Ada Sokół, la digital artist 3D che alla Design Week ha riportato in vita animali estinti
Perché l'arte digitale è un linguaggio che attira i grandi brand come api al miele? Saper disegnare in 3D è come scolpire forme nello spazio? Con Ada Sokół fugheremo ogni dubbio.
Si definisce scultrice digitale. Ada Sokół, nemmeno 30 anni, è tra i nomi più corteggiati del design in 3D. I suoi lavori incorporano un’evidente fascinazione per flora e fauna, coltivata con occhio clinico, grazie all'utilizzo della tecnologia a tre dimensioni. La sua è una palette pastello glossy che irradia e trasferisce linfa fantasy dentro a scenari surreali e metafisici in una restituzione chiara della sua personale contemplazione della bellezza. Burberry, NIke, Apple e Rimowa sono solo alcuni dei brand moda e lifestyle sedotti dal suo lavoro, riconoscimenti che in una manciata di anni l’hanno resa la digital artist 3D più quotata del momento. L’abbiamo incontrata al Fuorisalone 2022 durante la Design Week in occasione di A Life Extraordinary, la presentazione delle novità del marchio di arredamento olandese Moooi.
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Come digital artist esperta in 3D Sokół aveva già collaborato in passato con l’azienda fondata da Marcel Wanders, un progetto ibrido di moda dove l'animazione surreale degli occhiali da sole di Gentle Monster riusciva a distorcerne la realtà effettiva. È evidente che un primo approccio come quello sia servito a tracciare un solco nuovo nella comunicazione moderna di brand dinamici e visionari quanto possono esserlo stati nel lontano 2017. Ma torniamo all'oggi. Gli Animali Estinti di Moooi sono una serie di creature magnifiche riscoperte nei documenti custoditi negli archivi dei musei di storia naturale di tutto il mondo evoluti in specie sempre più magiche e oniriche grazie alle menti creative del brand olandese. Tornare al soffio della vita per mano della digital artist Sokół è stato come chiudere un grande cerchio narrativo. Chiederle di raccontarci come Mimic Moth, la falena camaleontica, o Queen Cobra, il serpente turchino con sonaglio peloso, siano tornati a vivere all’interno degli scenari extra-straordinari pensati da Moooi è stato naturale quanto l'aver accettato che in qualche parte degli oceani esista veramente un esemplare dello squalo-giaguaro (cit.)
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La Tigre dorata di Moooi torna a vivere in tutta la sua bellezza felina grazie ad Ada Sokół
Non appena le chiediamo come sia arrivata la seconda collaborazione con Moooi immediatamente Ada risponde: «È stato strano. Quando a fine anno mi sono trasferita da Parigi a Stoccolma ho iniziato a cercare mobili belli per arredare la nuova casa. E nel momento in cui mi sono ricordata di Moooi, pochi giorni dopo ho ricevuto una loro email con la proposta di collaborazione per questo progetto. Un sogno che è diventato realtà.»
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Conoscere qualche tecnicismo dell'arte 3D torna utile perché la brevità dei "pezzi" digitali di Sokół potrebbe illudere si tratti di pratiche di facile realizzazione. Se 10 secondi di animazione, ovvero le sequenze in movimento dell’arte digitale di Sokół, equivalgono a 250 immagini, intravedere la quantità spropositata di ore, giornate e settimane necessarie alla mappatura virtuale dei soggetti contenuti in ogni singolo frame, rende alla perfezione la complessità dell'impresa. Rendering inclusi. Il lavoro di digital artist richiede quindi una dedizione e una pazienza tale da equivalere, o addirittura superare, quelle dei restauratori. Dove nel caso dell'arte digitale in motion non esiste nulla di pre-esistente ma solo di interamente ricostruito da zero. «In questi mesi di lavorazione al progetto Moooi ho dovuto confrontarmi con due opposti piuttosto ingaggianti e nuovi per me: dal lavorare su animali in larga scala come la tigre, inserita poi nel relativo ambiente circostante, mi sono poi dovuta soffermare a lungo sui più piccoli dettagli di un insetto - penso alla loro peluria inifinitesimale - con una determinazione tale superiore a quella di un’entomologo tenacemente appassionato. Ma ne è valsa la pena, è stato davvero un viaggio bellissimo.»
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Per Ada Sokół, la 3D Art apre mondi nuovi in cui non possiamo fare a meno di entrare
Mentre chiacchieriamo comodamente sedute su Aldora, il nuovo sofà sinuoso e carezzevole quanto i petali di una calla, novità disegnata da Cristina Celestino, si insinua una domanda cruciale. Le chiediamo il perché in questo momento di ritorno in presenza e dove l’esperienza tattile e visiva diretta degli oggetti e degli ambienti è apprezzata e vissuta con una nuova consapevolezza, i brand sono comunque attratti dalla rappresentazione digitale e immersiva di prodotti e contenuti a loro correlati. «Per stare al passo con i tempi», risponde candidamente. Con la realtà aumentata, il Web3 e dunque il Metaverso, i brand sentono che si sta avvicinando sempre di più il momento in cui pensieri, prodotti ed experience possono e devono essere condivise su più livelli e, volendo, anche di risparmiare su produzione e stoccaggio. Sunnei docet?
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Mimic Moth, la falena camaleonte di Moooi con Sokół finisce col diventare un'orchidea
Infine parliamo anche della sua, di casa. Una tempo a Varsavia, poi a Londra e a Parigi, adesso le radici di Ada Sokół hanno attecchito in quel di Stoccolma. Il complemento più importante? Si chiama Tomasz, non la perde di vista un momento e, anzi, durante la nostra intervista le porge pure un calice di accompagnamento alla conversazione. Lato abitativo, la computer room è ovviamente la sua stanza preferita: piena di piante che convivono con i raggi dei monitor dalle misure cinematografiche, all’occorrenza diventa uno spazio meditativo parecchio rilassante. Le vogliamo credere. Quali sono invece i pezzi d’arredo che Sokół adorerebbe avere a casa? Qualsiasi cosa di Neri Oxam, madre del concetto di Material Ecology con cui ogni prodotto si crea solo in collaborazione con la natura, cita senza esitazione anche l’arte dell’artista coreana Anicka Yi, (sino al 7 agosto in mostra a Milano con Metaspore all’Hangar Bicocca) dove metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi sono le parole chiave dei suoi lavori interdisciplinari. Cosa l’aspetta in futuro? Mostre e la conversione della sua arte 3D in, ça va sans dire, NFT. Lo stargate tra il Qui e il Lì si è aperto definitivamente.