Palazzo Avino dall'hospitality all'arte: inaugura la mostra Palazzo to Palazzo
Palazzo Avino presenta “Palazzo to Palazzo”un vero e proprio art takeover curato da Umberta Gnutti Beretta in collaborazione con Palazzo Monti per gli spazi del Caffè dell’Arte del boutique hotel di Ravello. Dove hospitality, bien vivre e arte si danno un appuntamento speciale. Focus della mostra? Il talento al femminile.
Una location opera d'arte non poteva che essere il setting ideale per una mostra dove tele di diverse dimensione danno vita a un percorso fatto di emozioni, messaggi e sensazioni visive ipnotizzanti. Palazzo Avino, gioiello dell'hotellerie arrocato sulla costiera amalfitana, inaugura la stagione 2024 nel segno dell’arte al femminile con un progetto espositivo curato dall'imprenditrice, filantropa e collezionista Umberta Gnutti Beretta. Invitata dalle sorelle Avino, Mariella, Attilia e Mariavittoria, che hanno ereditato l’attività dal padre, Umberta con il suo ruolo di Honorary Director di Palazzo Monti, ha immaginato una selezione di opere di giovani artiste donne provenienti da tutto il mondo. Dalle donne per le donne, e non solo.
Per questo la mostra (visitabile fino a novembre) si chiama Palazzo to Palazzo ed è una corrispondenza d'intenti: la promozione di talenti nel mondo dell'arte contemporanea, condivisa con Edoardo Monti il fondatore di Palazzo Monti, l'antico palazzo nel cuore di Brescia, artist residency fondata da l giovane Monti nel 2017 che è simbolo di mecenatismo conosciuto in tutto il mondo, e Palazzo Avino luogo di accoglienza e benessere per i viaggiatori più sofisticati. La ricerca del bello in ogni sua forma, il mix tra la storicità del palazzo, gli arredi in stile e le opere contemporanee costruiscono un'esperienza d'hospitality unica nel suo genere, dove l'arte si integra negli spazi e li completa, in un percorso espositivo non convenzionale e diverso dalla tipica galleria d'arte asettica.
Beretta e Monti condividono la missione di sostenere la crescita dei giovani talenti, creando costantemente occasioni di visibilità. Pertanto, tutte le artiste selezionate – tra cui Sara Birns, Lidya Blakeley, Diane Dal-Pra, Daria Dmytrenko, Alice Faloretti, Natalia Gonzale Martin, Olivia Sterling, Tarin, Michaela Yearwood-Dan e Chloe Wise – hanno precedentemente trascorso periodi di residenza o esposto le loro opere presso Palazzo Monti. La maggior parte delle opere appartiene alla collezione privata di Umberta Beretta, esposta in modo permanente presso lo Spazio Almag a Roncadelle (BS), e alla Fondazione Palazzo Monti. Gli spazi del Caffé dell’Arte, che ogni anno ospitano mostre diverse, diventano così la "tela bianca” di questa iniziativa che dà spazio allo sguardo femminile di artiste emergenti provenienti da Europa, Regno Unito, Stati Uniti, America Latina e Asia.
“Per molti secoli l’arte femminile è stata trascurata e sono felice di poter dare il mio contributo all’inversione di tendenza degli ultimi anni. Quando osservo un'opera, mi chiedo istintivamente se sia stata realizzata da un uomo o da una donna. Di solito riesco ad in intuirlo prima di scoprirlo” commenta Umberta Gnutti Beretta. "Nell'arte delle donne, trovo un'attenzione quasi attivista verso i temi dell’attualità, ma questi vengono affrontati con straordinaria delicatezza e sensibilità. Direi che c’è sempre molto sentimento, e mi affascina enormemente".
“Animare il Palazzo, nutrendolo d’arte, ha sempre costituito un progetto in evoluzione costante che anno dopo anno si è riempito di significato. L’idea che quest’anno il progetto accenda un faro sul mondo femminile dell’arte, ha per me un significato ancora più pieno, che si lega al nostro DNA e alla nostra storia familiare” commenta Mariella Avino.
Le diverse correnti artistiche di cui ogni pittrice è portavoce, esplorano temi diversi: l'indagine del corpo femminile come icona sacra, l'ansia e il dolore, il fascino del mondo naturale, l'inclusione di genere e di razza, l'amore per gli animali. Qui, il concetto di femminilità è espresso in ogni sua forma per dare un ritratto di donna senza filtri, in tutte le sue complesse sfumature.
