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Weekend a Napoli soggiornando a The Britannique Naples

Una immersione nella joie de vivre partenopea tra cucina e cocktail con vista.

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Ha una delle più belle terrazze di Napoli e una vista che, dal quartiere di Chiaia, dove si trova, tra eleganti palazzi, boutique del lusso e locali notturni, si allarga sulla sagoma di Castel dell’Ovo, il golfo e il Vesuvio. Un palazzo, quello che ospita The Britannique Naples, parte della Curio Collection by Hilton, edificato nel 1870, che coniuga elementi classici a più moderni dettagli.  

In particolare negli interni, dove sono presenti le opere di giovani talenti partenopei, con le decorazioni e le fotografie che adornano camere e spazi comuni, le cui ampie vetrate incorniciano un panorama da cartolina. La napoletanità è essenza stessa dell’hotel, così come le contaminazioni portare dalle dominazioni che ne hanno segnato il percorso storico.

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Un viaggio che per gli ospiti inizia al ristorante Macphersons, che prende il nome da una straordinaria donna scozzese, Emilia Macpherson, vissuta a Napoli nella seconda metà dell’Ottocento.  Guidato  dell’Executive Chef Umberto Zimbaldi, accoglie palati curiosi di provare una cucina che, partendo da un concetto classico, quasi tradizionale, grazie all’utilizzo di tecniche e cotture innovative, diventa contemporanea.

Gli ingredienti sono prevalentemente del territorio, lavorati con estremo rispetto della materia prima, mai stravolti  o estremizzati. Da provare la Caprese, piatto campano rivisitato dallo chef che ha trovato una nuova consistenza alla mozzarella, racchiudendola poi in uno strato sottile di pomodoro. Un altro piatto signature è lo Spaghetto al pomodoro del Piennolo, pomodoro tipico del Vesuvio, che viene condito con basilico fresco, per esprimere il forte legame con il territorio. Se si vuole “uscire” invece dai sentieri tracciati in menu ci sono dei piatti più internazionali, come quelli con le rinomate carni giapponesi.

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Un percorso di scoperta che prosegue nel rooftop de The Britannique Naples, e che diventa personale nell'interpretazione del bartender Amedeo Saide, al The Niq Bar. I suoi cocktail incantano per gusto estetico e abbinamenti inconsueti, con un punto forte sulle preparazioni homemade, dove gioca con spezie, frutti e sciroppo.

Dopo un approfondito studio su colori e profumi, è nato il suo signature cocktail, dedicato alla figlia Charlene, di cui prende il nome, e focalizzato sulla violetta, come elemento principale. Perfetto per essere servito a tutte le ore, sia come pre che after dinner.

Saide ha avuto anche l'idea di abbinare per il dopocena - o per una coccola dolce - i drink ai dessert,  come il cocktail creato ad hoc a base di Vodka e Bitter Campari servito con lamponi e cioccolato, e combinato alla mousse al cioccolato Ruby. Una dolcezza da assaporare con l'incantevole panorama di Napoli ai propri piedi.

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