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The Now Icon: Neymar Jr

Tra i calciatori più forti di sempre e con all’attivo più di 300 gol, fa parte di quel club esclusivo nel quale si entra per talento calcistico ma anche per fascino e carisma. «Il mio ‘role model’ è David Beckham», primogenito di una generazione di star soccers
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Capelli rasati a zero e barba rifinita. Un taglio netto con un passato di creste rosa fluo, improbabili ricci ossigenati, ciuffoni, treccine. È il nuovo look di Neymar Jr e fa già tendenza. Se è vero, infatti, che in campo scendono da sempre ventidue giocatori, che corrono dietro a un pallone in mutande, alcuni tra loro sono più ammirati e invidiati di altri. E i più fortunati, oggi, sotto i pantaloncini le mutande le sponsorizzano. Ci sono i mediani (quelli celebrati dalla famosa canzone di Ligabue), ci sono i campioni e poi ci sono loro: gli idoli delle folle, i fuoriclasse. Giocatori determinanti nell’economia della loro squadra, non solo per le emozioni che regalano in campo ma per gli interessi che muovono attorno a sé e al team di appartenenza. Un club super esclusivo e trasversale, nel quale si entra per talento calcistico e gol segnati (più di 300 quelli di Neymar Jr) ma contano anche bellezza, fascino e carisma, il condurre un certo tipo di vita, l’attenzione alle mode, le fidanzate fotoniche, i followers - oltre 135 milioni seguono Neymar Jr su Instagram. In principio fu David Beckham, inserito da Pelé nella classifica FIFA 100 tra i calciatori più forti di sempre e al contempo segnalato da "Forbes" e "Time" tra le icone mondiali e le celebrità più influenti. E, per non farsi mancare niente, in grado di aggiudicarsi il titolo di "People" come uomo piuù bello del pianeta, nel 2015, quando, per intendersi, ormai non tirava più nemmeno calci ad un pallone.

MSGM Blazer destrutturato. Camicia di popeline, Giorgio Armani. Collana personale

Oggi, per restare tra i top, solo Cristiano Ronaldo ha l’ambizione di fare meglio; ma l’età gioca senz’altro dalla parte di Neymar da Silva Santos Júnior, soprannominato in Brasile dov’è nato ventotto anni fa O Ney, per assonanza con O Rey, Pelé, un nome che è sinonimo di calcio in tutto il mondo. «Ho dei punti di riferimento, come calciatore, ma se stiamo parlando di atleti collegati al mondo della moda, il mio ‘role model’ è certamente David», ci confessa. «Lui è stato il primo». Intanto, tra campionati vinti, coppe varie, Champions League e un’olimpiade col Brasile, la copertina "Time" che lo descrive come l’erede di Pelé l’ha già messa in bacheca. «Stare sulla copertina di "Time" e in più essere paragonato a the King of Football è una ragione sufficiente per essere orgogliosi di sé, non credi? Anche se davvero non mi sento ancora al suo livello, è fantastico essere anche solo accostati a un giocatore come lui, una gloria del mio Paese, un atleta amato in tutto il mondo». Sotto i riflettori Neymar Jr è suo agio come sul terreno di gioco se già a 17 anni il suo faccino pulito, pronto per interpretare lo storytelling evergreen del ragazzino cresciuto vicino a una di- scarica che si fa largo nella vita grazie al suo talento faceva messe di sponsorizzazioni. «Confesso che essere al centro dell’attenzione a volte è difficile da gestire, mi impedisce di godermi momenti che le persone “anonime” possono vivere. Sfortunatamente so che non mi posso concedere alcune cose, per esempio una passeggiata lungo gli Champs-Élysées. Ma non mi lamento, sto vivendo la vita che ho sempre sognato». E dove nemmeno i soldi possono, lo conforta la fede. «Nei momenti più difficili e turbolenti, la mia fede e la mia famiglia sono il mio supporto».

LOUIS VUITTON Completo oversize. Camicia in denim, Neymar Jr x Replay.

