Charles Leclerc, il pilota Ferrari si racconta: «Mi sento bene solo con il casco in testa»
A 26 anni il giovane monegasco è già entrato nella leggenda della Formula 1. Grazie al sangue freddo e all’audacia di uno stile di guida che non contempla la paura, Charles Leclerc è diventato per i suoi fan “Il predestinato”. Fin da bambino amava le auto rosse e con la Ferrari ha coronato il suo sogno...
Text by ALESSANDRO VIAPIANA
Photography EMMA PANCHOT
Styling VANESSA BELLUGEON
Quasi 130 Gran Premi in Formula 1, 28 podi, 22 pole position e cinque vittorie: a 26 anni Charles Leclerc è già nella storia. Il suo pilota preferito è Ayrton Senna ma «ce ne sono molti che ammiro: Prost, Lauda, James Hunt, Michael Schumacher e Lewis Hamilton. Tuttavia Ayrton Senna (il campione brasiliano scomparso in un tragico incidente a Imola nel 1994, nda), è il mio idolo di sempre. Da quello che ho potuto vedere nei documentari che raccontano la sua storia e parlando con chi lo ha conosciuto in vita, ho scoperto che era una persona a dir poco speciale, non solo dietro al volante - è stato forse il miglior pilota della storia - ma anche come essere umano». L’infanzia di Leclerc è segnata da un profondo legame col padre Hervé (ne porta il nome sul casco) anch’egli pilota - «papà era il mio tifoso numero 1» – e dalla sua prematura scomparsa nel 2017. «Avevo quattro anni, dissi a mio padre che non mi sentivo molto bene e non volevo andare a scuola. Ovviamente fingevo come fanno tutti i bambini. Lui però, non so per quale motivo, mi assecondò e mi portò alla pista di go-kart del suo migliore amico, Philippe Bianchi. Alla vista di altri bambini che correvano in pista, volli provare anch’io. Per la mia prima macchina scelsi il colore rosso. E credo di essermi innamorato di questo sport dopo soli tre giri». In quella pista di go-kart Leclerc vive il sogno di diventare un giorno pilota di Formula 1 e lì conosce l’amico di una vita, Jules Bianchi, figlio di Philippe. Nel karting Charles Leclerc colleziona una vittoria dietro l’altra, anche perché «non conoscevo il concetto di frenata». A 17, anni nel 2014, entra nella “Formula Renault 2.0” con la scuderia Fortec Motorsports. Sale su sette podi e colleziona due vittorie, guadagnandosi il secondo posto in campionato. Nel 2015 passa alla Formula 3 e, nonostante un incidente sul circuito di Zandvoort (Olanda), che compromette la posizione finale in classifica, e alla scomparsa a luglio dell'amico Jules Bianchi, dopo l’incidente a Suzuka del 5 ottobre 2014, Leclerc non perde la voglia di gareggiare. «La Formula 1 ha ucciso persone che amavo, ma non posso farne a meno», dichiarerà qualche tempo dopo.
Qual è stato il suo primo Gran Premio in assoluto? «Macao nel 2015. Ma mi piace ricordare la prima volta che ne vidi uno. Ero ancora un bambino, avevo un amico il cui appartamento aveva un balcone che dava proprio sul circuito di Monte Carlo. Ovviamente tifavo già per le macchine rosse, pur non sapendo ancora che fossero Ferrari. Semplicemente era il mio colore preferito». Nella stagione GP3 del 2016 vince il titolo col team “ART Grand Prix”, anche se, durante l’ultima gara di campionato ad Abu Dhabi, sceglie di ritirarsi. Un pilota prova mai paura? «Sono un essere umano, anche se corro a 300 chilometri all’ora. Si alternano momenti bellissimi ad altri molto difficili, non sono un supereroe. È stato nel 2017, quando ho pensato di non riuscire a diventare pilota di Formula 1, che ho provato un reale sentimento di paura». Ma è proprio nel 2017 che arriva la svolta. Un anno prima Leclerc aveva preso parte alla Ferrari Driver Academy. Con la prima sessione di prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna nel 2016, inizia la sua esperienza come collaudatore per Haas e poi per Ferrari. Nel corso dell’anno successivo si fa notare sempre di più, grazie a una serie di vittorie - fra tutte quella del campionato FIA Formula 2 - e molteplici prove di abilità al volante della sua vettura. Nel campionato del 2017 partecipa a quattro sessioni di prove libere con Sauber, la prima delle quali sotto la pioggia battente sul circuito di Sepang (Malesia), ed è con il team elvetico che diventa pilota di Formula 1. A bordo della Sauber C37, nonostante qualche difficoltà, Leclerc dimostra costanza e conclude la stagione 2018 al 13mo posto della classifica piloti con 39 punti, votato “rookie” (esordiente) dell’anno. Ma cosa succede prima di una gara di Formula 1? «Prima di correre si accumula molta tensione. Faccio esercizi di respirazione, sin da ragazzo. Mi aiutano a rimanere calmo, in modo da raggiungere un livello di concentrazione tale da massimizzare il mio potenziale. La preparazione è il 90% del lavoro totale in una corsa». Prima di salire sulla vettura c’è anche spazio per un momento rituale. «Mi sento bene solo quando indosso il casco e tutti escono dalla corsia dei box», dice, «l'abitacolo è come un nido, non provo alcuna sensazione, zero tensione. Lì mi rilasso in attesa della corsa».