In occasione del lancio di Palazzo To Palazzo, c'era anche l’artista spagnola Natalia González Martín, per presentare la sua opera "Fever of Happiness" (2023), realizzata durante la permanenza nella residenza di Palazzo Monti. Il dettaglio di nudo femminile è stato dipinto a olio su una tavola per le icone ortodosse, trasformando l'opera d'arte in un oggetto più che un semplice quadro. Il lavoro dell'artista esplora concetti di un patrimonio culturale condiviso e codici morali applicati al nostro corpo, sfumando i confini tra divino, secolare e terreno per indicare altri modi di desiderare, sentire o vivere nel presente, in sintonia con questi paradossi.
Scopri la location: tutte le aree principali di Palazzo Avino
Cosa rende speciale Palazzo Avino? Sicuramente la sua illustre storia di dimora storica. L’hotel, nell’immobile storico di Palazzo Sasso, è un’antica dimora gentilizia del XII secolo, sapientemente riadattata ad albergo dopo un’integrale opera di riqualificazione coronata con la riapertura nel 1997 dove il comun denominatore è il rosa fenicottero. Luogo di incontro di nobili, artisti, letterati (l'inglese David Herbert Lawrence quando scrisse Lady Chatterley e divi del cinema (tra tutti l'iconica Gina Lollobrigida), fu fin dagli anni' 30 un ritrovo di bellezza, buon gusto e nido d'amore.
La posizione del Palazzo, a 350 metri sul livello del mare, regala una vista unica sui rilievi dei monti ammantati di verde e una veduta ineguagliabile sul Golfo della costiera. immerso nel verde di curati giardini all'italiana, Palazzo Avino è anche una destinazione gourmet grazie al ristorante 1 stella Michelin Rossellinis (un omaggio al regista Roberto Rossellini che proprio qui si rifugiò con l'amante Ingrid Bergman), il ristorante della Terrazza Belvedere per gustarsi un pranzo al fresco o un tramonto di cieli rosa in compagnia di tipiche ricette campane, o un cocktail informale servito con canapè con vista sulle catene montuoso, oppure all'interno della struttura al Caffè dell'Arte o al Martini Lobster Bar (per drinks e cruditè di mare).
Quarantatré le stanze, di cui dieci suites, arredate con arredi di pregio e arricchite con mobili d’epoca del XVII/XIX secolo e oggetti di design contemporaneo. Il tutto corredato da pezzi di Ceramica di Vietri artigianale, tappeti antichi e oggetti tech per l'entertainment e la beauty routine. Completano l'esperienza una Spa per massaggi e trattamenti estetici, completa di area relax, idromassaggio sauna. All'esterno il beach club per andare in spiaggia, un servizio limousine ed elicottero su richiesta e senza tradire il legame con le radici il “palazzo rosa” include anche una boutique (The Pink Closet, progettata da Cristina Celestino) e una piscina riscaldata all’aperto.
La nuova suite Infinitum di Palazzo Avino
Giuliano Andrea Dell’Uva, autore del restyling dell'hotel, per la nuova suite ha utilizzato anche materiali di recupero come le piastrelle dell'Ottocento rinvenute in loco, che sono servite per rivestire la terrazza della suite. Gli arredi, una ricercata selezione di pezzi del secolo scorso, includono una poltrona in bambù di Gabriella Crespi, e lampade di Hans-Agne Jakobsson e Ignazio Gardella.
“Volevo innanzitutto restituire al palazzo il suo carattere di antica dimora aristocratica” spiega Giuliano Andrea Dell’Uva. “Senza mai dimenticare il contesto cui in ci troviamo. Per questo abbiamo enfatizzato lo stile moresco che si rintraccia, per esempio, nelle cattedrali lungo la costa così come nelle grandi ville storiche di Ravello, come villa Rufolo. Ma non c’è solo il recupero del passato. L’idea è di affidare ora all’arte contemporanea il racconto dell’evoluzione di questi ambienti. Anche le prossime camere, che nasceranno negli anni a venire, includeranno delle opere dedicate”.
L’arte viene messa al centro del concept anche grazie all’intervento dell’artista inglese David Tremlett. Il suo lavoro particolareggiato è stato realizzato grazie alla maestria degli artigiani locali che hanno riportato la sua opera sulla pavimentazione e sulle lunette della stanza.