Risultato della ricerca più avanzata, i nuovi trattamenti top antiage promettono miglioramenti evidenti in termini di idratazione, elasticità, tonicità, luminosità della pelle, rassodamento, minimizzazione di rughe e discromie, fino a una ridefinizione del contorno e dei volumi del viso, agendo praticamente su tutti i segni dell'invecchiamento cutaneo. Lauder riformula uno dei suoi best seller assoluti, Advanced Night Repair, lanciato nell'82 come il primo siero notte mirato alla riparazione cellulare da danni ambientali, e modificato pù volte nel corso degli anni, trasformandosi nel frattempo in un prodotto utilizzabile anche di giorno. I progressi della ricerca sull'epigenetica, (che influenza il processo di invecchiamento del 75/80% rispetto al 20/25% determinato dalla genetica), hanno permesso ai laboratori Lauder di realizzare delle micromolecole che facilitano la comunicazione intracellulare supportando le difese fisiologiche della pelle rispetto alle aggressioni ambientali in tempo reale, consentendo quindi una riparazione velocizzata rispetto al prodotto tradizionale. Anche La Prairie reinventa uno dei suoi prodotti iconici, Skin Caviar Liquid Lift, unendo per la prima volta al complesso cellulare esclusivo signature del marchio due complessi ottenuti a partire dal caviale degli storioni allevati in acqua sorgiva alpina (ricchissima di oligoelementi), che agiscono rispettivamente sul volume e sulla ridefinizione dell'ovale. Chanel lancia Le Lift Crème de Nuit, associando al concentrato botanico di alfalfa (l'ingrediente signature della linea, efficace quanto il retinolo ma più delicato sulla pelle) un complesso neurattivo a base di tè silver needle (un tè bianco pregiato) e di un principio attivo di origine marina in grado di aumentare la differenziazione dei cheratinociti per rafforzare la barriera cutanea. La crema, contenente olio di jojoba e burro di karitè per un massimo di confort, agisce anche sulla produzione di acido ialuronico e va a stimolare i fibroblasti per aumentare la sintesi del collagene. Autorità riconosciuta nel campo della medicina rigenerativa, il professor Augustinus Bader nel 2008 aveva formulato un gel cicatrizzante in grado di rigenerare la pelle gravemente ustionata, stimolando la risposta autoriparativa delle cellule. Alla base della sua linea skincare lanciata successivamente c'è il complesso brevettato TFC8, in grado appunto di innescare il processo di autoriparazione cellulare. Presente anche nel nuovo The Face Oil, il TFC8 allea gli olii di babassu (per rafforzare l'effetto barriera e il microbioma), di argan e di nocciola (per trattenere l'idratazione) e di karanja (antimicrobico). Torna finalmente sul mercato italiano Clé de Peau, uno dei marchi più performanti e luxury del gruppo Shiseido. Il prodotto breakthrough al culmine del rituale di radiosità proposto dal marchio è La Creme, nata nell'82 come trattamento da notte e riformulata negli anni 8 volte incorporandovi i risultati delle ultime scoperte scientifiche e della tecnologia più avanzata in un'ottica proaging. In formula oltre 60 ingredienti, tra cui il complesso Skin empowering illuminator, per potenziare l'"intelligenza" della pelle, meno attiva di notte, estratto di seta, estratto di perle (ricchissimo di aminoacidi) e teanina (un aminoacido presente nel tè verde che va a rinforzare il sistema immunitario). Con la sua texture setosa, al tempo stesso ricca e leggera, La Crème è indicata già a partire dai 30 anni, quando inizia la perdita di volume nella parte superiore del derma che funge da "sostegno" dell'epidermide. Future Solution LX Legendary Enmei Ultimate Renewing Cream, Shiseido, contiene 2 componenti particolarmente "preziosi", la seta Green Treasured e la Enmei Herb, una pianta proveniente dalle foreste del Koya, la montagna sacra, raccolta a mano durante una giornata considerata di buon auspicio nel calendario giapponese, corrispondente al momento in cui l'energia mistica dell'universo raggiunge il suo picco. Delicatamente profumata con una fragranza aromacologica rilassante di sakura, rosa e bambù, la crema ottimizza il turnover cellulare e l’efficienza energetica delle cellule cutanee, agendo tra l'altro sull'autofagia cellulare, il processo di eliminazione degli elementi non più funzionali, che con l'età diventa meno efficiente.