Dopo decenni in cui bere champagne e andare alle feste è stato ciò che rendeva le persone “cool”, la parola d'ordine per essere alla moda nel 2017 è invece agli antipodi di quest’idea: normalità. Essere persone normali.
Sì, è vero, indossare una giacca con frange alla Dennis Hopper, portare jeans strappati ultra-sbiancati oppure un costume scintillante è stato il vertice del buon gusto, lo scorso anno. Ma ora l'onda di normcore ha raggiunto il picco. L'estetica della "normalità" fa riferimento ad un rifiuto della moda e del capitale sociale che essa comporta.
Mimetizzarsi diventa il modo migliore per avere successo in questo nuovo trend.
Si potrebbe dire che fondersi con la massa è la nuova regola.
Il “normale” ha già attirato l'attenzione dei più grandi nomi della moda maschile.
L'arrivo di Raf Simons come Direttore Artistico di Calvin Klein, emblema tagliente degli anni novanta; le revisioni totali delle proporzioni e del codice del colore per gli accessori di Bottega Veneta, Amico, Bally o Tommy Hilfiger sono solo alcuni dei cambiamenti che rendono quest’anno decisamente sobrio, all'interno di un mercato in rivoluzione.
Le icone di questa cultura dedicata al comfort e al basso profilo hanno registrato un boom in termini di vendite: i Levi's 501 riemergono, le All-Star Converse invadono di nuovo le strade, e i brand più obsoleti dall'impronta sportiva, come Fila, diventano marchio di fabbrica di questa nuova tendenza.
Questa mania, nata inizialmente sui marciapiedi metropolitani e ai rave party berlinesi, dall'estetica anti-moda, approda oggi alle grandi Maison, come Balenciaga.
Un’idea che avrebbe mandato in crisi l'intero fashion system, proprio perché il vestito ne è sempre stato il motore.
Ora non è più così. Il consiglio migliore è quello di far valere il proprio stato personale di "Mister Nessuno", perché il fenomeno rischia di durare.