Dior Haute Couture e lo short film di Matteo Garrone
La collezione haute couture Autunno-Inverno 2020-2021 di Maria Grazia Chiuri è stata rivelata esclusivamente online, nel cuore di un film magico intitolato Le Mythe Dior, diretto dal regista romano Matteo Garrone, che ha recentemente firmato l'adattamento cinematografico del Pinocchio di Rodari. Le creazioni in miniatura dell'Atelier prendono vita come per magia, in un mondo di sogni, surrealismo e incanto al Théâtre de la mode, un evento unico iniziato nel 1945 per promuovere la moda francese nel mondo e Parigi, più che mai, come la capitale senza rivali dell'alta moda. Alchemico e in una dimensione di sogno il film è un omaggio a tutto ciò che è Dior ancora oggi: la sartorialità, l'artiginalità, la forza della femminilità. Nel creare queste trentasette affascinanti silhouette, Maria Grazia Chiuri ha voluto celebrare il lavoro e i viaggi di cinque figure indomabili e magnificamente stimolanti del movimento surrealista: Lee Miller, Dora Maar, Dorothea Tanning, Leonora Carrington e Jacqueline Lamba. Ognuna visionaria e controcorrente a modo suo, queste personalità audaci hanno trasceso il loro ruolo di "musa ispiratrice" affermando le loro vocazioni di artiste, occupando un posto importante non solo nella moda, ma nella storia delle donne più iconiche di tutti i tempi. “Le immagini surrealiste riescono a rendere visibile quello che di per sé è invisibile. Sono incuriosita dal mistero e dal magico, che offrono anche un modo per esorcizzare la morte e l’incertezza del futuro” confida Maria Grazia Chiuri parlando della sua collezione haute couture autunno-inverno 2020-2021. La collezione haute couture è impronta di questa attitudine, connessa all’ascolto della natura, parte delle sue trasformazioni. Le superfici di alcuni abiti degradano nei rossi spettacolari delle barriere coralline, si increspano nei bagliori opachi delle onde del mare. I colori delle tele di Leonora Carrington, in cui la sospensione metafisica dei suoi immaginari si accende di colori pieni e lucenti. Il corpo femminile dei surrealisti evoca anche il manichino interpretato in miniatura, che diventa oggetto poetico al centro del mondo del progetto della couture. L’artista Cindy Sherman ha fatto suo questo oggetto quasi magico in uno dei primi lavori video, che oscilla fra le atmosfere della storia della moda e le possibilità di una nuova rappresentazione. I manichini permettono di attivare adesso una diversa ritualità. Gli atelier Dior hanno raccolto la sfida del lockdown. Dall’alta moda giorno, con i suoi tailleur in tessuto maschile in cui la modellistica perfetta che riduce al minimo i tagli diventa ulteriore sfida nel virtuosismo di una creazione perfettamente in scala. Per passare al mantello che riesce a essere imponente nelle stratificazioni plissettate, come nel cappotto Dorothea, per la quale sono state impiegate 150 ore di lavoro manuale o per i sorprendenti ricami dell'abito Meraud, le cui applicazioni luminescenti hanno richiesto 300 ore di lavoro artigianale. Un traguardo di eccellenza raggiunto, nonostante le condizioni emotive, fisiche e a tutti gli impedimenti alle quali la maison è stata sottoposta durante la quarantena. Maria Grazia non ha rinunciato a sognare. E ce lo ha dimostrato.