Da Loewe sfilano le origini secondo Jonathan Anderson
Nella cornice medievale dello Chateau de Vincennes, Jonathan Anderson presenta la nuova collezione donna autunno inverno 2024-25. Ospiti speciali in first row: Shawn Mendes, Emily Ratajkowski, Ed McVey, Pharrell Williams e Catherine Deneuve.
LA SFILATA DONNA AUTUNNO INVERNO 2024-25 DI LOEWE ALLA PARIS FASHION WEEK
Gli spazi dello Chateau de Vincennes vengono ripensati come se fossero un labirinto infinito fatto di passaggi con volte a botte. Le modelle varcano porta dopo porta sfilando con sicurezza e determinazione con le nuove creazioni di Loewe. «Penso che viviamo in un paradiso. Questo è un giardino dell'Eden. Davvero. Potrebbe essere l'unico paradiso di cui verremo a conoscenza. Ed è così meraviglioso. E ti senti di voler dipingere» queste sono le parole di Albert York riportate sulla nota stampa, un'artista di Detroit collezionato perfino da Jaqueline Kennedy. Oggi le sue opere - di piccole dimensioni per essere americano - oltre ad essere esposte al MoMa di New York erano presenti nella location della sfilata.
Partendo dalla pratica creativa di York, Jonathan Anderson dirige uno studio sulle origini e il valore che hanno al giorno d'oggi. Sfilano polo in knitwear di lana con i filati che si sfaldano fino a tornare materia prima, abiti che raffigurano un cane a mosaico e cappotti che riprendono opere di ebanisteria, riproduzioni in perline di una tappezzeria floreale da salotto sugli abiti e perle caviar che spuntano sugli abiti, sui biker boots e le borse Squeeze. Blouson drappeggiati di nappa richiusi con un cinturoni dal gusto minimale, giacche da aviatore in pelle e la pelle di struzzo che viene stampato con un trompe l'oeil. E poi un guardaroba bon-ton fatto di stampe di tartan che si sciolgono su chiffon tagliati, all-over floreali e check super essenziali.
Jonathan Anderson con la sfilata di Loewe ci pone davanti all'ennesimo quesito: «Siamo veramente interessati ad un ritorno alle origini? Che cosa comporterebbe al giorno d'oggi?». E la sua risposta sta nel buon gusto, nell’efficace semplicità delle cose e nella creatività che ancora oggi genera stupore.