Sacha Floch Poliakoff: una giovane artista da tener d’occhio
Diplomata al Beaux Arts di Parigi, Sacha Floch Pliakoff illustratrice per magazine e copertine di libri, ha dipinto una sala di un ristorante parigino alla moda e collaborato con Casa Lopez.
Il suo bisnonno era Serge Poliakoff, artista russo emigrato in Francia, amico di Kandinsky e dei Delauney, cui il Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris ha dedicato nel 2013 un’importante retrospettiva. «Ho origini francesi, inglesi, russe e scozzesi, vengo da una famiglia di letterati e matematici, e sono cresciuta tra i quadri, mia madre è gallerista», precisa Sacha Floch Poliakoff, 24 anni, autrice di opere che spaziano dal figurativo all’astratto, da una linea nera spessa e “brut” al colore acceso. Iscritta alle Belle Arti a Parigi, ha passato un semestre che definisce “idilliaco” a New York, alla School of Visual Art: «all’inizio è stato uno shock visivo, ora credo di avere questa doppia visione, francese e americana». Well connected fin dall’inizio grazie ai rapporti familiari, Sacha racconta di avere amici vecchi e giovani, di adorare raccogliere aneddoti legati al milieu artistico. Per L’Officiel Italia ha illustrato una storia sul mitico Hotel Costes, «che frequentavo più da bambina che da adulta, perché i miei sono amici di Jean Louis Costes da sempre», e sul suo interior decorator Jacques Garcia, «che per me è sempre stato una referenza, tanto che il mio primo canapé era suo, bellissimo, in metallo cromato e dorato».
La sua carriera inizia col vernissage del Beaux Arts il giorno del diploma, quando Florence Lopez nota il suo lavoro e l’invita a dipingere con grandi paesaggi una sala del ristorante Mon Square. Poi sono venute le collaborazioni eccellenti, un mazzo di carte per Casa Lopez, copertine di libri, illustrazioni per vari magazines, foulard stampati.. «Mi piacerebbe creare papier peint, illustrare libri di cucina..e più di tutto naturalmente fare una mostra». In attesa che i tempi lo permettano possiamo intanto goderci il suo talento sul suo profilo Instagram, visualmente dirompente, poetico e pieno di energia, vibrante di colori, di fiori, di dettagli di opere d’arte catturati alle mostre, di immagini stilose con gli amici (ma anche con Wes Anderson): «Instagram rivela molto sulle persone e cerco di farlo in modo che mi assomigli, ma in modo sottile: non posto le mie foto di viaggio per intenderci! Voglio farne la documentazione di un’art de vivre, non solo un portfolio»