Come ai Mondiali del 2014, quando un fallo del colombiano Zuniga gli causa la frattura di una vertebra, a due centimetri dal rimanere paralizzato. «La religione è stata presente nella mia vita fin da quando ero bambino, e sono conscio del potere di Dio nelle nostre vite». Gli eccessi della popolarità fanno parte del gioco. Di fronte abbiamo il ragazzo che il Paris Saint-Germain acquistava nel 2017 dal Barcellona per la cifra record di 222 milioni di euro, per una valutazione complessiva di 562 milioni, andando a guadagnare trenta milioni all’anno, 85 mila euro al giorno, il doppio di quanto percepiva in Spagna, e già era stato testimonial di brand come Gillette, Nike, Panasonic, Volkswagen, Konami, Police, posando pure come modello per un marchio di underwear. Quel giorno di agosto, in un Parco dei Principi gremito, tra scoppi di fuochi d’artificio, mentre nella sola Parigi andavano a ruba diecimila magliette, a presentarlo c’era il presidente del PSG, Al-Khelaïfi, in rappresentanza del Qatar, il vero regista occulto di tutta l’operazione. E quasi in contemporanea, dopo alcune partecipazioni a video musicali, da sempre una sua passione («Samba, funk, sertanejo, musica elettronica, rap... Se mi chiedi cosa preferisco, ogni giorno ti darò una risposta diversa»), usciva un suo cameo in un film con Vin Diesel. «Ho giocato più di 600 partite da professionista in carriera, tra club e nazionale, ma se devo scegliene una è quella del mio debutto nel Santos, il 7 marzo del 2009, quando subentrai a Molina nel secondo tempo e giocai per mezz’ora davanti alla mia famiglia, ai miei amici e a tutti i tifosi. Giocai bene e meglio andò per il Santos che vinse».

COLLINI Giacca lurex. Camicia fantasia, Dolce & Gabbana. Denim pants, Replay.

L’amicizia e l’amore per il suo Paese ricorrono sempre nelle parole di Neymar Jr. «Gli amici sono come una seconda famiglia. Nel mio caso posso dire che sono la mia famiglia, per- ché con molti di loro condivido la vita quotidiana e la mia routine. Fa parte del mio essere brasiliano. Delle mie radici. E io mi sento profondamente brasiliano. Nelle difficoltà, noi non ci arrendiamo mai, anzi resistiamo, insistiamo e lo facciamo tutti assieme, orgogliosi di ap- partenere alla stessa nazione». Come ha sempre un pensiero per il figlio, avuto a diciannove anni da Caroline Dantas, in una pausa della sua storica burrascosa relazione con la modella Bruna Marquezine, dalla quale si è infine separato un paio d’anni fa. «Vive a San Paolo con la mamma, ma appena ci sono le vacanze mi raggiunge a Parigi e stiamo assieme più che possiamo. Sta crescendo e anche il nostro rapporto cambia. Ma essere padre è una delle cose più belle che mi siano accadute e Davi Lucca è un figlio meraviglioso». Recentemente, reduce da un infortunio che lo ha tenuto per un po’ lontano dai campi di gioco, ma non dagli affari (è stato testimonial di GaGà, Diesel fragrances, Replay...), Neymar Jr si è presentato ad un appuntamento di moda in Germania, a Düsseldorf, facendo infuriare i dirigenti del PSG che non hanno preso proprio bene il viaggio dell’attaccante e preferivano rimanesse a Parigi ad allenarsi per tornare a disposizione per la gara di Champions. Ma Neymar è così, in campo come fuori: finte, dribbling, stop di tacco, gesti d’amicizia ma anche falli, simulazioni, scenate isteriche, colpi di testa (senza pallone). Quanto è importante la moda per Neymar Jr? «La moda è una forma di espressione. La gente capisce chi sei da come ti vesti». Lo dice uno che da ragazzino, in onore del suo idolo Robinho, colorava le scarpe da calcio con lo spray color oro.

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BRUNELLO CUCINELLI Blazer di fresco di lana. Pantaloni Canali.
REPLAY Pullover di cotone spalmato. Pantaloni dal taglio lineare, Hermès.

Foto Alan Gelati
Testo Gabriele Nava
Creative Direction Ilaria Niccolini
Styling Giorgio Ammirabile
Grooming Vincent Tran
Art director e casting director Ilaria Niccolini
Production FTL Moda e Cory Lee

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