Capodanno 2025, 28 riti scaramantici tra miti, leggende e tradizione
Dall’intimo rosso ai 12 acini d’uva fino al melograno, scopriamo la lista definitiva di tradizioni e superstizioni imprescindibili per la notte del 31 dicembre. Una raccolta di curiosità tra leggende, riti e simbolismi che attraversano epoche e culture, unendo spiritualità e folklore.
Le ore che separano la fine dell’anno dall’inizio di quello nuovo sono spesso cariche di sentimenti contrastanti. C’è chi sceglie di ignorare volutamente il Capodanno, dissimulando ogni interesse per la socialità, e chi si prepara con dedizione, carico di aspettative e pathos, per segnare il passaggio in un nuovo capitolo della propria vita. Tuttavia, ciò che accomuna tutti, scettici inclusi, è la vena scaramantica che ogni Capodanno porta con sé, come un’aura di magia collettiva. Dalle lenticchie, simbolo di prosperità, all’immancabile intimo rosso, osservato anche dai più insospettabili, le tradizioni del 31 dicembre continuano a esercitare il loro fascino.
Per inquadrare meglio la loro origine, è curioso ricordare che in Italia, un tempo, l’anno nuovo non iniziava ovunque il 1° gennaio: a Venezia si celebrava il 1° marzo, in Toscana il 25 marzo, mentre al Sud e nelle isole l’inizio dell’anno cadeva il 1° settembre. Solo in seguito, con l’introduzione del calendario gregoriano, si è scelto di far coincidere il nuovo anno con la data della circoncisione di Gesù, otto giorni dopo il Natale.
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Nella notte di San Silvestro si danno i numeri
Il 12 è uno dei numeri più ricorrenti nei festeggiamenti di Capodanno. In Spagna e in molti paesi del Centro America come Venezuela e Costa Rica la “costumbre”, ovvero la “tradizione”, vuole che si mangino 12 acini d’uva nei 12 secondi che precedono la mezzanotte, uno per ogni mese dell’anno entrante. Nelle Filippine, sulle tavole dei cenoni devono invece esserci 12 frutti rotondi, a simboleggiare grandi monete e quindi prosperità. A Caracas le campane della cattedrale suonano 12 volte a mezzanotte dell'anno nuovo. L'ultimo giorno dell'anno in Giappone viene chiamato Ōmisoka (大晦日) e, allo scoccare della mezzanotte, i templi buddisti suonano le campane 108 volte, per allontanare i 108 elementi del bonō, ovvero gli stati mentali che portano le persone a comportarsi male. In Estonia la tradizione di Capodanno dice di consumare nel primo giorno dell’anno nuovo almeno 7 pasti (oppure 9 o 12) perché si crede che portino abbondanza e prosperità. In Estonia, infatti, 7, 9 e 12 sono considerati numeri molto fortunati e di buon auspicio.
Capodanno in azione: le tradizioni dell'ultimo dell'anno prevedono gesti sportivi
In Argentina allo scoccare della mezzanotte tutti devono fare un passo avanti con la gamba destra per iniziare l’anno nuovo con il piede giusto! Anche in Danimarca esiste un rito legato a un’azione fisica: in questo caso il conto alla rovescia si fa in piedi su una sedia, dalla quale si salta giù a simboleggiare l’ingresso in un nuovo capitolo della propria vita. In Colombia e in Messico per augurarsi di poter viaggiare tanto nel nuovo anno, le persone fanno il giro della propria abitazione portando con sé una valigia vuota, un auspicio quanto più attuale. In Russia, infine, si apre la porta di casa esattamente al 12esimo rintocco della mezzanotte.
La notte del 31 si gioca con il fuoco
In Messico il fuoco è il grande protagonista del 31 dicembre: si tiene viva l’hoguera, ovvero un falò, durante tutto il giorno, gettando tra le fiamme pietre o mestoli di legno. In Inghilterra invece il Capodanno si festeggia con i giochi di società. Alcuni sono molto particolari: tra i più diffusi la sfida a pescare con le mani della frutta secca immersa in un liquore infiammato o quella in cui bisogna saltare all’interno di un cerchio composto da 13 candele rosse senza farne spegnere nemmeno una. In Russia e Olanda si scrive un desiderio su un foglio di carta, lo si incendia per poi immergerlo in un bicchiere di champagne da bere entro il primo minuto del nuovo anno. In Finlandia allo champagne si preferisce la birra e, una volta terminata, se ne brucia la lattina per poi interpretare il futuro sulla base della forma dell’alluminio bruciato.
Intimo rosso a Capodanno, fortuna tutto l'anno (nuovo)
L’intimo rosso è uno dei simboli più popolari di Capodanno in Italia: secondo tradizioni antiche, regala fortuna e abbondanza. Tuttavia, deve essere regalato e poi gettato via il giorno seguente per mantenere intatto il suo potere scaramantico. In Brasile, invece, il colore portafortuna è il bianco, e la notte del 31 dicembre si celebra cavalcando sette onde in spiaggia, esprimendo un desiderio per ciascuna di esse.
Lenticchie, melograno e non solo, le tradizioni con il cibo che non deve non mancare a Capodanno
Il 31 dicembre in Grecia si appende una cipolla sull’uscio di casa in segno di rinascita per l’anno nuovo e si rompe un melograno per terra: il numero di chicchi che si sparge indica la fortuna che riserverà il nuovo anno. Ma non è finita, c'è anche la Torta del Re, "Vassillopita" in greco. La proprietaria di Vasiliki Kouzina, Vasiliki Pierrakea, ristorante fine dining ellenico a Milano, conferma essere il dolce del cenone di Capodanno: «Al suo interno si nasconde da tradizione una moneta propiziatoria». In Perù e Colombia invece il futuro è affidato a un tubero: durante la Nochevieja (ovvero la “vecchia notte”, così si definisce la sera del 31 dicembre nei paesi di lingua spagnola), si posizionano tre patate, una con la buccia, una sbucciata a metà e una completamente pelata, sotto il divano o il letto di casa per poi pescarne una alla cieca, allo scoccare della mezzanotte. Pescare quella con la buccia simboleggia un anno di abbondanza, quella pelata di ristrettezze, quella a metà una via di mezzo. In Repubblica Ceca bisogna tagliare una mela in due parti: se al centro appare una “Kříž”, ovvero una “croce”, l'anno nuovo porterà problemi, se invece il disegno che appare è quello di una “Hvězda”, ovvero una “stella”, il nuovo anno sarà fortunato.
Addio anno vecchio
Alla mezzanotte ci si deve baciare sotto un ramo di vischio
Secondo un’antica leggenda celtica un troll particolarmente vivace si introduceva durante la notte nelle case a baciare tutte le donne addormentate. In una delle sue “visite”, baciò la moglie di un mago che lo imprigionò tra le bacche di un ramoscello di vischio che per ripicca appese davanti alla sua porta, invitando tutte le coppie del paese a baciarsi. Le leggende legate al vischio e ai baci sono moltissime. Per i Druidi il vischio aveva un grande potere ed era considerata una pianta sacra, essendo una pianta senza radici perché si attacca al tronco di altri alberi, era considerata la manifestazione divina. Inoltre, le bacche si sviluppano in 9 mesi e si raggruppano a tre a tre, ovvero numero sacro.