Damien Hirst in mostra a Roma alla Galleria Borghese
Dall’8 giugno al 7 novembre 2021, Damien Hirst torna in Italia con una mostra di più di 80 opere alla Galleria Borghese di Roma: le opere dell’artista inglese saranno inserite tra i capolavori di Bernini, Canova, Caravaggio
Dall’8 giugno al 7 novembre 2021, la Galleria Borghese di Roma ospiterà Archaeology Now, personale di Damien Hirst, che torna dunque in Italia a distanza di quattro anni da Treasures from the Wreck of the Unbelievable, tenutasi a Venezia nel 2017 a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana e dopo il lancio di attività insolite come il filtro per Snapchat presentato nel 2020. La rassegna romana, è curata da Anna Coliva e Mario Codognato: a Roma arrivano oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable, che saranno esposte in tutte le sale del museo affiancando le opere degli artisti del passato come Caravaggio, il Bernini o Canova. Sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite.
L’artista Damien Hirst ha lavorato con materiali diversi (naturali, tecnologici e preziosi) per realizzare opere in marmo, bronzo, corallo, cristallo di rocca, pietre dure. L’idea, spiega una nota, è quella di inserire se sue opere “tra i capolavori della collezione della Galleria” al fine di esaltare “il desiderio di multiformità del suo fondatore, il Cardinale Scipione Borghese”.
“I lavori di Hirst completeranno la molteplicità di invenzioni e tecniche presenti nella collezione museale, mostrando l’incredibile abilità dell’artista di unire concetti e narrazioni con l’eccezionale capacità necessaria a creare queste complesse opere, che è stata una costante di questa istituzione” dichiara la Galleria Borghese.
Inoltre arrivano per la prima volta in Italia i dipinti della serie Colour Space, che saranno allestiti all’interno della collezione permanente. Colour Space costituisce sia uno sviluppo degli Spot Paintings sia una rivisitazione della prima opera di quella serie in cui le macchie erano dipinte liberamente. Per Damien Hirst, questi dipinti sono come “cellule al microscopio” che rompono l’idea di una immagine unificata, si mischiano, annusano, contaminano in un'amalgama creativa d'impatto. Infine, la scultura colossale Hydra and Kali sarà nello spazio esterno del Giardino Segreto dell’Uccelliera.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Marsilio in versione italiana e inglese, presenta testi critici di Anna Coliva, Mario Codognato, Geraldine Leardi e contiene le immagini dell’allestimento nel museo. Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto di Prada.
LA BIOGRAFIA DI DAMIEN HIRST
Damien Hirst nasce nel 1965 a Bristol, cresce a Leeds e dal 1986 al 1989 studia belle arti al Goldsmiths College di Londra. Dal 1987 anno in cui viene scoperto, sono state organizzate in tutto il mondo oltre 90 mostre personali dedicate all'artista britannico, inserito anche in oltre e 300 mostre collettive.Nel 1988 progetta e cura Freeze, una mostra collettiva divenuta il trampolino di lancio non solo per Hirst, ma per un’intera generazione di giovani artisti britannici. Dalla fine degli anni Ottanta, realizza una vasta serie di installazioni, sculture, dipinti e disegni per esplorare le complesse relazioni tra arte, bellezza, religione, scienza, vita e morte. Con i suoi lavori, tra cui lo squalo in formaldeide The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (1991) e For the Love of God (2007), calco in platino di un teschio tempestato di 8.601 purissimi diamanti, analizza e sfida le certezze del mondo contemporaneo, ed esamina tutte le incertezze insite nella natura dell’uomo. Nel 2012 la Tate Modern di Londra ha presentato una grande retrospettiva sul suo lavoro in concomitanza con le Olimpiadi Culturali. Le mostre personali di Hirst includono, tra le altre, il Qatar Museums Authority, ALRIWAQ Doha (2013-2014); Palazzo Vecchio, Firenze (2010); l’Oceanographic Museum, Monaco (2010); il Rijksmuseum, Amsterdam (2008); l’Astrup Fearnley Museet fur Moderne Kunst, Oslo (2005); il Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2004); Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia (2017). Nel 1995 vince il Turner Prize. Vive e lavora tra Londra, Devon e Gloucestershire.