Food

The Blender, il magazine di Lavazza

Lavazza porta il lettore nel (nuovo) mondo del caffè. Partendo da Napoli, e da alcuni indirizzi speciali (che piacciono anche a Matteo Paolillo). 

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Aeropress, syphon, cold brew… Estrazione per percolazione o infusione. Sul caffè, accantonata l’eterna diatriba italiana tra “moka o espresso”, si sta aprendo un intero mondo di profumi, sentori, sapori. Dal chicco verde scelto e testato in piantagione, alla “tazzina”, che in alcuni casi diventa un flûte o un tumbler, il momento del caffè si declina sempre più in degustazioni, possibilità di paring in accompagnamento dell’alta gastronomia o ingrediente per la mixology.
 
Una cultura e consapevolezza attorno al caffè che sta crescendo, come la volontà di Lavazza di raccontarla attraverso un digital magazine, The Blender, che intende creare un dialogo vivo e vivace con la community di appassionati, fornendo loro contenuti originali ricchi di spunti, consigli e informazioni.

L‘azienda, con alle spalle 125 anni di storia - la prima a ideare i blend da origini selezionate di caffè - ha un museo e la factory 1895byLavazza, entrambi a Torino, e oggi è presente con il magazine on-line.

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Magazine da dove parte un nuovo viaggio che unisce creatività – con arte, design, illustrazione, musica e fotografia – gusto, perché il caffè è prima di tutto esperienza sensoriale – con abbinamenti, modalità di preparazione e trend dal mondo –, e responsabilità. Infine le esperienze, momenti da vivere con gli altri, dove ci sono anche delle “city guide” ad uso dei lettori.
 
La prima potrebbe essere ambientata a Napoli.Una città dove non ti senti mai solo, viva, accogliente, in fermento”, come racconta Matteo Paolillo, napoletano di adozione e testimonial del brand. “Ho vissuto nei quartieri spagnoli, dove conoscevo ogni vicoletto, ma prima abitavo vicino al Gran Caffè La Caffettiera, dove andavo spesso a bere un caffè”. L’indirizzo – che è anche un must per le sfogliatelle – non propone solo il classico espresso, seppur con miscele pregiate, ma anche la classica Napoletana, servita in tavola con il “pipitiello”, il cornetto che ne mantiene intatta l’aroma.

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Ci si sposta in gallerie d’Italia, per bistrò Luminist, ma soprattutto con il nuovissimo 177Toledo di Giuseppe Iannotti, dove il fine dining può essere accompagnato dagli Specialty Coffee 1895byLavazza da degustare nelle varie estrazioni. E, si completa con un cocktail, al caffè, ça va sans dire, chez Dario Tortorella – Campari Bartender of the year de l’Antiquario, nella 50 Best Bars. Si torna infine al Grand Hotel Parker’s, il più antico hotel di Napoli, che dalla terrazza domina tutto il golfo.

È lì che l'indomani si farà colazione, con un caffè e una sbirciatina al giornale The Blender, la cui direzione editoriale è affidata a YAM112003, con la collaborazione dell’artista Simone Brillarelli, e che ci racconta come il mondo della caffetteria sta cambiando, con nuovi format e modalità di fruizione.

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