Diventato famoso per "Squadra antimafia", Giuseppe Zeno alterna con disinvoltura tv e teatro. Perché per lui, come nella migliore tradizione inglese, la distinzione non esiste

Fiction come &ldquo;Lʼonore e il rispetto&rdquo;, &ldquo;Il paradiso delle signore&rdquo;, &ldquo;Baciato dal sole&rdquo; e &ldquo;Mentre ero via&rdquo;&nbsp;&nbsp;lo hanno consacrato tra i nuovi sex symbol italiani. Eppure gli hashtags pi&ugrave; usati su Instagram da Giuseppe Zeno, 43 anni, sono #family, #pap&agrave;, #daughter, #love. Da quando due anni e mezzo fa &egrave; nata Angelica (la madre &egrave; Margareth Mad&egrave;), gli sguardi teneri battono le pose ammiccanti dei set. &laquo;Mi chiedono se avere una figlia mi abbia cambiato. Io sono sempre lo stesso, semmai mi ha migliorato, responsabilizzato&raquo;, confessa l&rsquo;attore napoletano. &laquo;Angelica mi ha dato una grandissima energia e un altro tipo di consapevolezza, anche come professionista&raquo;. Diplomatosi Capitano di lungo corso a Vibo Marina, Zeno naviga da ventʼanni tra tv, teatro e grande schermo (lʼultimo ruolo ne &ldquo;La tenerezza&rdquo; di Gianni Amelio nel 2017), una tendenza diffusa tra gli attori inglesi, meno tra gli italiani. &laquo;Sorrido quando nelle interviste mi definiscono attore di fiction. Per me non esiste distinzione tra le varie forme di espressione di un attore&raquo;. Quest&rsquo;estate era in teatro con &ldquo;Ghost Writers. Shakespeare vs Cervantes&rdquo; e da fine settembre &egrave; di nuovo in scena con &ldquo;Non si uccidono cos&igrave; anche i cavalli?&rdquo;, dall&rsquo;omonimo romanzo di Horace McCoy da cui era stato tratto il celebre film di Pollack del ʼ69 con Jane Fonda. &laquo;Io sono Joe&raquo;, racconta Zeno, &laquo;carnefice e vittima al contempo, perch&eacute; devo inventarmi continuamente nuovi eccessi che incontrino il gradimento del pubblico&raquo;. Ogni riferimento all&rsquo;invasione di reality o alla tv trash di oggi non &egrave; casuale: Zeno giura che sarebbe &ldquo;impossibile&rdquo; vederlo un giorno nel cast del GF o allʼIsola dei famosi. &ldquo;Non si uccidono cos&igrave; anche i cavalli&rdquo; gli &laquo;permette di lanciare un atto di accusa: se non &egrave; la gente ad alzare l&rsquo;asticella, se si accontenta sempre delle solite cose, la tv non investir&agrave; mai in qualit&agrave;. Come in quella sala da ballo, vediamo che sui social o in certi programmi di intrattenimento resta a galla solo chi d&agrave; in pasto al pubblico il proprio privato. Peraltro, non mi pare che social e ascolti televisivi siano vasi comunicanti, chi ha un milione di followers spesso registra uno share modesto&raquo;.&nbsp;Dopo aver interpretato il fidanzato camorrista di Rosy Abate in &ldquo;Squadra Antimafia&rdquo; e Francesco Russo detto O&rsquo;Malese ne &ldquo;Il clan dei camorristi&rdquo;, la serie con Stefano Accorsi ispirata al boss dei Casalesi Francesco Schiavone, a ottobre Zeno torna su Rai1 con &ldquo;Angela&rdquo;. Il suo personaggio &egrave; un &laquo;simbolo della rinascita della Calabria, un uomo che a un certo punto della propria vita decide di stare dalla parte giusta, un ruolo che mi ha riempito lʼanima&raquo;. Zeno guarda con occhio critico allo stato del cinema italiano: &laquo;Nonostante si dica che viva una grande stagione non &egrave; cos&igrave;, tolti Garrone e Sorrentino non riusciamo a far vivere un cinema che possa godere anche di respiro internazionale. Ci si limita ad auto-celebrarsi e auto-premiarsi, l&rsquo;apice sono i David di Donatello. Non so da cosa possa dipendere, forse c&rsquo;&egrave; poco stimolo ad affidare cose diverse ad autori validi. Trovo interessante la nuova leva di registi, come Matteo Lovere o Edoardo De Angelis&raquo;. Attento senza eccessi al look, Giuseppe Zeno sottolinea di essere sempre stato abbastanza libero dagli schemi legati alla moda, &laquo;per appartenenza sociale, per l&rsquo;ambito in cui sono cresciuto. Anche se &egrave; un mondo che mi ha sempre affascinato. In Italia abbiamo una sorta di Olimpo, dei numeri uno assoluti, basti pensare a quello che rappresenta ed &egrave; riuscito a creare Giorgio Armani&raquo;.

Foto Fabio Iovino 
Testo Chiara Campo&nbsp; 
Styling Muffin Girl 
Grooming Piero Giordi

GIORGIO ARMANI Pull di lana a collo alto e pantaloni dalla linea sartoriale   

GIORGIO ARMANI Giacca di velluto damascato e T-shirt. 

Giuseppe Zeno il puro stile italiano

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