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Made in Warhol

«Made in Warhol»
art modern art graphics

Dal 21 marzo al 7 giugno 2015, presso il Palazzo Corvaja di Taormina, sessanta opere della nota collezione Rosini-Gutman raccontano l'indiscussa genialità di Andy Warhol.

«Made in Warhol», inserita all’interno della programmazione di TAORMINA ARTE, e con il patrocinio del Comune di Taormina, è organizzata da Studio Soligo e curata da Giuseppe Stagnitta e Julie Kogler, con la consulenza scientifica dello psicologo dell’arte Alberto Angelini.

«Abbiamo voluto organizzare un evento che raccontasse il personaggio di Warhol, non una semplice esposizione delle opere da lui realizzate». Raffaele Soligo spiega così la ratio di una mostra che racconta la business art attraverso non solo le famose serigrafie, ma anche tramite i manifesti dei suoi film, le copertine dei dischi da lui disegnate (quelle dei Rolling Stones, dei Velvet Underground, di Walter Steding and the Dragon People), alcuni abiti ed autoritratti video.

«Warhol - spiega Giuseppe Stagnitta, uno dei due curatori della mostra -, considerato da alcuni uno "spacciatore di trovate pubblicitarie", nella sua opera ha saputo catturare la vera, effimera parcellizzazione del nostro tempo. La partecipazione emotiva è annullata dalla ripetizione seriale che lo porta quasi naturalmente all'adozione della serigrafia come modalità privilegiata della creazione di immagini». Eppure, la partecipazione emotiva, se viene espunta dal processo artistico-creativo, diventa protagonista durante la visita del "Made in Warhol": le serigrafie, le firme sui poster o sulle stampe, i tacchi su carta pellicola, le copertine di Interview, tutti (ciascuno a suo modo) raccontano la storia che fu di Warhol e che oggi è nostra tramite lui.
Le emozioni non sono bandite, ma vengon fuori spesso nel guardare dal vivo le immagini che sempre abbiamo conosciuto su carta: l'Arte Pop prende ciò che era di tutti per moltiplicarlo, per riprodurlo in una serie tendente all'infinito, ma sceglie anche di sposare le più varie forme espressive per comunicare un messaggio contraddittorio fatto di fama e popolarità, elitarismo e selezione.

«Credo di essere un credente del Nulla. - è la voce (doppiata) di Warhol stesso, questa, in un'intervista realizzata per la Rai da Vanni Ronsisvalle e proiettata nell'ultima sala che ospita le opere dell'artista  - [...] Beh, sa? Il mio cervello è così piccolo che io non riesco a pensare cose intellettuali. Riesco solo a copiare!».

Nelle sale dello storico Palazzo Corvaja di Taormina, sede del primo Parlamento siciliano presieduto dalla Regina Bianca di Navarra, lo stridio tra i colori più o meno urlati delle opere di Warhol e la compostezza di un'architettura quattrocentesca scevra di fronzoli genera, ancora una volta, un'emozione: le icone familiari a tutti sono anche per tutti immediatamente accessibili e comprensibili. L'Arte amplia la sua fruibilità senza cambiare la sua essenza, perché resta tale quando è una serigrafia di Liz Taylor e quando è un barattolo di zuppa (ovviamente Campbell's).

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