Nel settembre 2018, la Scuderia Ferrari annuncia che il pilota monegasco avrebbe sostituito Kimi Räikkönen, affiancando Sebastian Vettel. «Ero in barca a Monaco. Avevo messo il telefono in modalità silenziosa, trovo la chiamata di Maurizio Arrivabene (a capo del team Ferrari nda). Dico all’amico con cui ero di spegnere i motori, che mi aveva chiamato il capo della Ferrari e non sentivo bene. Capisco che non mi avrebbe preso in Ferrari. Mi sembrava un po’ strano che mi chiamasse per dirmelo, ero deluso. Quindici secondi dopo mi ha richiamato dicendomi che stava scherzando. Ho attaccato e mi sono tuffato in mare, mi sembrava tutto così surreale. Io in Ferrari...». Anche se la sua prima volta a Maranello risale a qualche anno prima come rivela nel libro “Le prodige” scritto da Rémi Boudoul: «Avevo 11 anni, ma non entrai. Rimasi seduto nel parcheggio e mi immaginavo una struttura simile a quella vista ne “La Fabbrica di Cioccolato”. Con gli Umpa Lumpa che scorrazzavano in giro». Nel 2018 la sua prima gara stagionale in Australia si conclude con un quinto posto, ma la vera affermazione arriva con il Gran Premio del Bahrain, dove conquista la prima pole position e termina la gara al terzo posto. La stagione prosegue con alti e bassi. Dopo una prima vittoria in Belgio arriva il trionfo sul Circuito di Monza, davanti al pubblico di casa della Scuderia Ferrari in delirio. Leclerc arriva in pole position anche a Singapore e in Russia, e conclude la stagione al quarto posto con 264 punti, consolidando la sua reputazione fra i talenti più promettenti della Formula 1. Il 2020 ha inizio con un secondo posto in Austria. Tuttavia, la Ferrari SF1000 dimostra alcuni limiti nelle gare successive. Leclerc si ritira in Stiria e in Ungheria finisce fuori dalla zona punti. Un brutto incidente a Monza, dal quale esce illeso, rappresenta un momento critico in quell’annata non spettacolare, terminata all’ottavo posto nella classifica piloti.
L’anno successivo, la nuova Ferrari SF21 si dimostra più competitiva, consentendo a Leclerc - ora al Cavallino Rampante con Carlos Sainz Jr. - di ottenere buoni risultati, tra cui i quarti posti a Imola e in Spagna. A Monaco, conquista la pole position ma si ritira a causa di danni alla vettura prima della gara. Il suo unico podio arriva in Gran Bretagna, concludendo la stagione al settimo posto nella classifica piloti. Il 2022 è più che positivo. Vince il Gran Premio del Bahrain, seguito da un secondo posto in Arabia Saudita dalle vittorie in Australia e in Austria. Termina al secondo posto tra i piloti, alle spalle di Max Verstappen. Nel 2023, con la sua monoposto SF23, ottiene il secondo podio della stagione in Austria, mentre in Gran Bretagna finisce nono. In Belgio, dopo alcune modifiche alla vettura, ottiene la pole e arriva terzo. Nel Gran Premio d’Italia, a Monza, parte in pole e arriva quarto. Al di là delle gare il ventiseienne Charles Leclerc, appena nominato ambassador del marchio monegasco di gioielli APM Monaco, cerca di trascorrere il maggior tempo possibile con gli amici. «Ricardo, Alex, Thomas, Guillaume, Nico, Hugo, Joris. Con loro sono felice, andiamo in spiaggia, al ristorante, giochiamo a calcetto, siamo tutti sportivi e ci alleniamo insieme. Abbiamo però vite diverse, mentre loro studiano, io vivo la mia passione. Ma amo le corse amo la Ferrari». Ferrari che non è solo sinonimo di motori ma anche di moda e Leclerc è un fiero ambassador del marchio guidato da Rocco Iannone. «Indosso spesso capi della linea Ferrari, sono aerodinamici e i materiali vanno da quelli più tecnici - che sono abituato a indossare tutti i giorni nel mio lavoro - a quelli più raffinati. Mi piace quell’aria couture e soprattutto il colore che domina nelle collezioni Ferrari, colore che credo di non dover specificare... ».
GROOMING Nadiia Hlukhenka @ MARIE FRANCE THAVONEKHAM
PRODUCER Joshua Glasgow
PHOTO ASSISTANT Eloise Bombeau
STYLIST ASSISTANT Maxence Velin
LOCATION APM MONACO store Parigi