MMFW: Marni, Neil Barrett, Marcelo Burlon County of Milan, Les Hommes e Ralph Lauren
Marni Autunno Inverno 2020-21
E se le sfilate senza più posti a sedere fossero una chiave per intendere le fashion week del futuro? Stefano Pilati a Firenze ha delimitato una passerella grazie alle sole luci per il suo show di Random Indentities. Francesco Risso da Marni orchestra invece uno show spettacolare nel suo ingresso attraverso diversi tunnel luminosi, attraverso cui si accede a uno spazio dove i modelli sono già tutti pronti e semi-nascosti dall’oscurità, che pian piano s’illumina per dare vita a una performance. Il coreografo Michele Rizzo li ha disposti al centro di un rettangolo attorno a cui il pubblico si dispone in base a un democratico ordine d’arrivo. E li ha fatti muovere con lentezza sincopata prima, quasi a ritmo di marcia poi, in un crescendo di emozioni, che sarebbe stato perfetto se fosse durato qualche minuto di meno. Gli abiti sono scomposti, ricomposti, sovrapposti. le stampe sono intense, com’è nello spirito del brand, i volumi oscillano tra l’oversize e il fitted. Ma la performance è così coinvolgente che la gente se la gode nell’insieme, per una volta senza scendere troppo nel dettaglio.
Neil Barret Autunno-Inverno 2020-21
Untitled è il nome che Neil Barrett ha voluto dare alla sua sfilata, proprio come il titolo di molte opere che hanno punteggiato la storia dell’arte del Novecento. Poi però compare anche una T-shirt, la cui stampa reinterpreta in chiave contemporanea il famoso quadro seicentesco di Jan Veermer, la Ragazza con l’orecchino di perla. Si ampliano così gli andirivieni con cui lo stilista ha viaggiato mentalmente per trarre spunto e mettere insieme una collezione precisa come sempre nei materiali e nelle forme, ma con un tocco di energia in più. Ci sono riferimenti ad alcuni dei suoi must-have, per esempio un cappotto ibridato con una biker jacket, omaggio a un modello del 2003. Ci sono dettagli di garbata trasgressione, tipo le calzature dall’effetto piercing sul tallone. E poi giacche e camicie solcate da ricami astratti, mentre i pantaloni ben fermi sopra la caviglia rivelano calzettoni dal mood scandinavo.
Marcelo Burlon
«Questa è una collezione psichedelica», racconta a L’Officiel Hommes Italia Marcelo Burlon, fondatore del brand Marcelo Burlon County of Milan. «Sono cresciuto in un villaggio hippie in Patagonia, carico di riferimenti folk che qui unisco a una interpretazione distorta della classica fantasia pied de poule: è il mio modo per renderla contemporanea e per farla dialogare con i teenagers di oggi, non molto avvezzi a quel tipo di pattern. Ci sono diverse novità in questa stagione, ho lavorato su un concetto di tailoring e sono molto felice della collaborazione con Swarovski, da cui sono nate delle giacche illuminate da cristalli. Anche il set della sfilata è significativo, volevo rendere il sogno di un pianeta blu, puro, pulito, calmo».
Ralph Lauren Autunno Inverno 2020-21
C’è sempre qualcosa di magico nelle presentazioni milanesi di Ralph Lauren. Basta varcare il portone del quartier generale italiano del marchio per essere catapultati in un’atmosfera da film, dove l’eleganza è tradizionale nello spirito e up to date nell’esecuzione. In particolare, il designer americano festeggia con questa stagione i 25 anni della sua Purple Label, la linea più sofisticata che è una vera e propria dichiarazione d’amore per le grandi sartorie inglesi. Per l’occasione, vengono riletti i codici di stile più cari a Mr. Lauren, a cominciare dalle giacche, leggermente più corte rispetto ai canoni tradizionali, con le spalle un po’ allargate per esaltare la figura dalla vita bene in evidenza. Mentre i pantaloni hanno uno slim fit garbato, lasciando intravvedere i calzini, con le fantasie coordinate al completo.
Les Hommes Autunno Inverno 2020-21
«Continuiamo a credere nel valore di una sfilata e proprio per questo, abbiamo deciso di rinunciarvi solo questa stagione». Tom Notte e Bart Vandebosch, i fondatori del marchio nato ad Anversa, hanno temporaneamente preferito una presentazione al consueto show per completare al meglio una riorganizzazione interna che, con il carico da novanta di una passerella, avrebbe potuto mettere a rischio la precisione delle consegne. Quanto allo stile, i due hanno riflettuto su ciò che davvero identifica il brand: «Ci siamo domandati chi siamo e quale fosse l’essenza della nostra storia. Siamo due persone distinte, per certi versi magari anche opposte e nell’eleganza dei contrasti, per esempio tra sportivo e formale prende vita l’eclettismo sartoriale che è il nostro DNA. E che abbiamo riproposto in questa collezione».