stagione.

Røst — via Melzo 3

Killer Food & Cocktail

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In Viale Umbria 120, nella sede che ha reso celebre il Plastic —  indirizzo della nightlife milanese oggi trasferitosi in via Gargano —  è nato Killer, ristorante con cocktail bar il cui nome richiama il glorioso passato della sua location. In un ambiente dall’animo industrial contaminato da tocchi pop e opere d’arte, sono cinque i soci fondatori che hanno deciso di puntare tutto sulla condivisione. Il menù ideato dallo chef Andrea Marconetti si basa infatti sul concetto di food sharing, con piatti dalle influenze internazionali e grandi classici interpretati in chiave contemporanea, mentre ogni portata può essere abbinata a un cocktail del bartender Riccardo Tesini, per un percorso di food pairing davvero interessante. Il consiglio è quello di iniziare con un Rendez Vous — drink ispirato al French 75 —  dai sentori di camomilla, da degustare insieme ai Vegan dumpling, piccoli ravioli di ispirazione orientale con un involucro di cavolo cinese ripieno di funghi porcini, zenzero candito, puntarelle, zucca e salsa teriyaki. Per concludere la cena, invece, il Filetto di cervo servito con una crema di nocciola e miso e porro marinato nel sakè è perfetto insieme a un Dairicky, cocktail speziato a base di rum.

Killer — Viale Umbria, 120

Camparino in Galleria

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Camparino, la casa di Campari che affaccia da un lato sul Duomo e dall’altro sulla Galleria Vittorio Emanuele II, si è recentemente rinnovata con un progetto di restyling a cura dello studio di Piero Lissoni. Al piano terra, nel Bar di Passo, è la storia a fare da cornice all’offerta di caffetteria e pasticceria, mentre nella Sala Spiritello al primo piano, dall’aspetto minimale e contemporaneo, sono i cocktail di Mattia Capezzuoli a creare l’abbinamento ideale con i Pan’cot di Oldani. Si tratta di lievitati realizzati con un blend di farine integrali di grano duro e tenero serviti con pesce, carne, frutta e verdura, sia in versione dolce che salata. Da provare il Pan’cot Zafferano alla milanese”, un vero e proprio signature che Camparino ha dedicato alla città di Milano.

Camparino in Galleria — Piazza del Duomo, 21

Ristorante Da Giacomo

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Un’istituzione della ristorazione meneghina, il Ristorante Da Giacomo è un punto di riferimento per chi ama degustare piatti a base di pesce. Varcando la soglia dello storico indirizzo di Via Cellini, il tempo sembra essersi cristallizzato e in effetti l’aspetto è ancora quello del progetto originale degli anni 80, curato dall’Architetto Renzo Mongiardino e del suo allievo Roberto Peregalli. In mezzo a tutta questa storia la novità c’è eccome e si tratta di una sala bar nata da un recente ampliamento. Un bancone in stile permette, prima di cena, di godersi un bicchiere di Champagne con degli assaggi di crudités oppure di degustare i cocktail della drink list sviluppata da Fabrizio Tozzi. Tra grandi classici e twist, si può anche azzardare un abbinamento con piatti del menu come il Carpaccio di spigola alla pizzaiola e un interessante Tortello cacio e pepe con tartare di gambero rosso, bottarga e lime. Degni di nota anche i Polipetti alla luciana, da accompagnare a un calice di Etna Rosso Contrada Pietrarizzo Tornatore.

Ristorante Da Giacomo — Via Benvenuto Cellini, angolo, Via Pasquale Sottocorno

Bon Wei

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Sono due le novità di Bon Wei, punto di riferimento dell’alta cucina cinese a Milano. La prima è l’inizio della collaborazione con la pasticciera Sonia Latorre Ruiz, che per il locale ha ideato quattro dessert legati ai punti cardinali (in cinese fāngwèi). Nán (Sud) è in assoluto il nostro preferito, composto da una mousse di mango e zenzero con cremoso di fragola e acqua di rosa dal cuore morbido. Ma prima di arrivare al dolce, saranno i Lamian a stupire nella proposta del pranzo. Questi Noodle di farina di grano e acqua tirati a mano, infatti, hanno da poco un’intera carta a loro dedicata. Cinque proposte per la pausa di mezzogiorno che spaziano dai i tradizionali Lamian dello Shandong, alla ricetta saltata in wok con uova e pancia di maiale cotta al forno e sfilacciata, oppure alla versione in brodo di molluschi e crostacei con frutti di mare , gamberi, calamari, pak-choi e fungi shitake.

Bon Wei, Via Lodovico Castelvetro, 16/18

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