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Fendi e Design Miami: l'intervista a Lukas Gschwandtner e Delfina Delettrez Fendi

Lukas Gschwandtner e Delfina Delettrez Fendi ci hanno parlato del rapporto di Fendi con l'arte e dell'ultima opera presentata dall'artista e designer austriaco a Design Miami in collaborazione con la maison romana. 

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In occasione dell'ultima Design Miami svoltasi lo scorso novembre, la maison romana FENDI ha presentato il risultato della collaborazione con l'artista austriaco Lukas Gschwandtner, col quale abbiamo parlato, insieme a Delfina Delettrez Fendi, di quest'avventura creativa dalla quale è nata una serie di opere inedite - una composizione a forma di triclinium - considerata dall’artista un'opportunità per confrontarsi con nuovi confini ed esperienze. Formata da chaise longue e dall’integrazione dei Pillow Portraits, la serie di sculture di tela indossabili, rimanda alla storia dell’antica Roma, legata in modo indissolubile e parte integrante dell'identità di FENDI. L’intera opera d’arte è caratterizzata dall'interesse e dall'attaccamento di Gschwandtner alla Città Eterna, alla sua arte e alla sua architettura.

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Lukas Gschwandtner e le opere create per FENDI presentate a Design Miami

LUKAS GSCHWANDTNER

Il lavoro di Lukas Gschwandtner verte sul rapporto tra gli oggetti e l'interazione che essi hanno con le persone e lo spazio, interrogandosi continuamente sul linguaggio del corpo e sull’influenza che hanno gli oggetti d'arredamento sull’essere umano.

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Lukas Gschwandtner e le opere create per FENDI presentate a Design Miami

L'OFFICIEL ITALIA: Com’è nata l’idea di Triclinium?

LUKAS GSCHWANDTNER: Quello che mi piace di Triclinium è che si aggiunge a un corpo di Iavoro (Pillow Portraits) che mi segue da tempo. In questo caso si tratta dell’estensione romana. Per me è importante che i progetti o le serie che inizio possano continuare senza una scadenza, soprattutto nel caso dei miei Pillow Portraits.

LOI: Parli di "estensione romana", oltre alle opere d’arte come la Venere d’Urbino e Paolina Bonaparte come Venere Vincitrice, c’è un rimando aII’antica Roma nella tua opera in collaborazione con Fendi?

LG: Nel mio periodo a Vienna mi sono immerso nella lettura di libri riguardanti l'iconografia delle antiche stanze private romane, e sono stato rapito da questa composizione di tre chaise longue: mi sono sentito molto coinvolto da questo uso dell'arredamento, soprattutto in un'epoca storica così lontana. Così Triclinium è diventato il mio punto di partenza per il progetto creando un contesto naturale e personale. La città di Roma mi ha donato infinite idee che hanno indirizzato e sostenuto il progetto.

LOI: Parlando di materiali, quello che ha usato per le creazioni presentate a Design Miami e che sta dietro alle creazioni dei capi sartoriali, iI CaIico, mette in un certo senso in contatto queste sue creazioni con la moda?

LG: La scelta di questo materiale è stata voluta perché mi ha permesso di concentrarmi sulla forma pura degli oggetti e la tela è vista come un indumento intimo e gli strati tessili aggiuntivi come "abiti", il cui rapporto materiale mi ha permesso di giocare con le proporzioni e il peso visivo.

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La FENDI Peekaboo di Lukas Gschwandtner

LOI: Ha fatto a pezzi la Peekaboo dopo aver gettato del gesso all’interno di essa, qual è per Iei il risultato artistico di quest’operazione?

LG: Volevo Iavorare su un qualcosa di già esistente reinterpretandolo a mio modo. Oltre a seguire la mia idea relativa a Triclinium, ho deciso anche di rappresentare un prodotto iconico di FENDI e la mia scelta è caduta sulla Peekaboo, per la quale ho riempito ogni scomparto della borsa con il gesso, prima di tagliare il materiale originale per rivelare la struttura interna della borsa impressa sul calco.

LOI: Com’è stato sviluppare questi progetti? Qual è il rapporto che la lega a Fendi?

LG: Per me la parte più importante del progetto è stata la mia permanenza a Roma, la visita agli Atelier, l’incontro con il team FENDI, la condivisione dei miei pensieri e delle mie ricerche con Silvia - Silvia Venturini Fendi -, senza dimenticare il mio amore per Roma.

DELFINA DELETTREZ FENDI

Fondatrice nel 2007 di "Delfina Delettrez", marchio di gioielleria che grazie al suo lavoro l'ha resa una delle voci più originali nel jewelry design, ha collaborato con famosi marchi del fashion system, da Kenzo a Fendi. E proprio nell'azienda di famiglia ha assunto nel 2020 il ruolo di direttrice artistica della linea gioielli. 

Lukas Gschwandtner a Design Miami per FENDI

L'OFFICIEL ITALIA: Com'è nata la collaborazione con Lukas Gschwandtner?

DELFINA DELETTREZ: Da Kim Jones che conosceva già i lavori precedenti di Lukas. Con Kim e mia madre - Silvia Venturini Fendi - condividiamo una visione comune e la scelta è avvenuta in modo naturale, come è stato anche l’anno scorso con Peter Mabeo.

LOI: C'è qualcosa che l'attrae particolarmente nelle opere di Lukas Gschwandtner?

DD: Credo che questo sia un progetto molto completo, sicuramente con un approccio più artistico, ma è anche un progetto che fonde le due anime di quello che è il nostro impegno qui. I triclini sono una sorta di design portatile e indossabile; quindi, c'è questa fusione tra il capo d'abbigliamento e l'arredo. In più è anche un progetto performativo, perché in base a come ti appoggi sulle sedute le puoi indossare a modo tuo, e diventare tu stesso l’opera.

LOI: Fendi è partner di Design Miami dal 2008, qual è il vostro approccio a questa kermesse?

DD: Siamo stati la prima Maison di moda a legarsi nel 2008 a Design Miami e per noi non è solo un evento, è il nostro punto di vista sul design e un momento creativo e di sperimentazione anche molto importante che unisce moda, design e arte.

LOI: Qual è il rapporto di Fendi con il mondo dell'arte e del design?

DD: Fendi è sinonimo di sperimentazione. Il lusso per la Maison è la possibilità di sperimentare, unendo innovazione e tradizione, seguendo il motto "nulla è impossibile". Questa volontà si traduce nel design che è unione di arte e funzionalità. Credo inoltre che arte, design e moda siano in qualche modo legati, poichè generano visioni personali sul mondo di oggi, visioni che possono influenzare l'opinione, il gusto e il modo di osservare delle persone. È un potere che le diverse espressioni della creatività, da un certo punto di vista, condividono. Questo tipo di progetti sono fondamentali per FENDI e fanno parte del DNA della nostra Maison.

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