Beata Boucht interpreta Viktor & Rolf
Beata Bucht racconta una collezione fatta di eccessi e claim, quella di Viktor & Rolf ornate da un insieme di oggetti, animali ed elementi architettonici classici le illustrazioni diventano un viaggio fatto di suggestioni.
L’O: Come si riescono ad esprimere sensazioni, gioie, turbamenti attraverso un tratto di penna?
BB: «Accolgo positivamente i new media e l’era digitale, ma per me il tratto e la mano sono la forma espressiva più potente. Illustrare è stato l’amore della mia vita da tempo immemore e credo molto nella bellezza e nella forza multisfaccettata di questa forma d’arte. La mia estetica può essere considerata “massimalista” o esagerata. Amo sfidare il gusto estetico e divertirmi a demolire le gerarchie. Mi piace giocare con l’idea dell’illustrazione come una forma d’arte superficiale, e la utilizzo per raccontare delle storie sulla femminilità, sulla decorazione come se fosse una tradizione narrativa».
L’O: Il potere dell’illustrazione è quello di non avere bisogno di parole o di traduzioni per veicolare un messaggio. In che modo ti ha conquistato e perché?
BB: «L’illustrazione è la mia voce e la mia lingua. L’estetica può essere molto personale e significativa per ciascun individuo, ma dice anche molto su ciò che ci circonda. Racconta storie sulla società, sulla classe, sul gusto e allo stesso tempo è accessibile a tutti e per questo democratica. Mi piace pensare che i miei disegni connettano le persone. Aspiro a imparare di più sul mondo e creare consapevolezza attraverso l’arte e la cultura».
L’O: Come è cambiata oggi l’estetica femminile nel disegno? E come è cambiata l’illustrazione di moda e degli abiti negli anni?
BB: «Penso che l’illustrazione di moda sia cambiata nel corso degli anni. Adesso c’è spazio per esprimersi di più. Siamo diventati più coraggiosi e sperimentiamo di più e le persone considerano la moda come un indicatore potente sull’identità del nostro tempo. È un’arte che si distingue e attira l’attenzione».