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Di là dal fiume e tra gli alberi

Vetro, cemento e fitta vegetazione. Tre progetti dalla Svezia al Brasile al Canada raccontano l’irrefrenabile desiderio di riconnettere stili di vita contemporanei con l’anima selvaggia della natura
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Quando nel 1939, Frank Lloyd Wright completa l’iconica “Fallingwater house” nei boschi della Pennsylvania, l’architettura scopre un nuovo approccio rispettoso in cui ambiente naturale e ambiente costruito dialogano attraverso un’osmosi di volumi e materiali. Il prossimo 12 giugno il MoMA di New York dedica una grande retrospettiva al lavoro del padre dell’Architettura Organica in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita (“Frank Lloyd Wright at 150”: Unpacking the Archive, fino al 1 ottobre 2017). Sono passati circa ottant’anni dall’inaugurazione dell’iconica casa sulla cascata, ma il desiderio di integrare comfort ed estetica contemporanea alla forza degli elementi non si è mai sopito. Anzi è divenuto un tema di estrema attualità. A provarlo tre progetti letteralmente immersi nel verde: in mezzo alle foreste lapponi, tra le chiome della giungla brasiliana e nei boschi magici del Quebec. La wilderness e lo stile di vita dell’era digitale non sono mai stati così distanti, eppure proprio per questo il richiamo della foresta ci spinge sempre più oltre il margine del bosco.

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“Jungle House”, stato di San Paolo, Brasile. Progetto Studio Mk27 Marcio Kogan + Samanta Cafardo. Foto Fernando Guerra

The 7th Room del “TreeHotel” in Lapponia (www.treehotel.se) è sospesa a dieci metri di altezza tra le fronde dei pini nel nord della Svezia. Progettata dallo studio norvegese Snøhetta (specializzato nel design integrato di architettura e paesaggio), la struttura offre una vista mozzafiato e uno spettacolare continuum fra dentro e fuori grazie a ampie finestre e una terrazza vertiginosa composta da una rete sospesa nel vuoto e attraversata al centro dal tronco di un albero. Il progetto si regge tramite 12 pilastri che garantiscono stabilità senza gravare sugli alberi. Come da tradizione nordica, i rivestimenti sono in legno di pino che è stato appositamente bruciato in superficie per confondersi con il paesaggio e garantire la massima impermeabilità. All’interno, la 7th Room (che può ospitare fino a cinque persone) è disposta su due livelli con pavimentazioni in frassino e arredi di noti brand di design scandinavo. «Con questo progetto vogliamo avvicinare le persone alla natura mescolando interni ed esterni. Le ampie finestre delle camere da letto al piano superiore offrono visioni panoramiche. I più coraggiosi possono lasciarsi ammaliare dalla potenza della notte sospesi sulla terrazza a rete avvolti solo dal proprio sacco a pelo per ammirare lo spettacolo più magico delle notti lapponi: cieli stellati e aurore boreali».
A migliaia di km di distanza, la giungla brasiliana avvolge in un abbraccio verde la penthouse realizzata dallo Studio MK27 nello stato di San Paolo. L’edificio in cemento a vista è disposto lungo il crinale di un’altura lussureggiante per catturare tutta la luce del giorno. «Disegnata come parte integrante della collina, la struttura dialoga con la natura circostante fino a quasi scomparire dalla visuale», commentano Marcio Kogan e Samanta Cafardo di Studio MK27, i progettisti. 

“Fahouse” in Québec, Canada. Progetto Jean Verville. Foto Maxime Brouillet
“Fallingwater House” in Pennsylvania, Usa. Il simbolo dell’architettura immersa nel bosco. Progetto Frank Lloyd Wright. Foto Kevin T. Quinn

L’edificio è composto da tre livelli con una disposizione verticale delle stanze invertita rispetto a quella comunemente in uso nelle case di città. La cucina e le aree comuni infatti si trovano in alto, al terzo piano. Una parete in vetro si apre sull’ampio terrazzo creando l’effetto di un soffitto sospeso in cemento a vista. Qui l’ampia terrazza con doghe in legno offre un visuale a perdita d’occhio fino al mare mentre una piscina a sfioro permette di nuotare sopra un oceano di palme e vegetazione tropicale, nascosti agli sguardi altrui (a parte quelli dei volatili). Il secondo piano ospita le camere da letto, ognuna delle quali è connessa a una veranda in cui si può riposare adagiati su morbide amache. 
A piano terra, infine, un terrazzo con deck e aree per i più piccoli permettono un contatto visivo con la giungla, rendendo “selvagge” anche le attività più quotidiane.

 

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La 7th Room del “Treehotel” in Lapponia, Svezia. Progetto dello studio Snøhetta. Foto Johan Jansson
La 7th Room del “Treehotel” in Lapponia, Svezia. Progetto dello studio Snøhetta. Foto Johan Jansson

Addentrandosi nei boschi del Québec, in Canada, è possibile imbattersi nella “Fahouse” disegnata da Jean Verville. L’architetto si è ispirato alla forma iconica delle casette nella foresta tipiche delle favole, giocando sul contrasto tra le superfici opache in legno bruciato che ricoprono gli esterni e la luce che attraversa le folte chiome della vegetazione circostante. L’edificio è composto da due strutture congiunte con tetti a punta che si protendono verso l’alto come due gigantesche conifere e intensificano l’aspetto quasi onirico del progetto. «Abbiamo trasposto i volumi dei cottage tradizionali in un contesto nuovo con un linguaggio per grandi e piccoli», commenta Jean Verville. Interni ed esterni si confondono grazie a spazi aperti, scale esterne e volumi a sbalzo ma anche per la presenza di ampie aperture con visuale diretta sul bosco che eliminano il conflitto tra architettura e paesaggio. Natura, silenzio e contrasto armonico tra cemento e vegetazione. Queste le richieste dei committenti che gli studi trasformano in progetti sempre più sperimentali. Da un lato interior design e arredi di pregio garantiscono il massimo comfort e la sicurezza propri degli appartamenti urbani, dall’altro gli elementi della natura sembrano voler penetrare nell’intimità del quotidiano ma al contempo proteggere la vita domestica dal disordine e dai ritmi frenetici delle città. Perché lusso significa permettersi di lasciar scaricare il cellulare in nuove oasi di tranquillità. Luoghi in cui il passare del tempo è scandito dal rumore degli animali, dallo scorrere dell’acqua e dai colori del cielo.

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